Collegati con noi

Cronache

Scuola, sindacati: nuovo anno scolastico con il record di 170mila precari in cattedra

Pubblicato

del

L’anno scolastico che iniziera’ a settembre rischia di vedere un record di precari in cattedra: l’allarme arriva dai sindacati e dalle opposizioni che parlano di 160-170 mila supplenti nelle aule delle scuole italiane a settembre. I calcoli sono presto fatti: 58 mila circa sono i posti risultati disponibili per i quali il ministro Marco Bussetti ha chiesto l’immissione in ruolo. Tuttavia ogni anno mancano gli aspiranti, soprattutto per le cattedre di sostegno: i sindacati calcolano che circa 28 mila posti rimarranno senza assunzioni. Quota 100 poi ha peggiorato il quadro: a seguito dei pensionamenti con il provvedimento del governo, ai pensionamenti ordinari si stanno aggiungendo oltre 20 mila cattedre. C’e’ infine la quota di supplenze ‘tradizionali’ che ogni anno si aggira intorno alle 100 mila. “E dunque – sintetizza Maddalena Gissi, leader della Cisl scuola – almeno 150-170 mila cattedre saranno ricoperte da supplenti. Chiediamo al ministro Bussetti di presentare quanto prima il decreto legge” dove si prevede che il nuovo concorso per circa 48 mila unita’ veda una parte riservata ai precari di terza fascia, una sorta di corsia piu’ veloce, “cosi’ da avere una situazione piu’ stabile almeno dal settembre 2020”. Numeri ancora piu’ foschi li prevede la senatrice del Pd Simona Malpezzi che parla di 160-170 mila insegnanti precari in cattedra a settembre prossimo. “Il governo – accusa – ha trovato le risorse per mandare anticipatamente in pensione alcune migliaia di lavoratori, ma non ne trova per assumere i docenti che servono a garantire la continuita’ didattica delle nostre scuole. Ci sono ben 17.614 posti vuoti nell’organico di fatto, ma nessuno di questi sara’ trasformato e offerto al personale precario perche’ mancano i soldi. Riteniamo urgente che una parte dei posti liberati dall’accoglimento delle domande di pensionamento entro il 31 agosto possa essere utilizzata al 50 per cento per le immissioni in ruolo a tempo indeterminato e al 50 per cento per i trasferimenti”. Rincara la dose la vicepresidente del Pd Anna Ascani: “Quota 100 sta dando il colpo di grazia alla scuola e alla sanita’. La campagna elettorale permanente di Salvini e Di Maio la pagano i servizi fondamentali dei cittadini in settori decisivi come l’insegnamento e la salute”. Pino Turi, leader della Uil scuola, ricorda che i sindacati chiedono da settimane un provvedimento d’urgenza. “Questo decreto, frutto di una lunga trattativa tra sindacati e ministro, rischia di essere una misura tardiva. Ci troviamo in una situazione paradossale: mentre la vera questione e’ come occupare i posti liberi e vacanti – ammonisce Turi – e’ troppo tardi per le nomine in ruolo, troppo tardi per occupare i posti liberi e vacanti. Con un livello di insegnanti precari, congiunturalmente senza precedenti – tra pensionamenti, quota 100 e posti in organico di fatto disponibili – non abbiamo aspiranti, rilancia Turi. Non abbiamo chi puo’ entrare in ruolo”. Cosi’ se lo scorso anno erano stati 32 mila i posti autorizzati dal ministero dell’Economia e non coperti, quest’anno potrebbero essere oltre il doppio, secondo la Uil scuola. Ma il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, rassicura: “La scuola non va in vacanza. Il MIUR e’ al lavoro con i Direttori degli Uffici Scolastici Regionali per preparare un inizio d’anno regolare. Stiamo facendo la nostra parte per avere a settembre insegnanti in cattedra, dirigenti in ogni scuola e personale amministrativo nelle segreterie. Sono orgoglioso dell’impegno di tutto il personale della scuola, in tutti gli uffici periferici”.

Advertisement

Cronache

Ucciso con una fiocina, l’omicidio in assenza di una minaccia

Pubblicato

del

In assenza di una minaccia diretta, per sé e per la propria compagna, uccise un 23enne con un colpo di fiocina sparata da un fucile subacqueo in via Cilea a Sirolo (Ancona) il 27 agosto del 2023: un omicidio che non sarebbe scaturito dall’iniziale “diverbio stradale” ma dal successivo intervento dei fratelli della vittima, uno dei quali lo colpì con un pugno per il quale l’omicida intese “vendicarsi”.

Lo scrive la Corte d’Assise di Ancona nella motivazione della sentenza con la quale, il 21 gennaio scorso, ha condannato a 18 anni di carcere Melloul Fatah, 28 anni, per l’omicidio volontario, senza l’aggravante dei futili motivi, di Klajdi Bitri, albanese 23enne. Il delitto avvenne di primo pomeriggio a seguito di un litigio per motivi stradali, all’altezza di una rotatoria. Si era creato un ingorgo di auto e dopo vari insulti, che avevano coinvolto anche parenti e amici della vittima, Fatah era tornato al proprio veicolo per prendere la fiocina e puntarla al petto del giovane poi deceduto. Subito dopo era risalito a bordo dell’auto, dove si trovava anche la fidanzata, e se ne era andato.

Era stato arrestato prima di cena, a Falconara, dai carabinieri. L’imputato, difeso dall’avvocato Davide Mengarelli, ha sostenuto di non essersi accorto del colpo mortale e di aver preso il fucile solo per spaventare il gruppetto che gli dava addosso. Secondo i giudici, però, la sua versione non è plausibile. “Ha scelto in totale autonomia di inseguire, in assenza di qualsivoglia minaccia, per sé e per la propria compagna, – scrive la Corte a proposito dell’imputato – di prelevare il fucile elastico con fiocina a tre punte, che utilizzava per la pesca subacquea, di imbracciarlo e di puntarlo alla vittima che in piedi, dietro la Mercedes, dopo pochi attimi decedeva nell’impotenza e nello sconforto generale”. Secondo la Corte, il 28enne agì per vendicare il pugno che aveva subito nella lite: “compreso di non poter prevalere e attesa l’inferiorità numerica – osserva nella sentenza il presidente della Corte Roberto Evangelisti – non reagiva e si dirigeva verso la propria auto dando l’impressione di desistere e di voler riprendere la marcia, apparenza però ingannevole poiché il fine che muoveva Melloul era antitetico”. La fidanzata “non aveva eccepito alcun pericolo, per nulla allarmata si chinava a recuperare gli occhiali caduti in precedenza al fidanzato nel corso dello scontro con la vittima e i suoi amici”.

La Corte ripercorre i drammatici attimi dell’omicidio: Fatah “ha premuto a distanza di circa due metri e mezzo il grilletto del suo fucile subacqueo munito di tridente contro Klajdi, facile bersaglio in quanto in posizione eretta, disarmato e impossibilitato a opporre qualsivoglia difesa se non tentare di disporsi in posizione di chiusura alzando il ginocchio sinistro in funzione di scudo”. I familiari della vittima erano parte civile nel processo con gli avvocati Marina Magistrelli e Giulia Percivalle.

Continua a leggere

Cronache

Indossa un passamontagna al porto di Ischia ed evade dai domiciliari: arrestato un 21enne

A Ischia, un 21enne evade dai domiciliari e tenta di imbarcarsi per Napoli con un passamontagna: riconosciuto e arrestato dai Carabinieri.

Pubblicato

del

Iniziamo questa storia dalla fine, da un epilogo inaspettato, frutto di una scelta maldestra di un 21enne di Barano d’Ischia. Il giovane si trovava in fila al porto, pronto a imbarcarsi su uno degli ultimi traghetti della giornata con destinazione Napoli. Nulla di strano, se non fosse per un dettaglio singolare: indossava un passamontagna.

Alcune persone presenti hanno manifestato curiosità, altre preoccupazione. A porsi domande sono stati anche i Carabinieri del nucleo radiomobile di Ischia, impegnati nei controlli serali. Avvicinatisi al giovane, gli hanno chiesto di mostrare il volto. A quel punto, come in un colpo di scena da film, il ragazzo ha tolto il passamontagna e si è dato alla fuga verso una pineta.

Riconosciuto e arrestato dopo l’inseguimento

I militari lo hanno inseguito, bloccato e immediatamente riconosciuto: era lo stesso giovane che poche ore prima aveva rubato uno scooter, fuggendo tra le strade di Ischia e venendo arrestato dai Carabinieri. Dopo il primo arresto, era stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Questa volta, in manette per la seconda volta nel giro di poche ore, il 21enne dovrà rispondere anche dei reati di evasione e resistenza a pubblico ufficiale. In attesa dell’udienza in Tribunale, resterà in camera di sicurezza.

Continua a leggere

Cronache

Campione di poker non dichiara vincite, recuperati 1,5 milioni

Pubblicato

del

Considerato uno dei migliori giocatori al mondo di poker live , non avrebbe mai dichiarato le proprie vincite. Enrico Camosci, 31 anni, bolognese, è stato sottoposto ad una verifica fiscale dalla Guardia di Finanza, nucleo operativo metropolitano di Bologna. La ricostruzione della sua posizione, preventivamente condivisa con la locale Agenzia delle Entrate e da cui è successivamente scaturita la denuncia per omessa dichiarazione, è stata fatta anche attraverso la ricerca di informazioni sui siti specializzati e sui social, consentendo di recuperare a tassazione oltre 1,5 milioni di euro di redditi da lavoro autonomo, derivanti dall’attività sportiva svolta in forma abituale e professionale al di fuori dell’Unione Europea. Se da un lato, spiega infatti la Gdf, i premi corrisposti da case da gioco autorizzate all’interno dell’Unione Europea non vanno dichiarati, in quanto soggetti a ritenuta alla fonte, quelli conseguiti al di fuori del territorio comunitario costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto