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Cronache

Scavi di Pompei, 22 regole per combattere i turisti cafoni che rovinano l’immagine della città museo

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Pompei è il motore principale di quell’immenso giacimento culturale italiano che porta bellezza e ricchezza al Paese. Il degrado degli anni scorsi sembra essere un ricordo. Il ritorno dei turisti ne è una testimonianza. Da un milione di visitatori a oltre 3 milioni all’anno negli Scavi significa che la nuova governance sta facendo bene. E tra le altre cose, quello che forse è bene ricordare, sono le norme per stare negli scavi. Regole per combattere maleducazione, cafonaggine e restituire decoro ad un luogo che è un museo diffuso alla luce del sole. Le regole sono stringenti. Il problema è non avere abbastanza personale per farle osservare.

Tra le regole più importanti che si possono leggere all’ingresso degli scavi quelle che vietano di mangiare panini seduti sui banchi di quelle che era antiche locande. Lo stop ai selfie in piedi sulle colonne. Non è più possibile lasciare scorrazzare cani e bambini come se si trovassero in un parco pubblico e sono aboliti gli ombrelli, che solitamente le guide sollevano per farsi seguire dai gruppi di visitatori, a meno che non piova. Così pure è assolutamente vietato andare in giro a dorso nudo o circolare in reggiseno, abbigliamento che uomini e donne, soprattutto stranieri, adottano nelle giornate più calde d’estate. Sono alcuni dei 22 divieti e consigli comportamentali che scattano per i visitatori degli Scavi di Pompei. Alcuni erano già adottati e si potevano leggere all’ingresso degli Scavi, altri sono nuovo d22el tutto. La ragione? Determinare uno stop alle scene ritenute scandalose nella città antica tra le più famose al mondo. Ad esempio: a nessuno, o quasi, verrebbe in mente di andare in visita agli Scavi con radio rumorose, ma visto che si è verificato anche questo, adesso non si potrà fare più, al pari dell’uso di altre apparecchiature che potrebbero disturbare se emettono suoni ad alto volume. E poi ancora, vietato fumare e gettare a terra le cicche – i fumatori hanno aree consentite dove stare – così come è consentito fare picnic nello spazio attrezzato presso Porta Nolana. Sembra tutto logico, eppure, quello che a inizio della sezione, sul sito della Soprintendenza del Parco archeologico di Pompei viene indicato come elenco di “regole consigliate”, quindi non imposte, si chiude con minacce di sanzioni molto severe, sia per i visitatori sia per le guide che non sorvegliano i turisti accompagnati laddove dovessero contravvenire a regole che in molti casi sfociano nel penale.

Pompei, il mistero della civiltà etrusca in una mostra con 800 reperti allestita nella Palestra grande degli Scavi: le foto più belle

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Indossa un passamontagna al porto di Ischia ed evade dai domiciliari: arrestato un 21enne

A Ischia, un 21enne evade dai domiciliari e tenta di imbarcarsi per Napoli con un passamontagna: riconosciuto e arrestato dai Carabinieri.

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Iniziamo questa storia dalla fine, da un epilogo inaspettato, frutto di una scelta maldestra di un 21enne di Barano d’Ischia. Il giovane si trovava in fila al porto, pronto a imbarcarsi su uno degli ultimi traghetti della giornata con destinazione Napoli. Nulla di strano, se non fosse per un dettaglio singolare: indossava un passamontagna.

Alcune persone presenti hanno manifestato curiosità, altre preoccupazione. A porsi domande sono stati anche i Carabinieri del nucleo radiomobile di Ischia, impegnati nei controlli serali. Avvicinatisi al giovane, gli hanno chiesto di mostrare il volto. A quel punto, come in un colpo di scena da film, il ragazzo ha tolto il passamontagna e si è dato alla fuga verso una pineta.

Riconosciuto e arrestato dopo l’inseguimento

I militari lo hanno inseguito, bloccato e immediatamente riconosciuto: era lo stesso giovane che poche ore prima aveva rubato uno scooter, fuggendo tra le strade di Ischia e venendo arrestato dai Carabinieri. Dopo il primo arresto, era stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Questa volta, in manette per la seconda volta nel giro di poche ore, il 21enne dovrà rispondere anche dei reati di evasione e resistenza a pubblico ufficiale. In attesa dell’udienza in Tribunale, resterà in camera di sicurezza.

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Cronache

Campione di poker non dichiara vincite, recuperati 1,5 milioni

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Considerato uno dei migliori giocatori al mondo di poker live , non avrebbe mai dichiarato le proprie vincite. Enrico Camosci, 31 anni, bolognese, è stato sottoposto ad una verifica fiscale dalla Guardia di Finanza, nucleo operativo metropolitano di Bologna. La ricostruzione della sua posizione, preventivamente condivisa con la locale Agenzia delle Entrate e da cui è successivamente scaturita la denuncia per omessa dichiarazione, è stata fatta anche attraverso la ricerca di informazioni sui siti specializzati e sui social, consentendo di recuperare a tassazione oltre 1,5 milioni di euro di redditi da lavoro autonomo, derivanti dall’attività sportiva svolta in forma abituale e professionale al di fuori dell’Unione Europea. Se da un lato, spiega infatti la Gdf, i premi corrisposti da case da gioco autorizzate all’interno dell’Unione Europea non vanno dichiarati, in quanto soggetti a ritenuta alla fonte, quelli conseguiti al di fuori del territorio comunitario costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito.

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Cronache

Arrestato giovane a Bolzano per propaganda razzista e addestramento al terrorismo

Operazione dei Carabinieri a Bolzano: arrestato un giovane per propaganda razzista e attività con finalità di terrorismo. Indagini coordinate dalla Procura di Trento.

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In data odierna, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Trento, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Bolzano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino italiano. Il giovane è sottoposto a indagini per attività di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa aggravata, nonché per addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale.

Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Trento, è il risultato di una complessa attività investigativa avviata nel settembre 2023 grazie a un contributo dell’intelligence italiana. L’indagine ha portato all’individuazione di un profilo social attivo nella diffusione di materiale di matrice nazionalsocialista e di supporto all’organizzazione terroristica jihadista nota come “Stato Islamico”.

Tecniche sofisticate per evitare l’identificazione

Nonostante l’indagato avesse adottato sofisticati accorgimenti informatici per restare anonimo, i Carabinieri del ROS sono riusciti a identificarlo. Le investigazioni hanno confermato l’intensa attività di diffusione di contenuti multimediali di propaganda jihadista e antisemita, oltre a documentare un percorso di apprendimento per la costruzione di ordigni esplosivi azionati tramite detonatori wireless.

Il giovane, diplomato come perito elettrotecnico, si vantava in comunicazioni telefoniche e telematiche di essere in procinto di realizzare un ordigno artigianale del tipo TATP, chiedendo indicazioni su come costruire un detonatore a distanza e acquisendo i componenti elettronici necessari. Inoltre, risultava impegnato in un’opera costante di indottrinamento dei familiari, inclusi un fratello minore di soli 10 anni e un altro fratello maggiorenne, con il quale discuteva anche dell’acquisto di un’arma da fuoco.

Perquisizioni e materiali sequestrati

Le perquisizioni disposte dalla Procura Distrettuale di Trento hanno permesso di sequestrare una maschera antigas, oltre 200 unità di polvere pirica, componenti elettroniche per rilevamento di microspie, strumenti per la fabbricazione di telecomandi a distanza e attrezzature per microsaldature. Sono stati sequestrati anche materiale informatico e documentale ritenuto di interesse investigativo.

Un percorso di de-radicalizzazione interrotto

L’odierna indagine si collega a una precedente, condotta dalla Procura per i minorenni di Bolzano, che aveva visto coinvolto lo stesso soggetto quando era ancora minorenne. All’epoca fu avviato a un programma educativo e riabilitativo di de-radicalizzazione, innovativo strumento di contrasto al terrorismo, il cui percorso però si interruppe con l’emergenza Covid-19, senza ottenere i risultati sperati.

Presunzione di innocenza

Si ricorda che, in base al principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta a indagini sarà definitivamente accertata solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna. Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

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