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Cronache

Sequestro del 15enne a Ercolano: padre avvertito del rapimento via WhatsApp dai rapitori

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Il sequestro del 15enne avvenuto stamattina a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, ha avuto evidenti finalità estorsive: il padre del minore ha ricevuto, intorno alle otto, un messaggio su WhatsApp in cui si chiedeva di non avvisare la polizia, assicurando che al ragazzo non fosse accaduto nulla. A renderlo noto è l’avvocato Michele Rullo, legale della famiglia del ragazzo. Poco dopo – fa sapere il professionista – è giunta la richiesta di consegnare la somma di 1,5 milioni di euro. Dopo pochi minuti, presso l’abitazione del ragazzo, sono intervenute le forze dell’ordine, allertate da alcune persone che avevano assistito al prelievo forzoso del minore.

Sul posto sono giunti i dirigenti e gli agenti del Commissariato di Polizia di San Giorgio, della Questura di Napoli insieme agli ufficiali dell’Arma dei Carabinieri della Tenenza di Torre Annunziata. I sequestratori hanno continuato a comunicare via chat con il padre del ragazzo, insistendo nella richiesta di denaro. Immediatamente sono iniziate le attività investigative. È stata investita delle indagini la DDA di Napoli e il sostituto procuratore Woodcock (foto Imagoeconomica in evidenza) ha ascoltato il padre del minore in Procura. Nel corso della mattinata, i contatti con i sequestratori non si sono mai interrotti: da parte loro emergeva una crescente urgenza nel voler concludere lo scambio.

A un certo punto, dalla Questura è arrivata l’autorizzazione per il padre ad assecondare l’ultima richiesta dei malviventi: andare a recuperare il ragazzo, con la promessa di versare in serata una parte della somma richiesta. La Questura – fa ancora sapere il difensore – ha predisposto un’operazione di scorta all’autovettura destinata a recuperare il minore. Le indicazioni sul luogo del rilascio venivano fornite di volta in volta dai sequestratori. Poco prima di giungere nel punto indicato, il minore ha chiesto a un passante di poter utilizzare il telefono e ha chiamato il padre.

Dopo pochi minuti, sono arrivati gli zii del ragazzo, scortati a distanza dagli uomini della Questura. Il ragazzo è stato accompagnato dapprima a casa per salutare la madre, e successivamente in Questura, a disposizione del pubblico ministero, dove ha raccontato di essere stato condotto in un’abitazione vuota poco distante dal luogo del rapimento, di essere stato rassicurato circa una pronta liberazione e che non è stato maltrattato.

Inoltre ha raccontato di essere stato incappucciato e bloccato su di una sedia, guardato a vista, almeno da una persona, che si trattava di soggetti partenopei. “La famiglia esprime enorme gratitudine alle forze dell’ordine – conclude l’avvocato Michele Rullo – che, con encomiabile dedizione e abnegazione, hanno riportato a casa il piccolo e restituito la serenità a un’intera comunità, scossa da un fatto che, allo stato, non trova ancora una ragione comprensibile”.

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Domani i funerali della bimba di 4 anni morta nel Napoletano

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Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.

Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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