Una nuova scoperta archeologica a Pompei riporta alla luce un affascinante ciclo di affreschi dedicato ai misteri dionisiaci, paragonabile a quello celebre della Villa dei Misteri. Rinvenuta nell’area centrale della città sepolta, la dimora, battezzata dagli archeologi “Casa del Tiaso”, custodisce una straordinaria megalografia, un fregio a grandezza quasi reale che rappresenta il corteo di Dioniso, con baccanti danzanti, satiri e una giovane inizianda.
Un affresco unico tra mito e realtà
Il nuovo ritrovamento mostra un’opera d’arte di rara bellezza: tre pareti interamente affrescate raccontano il rito di iniziazione ai misteri dionisiaci. Al centro della scena si distingue una giovane donna che sta per essere introdotta nel culto segreto di Dioniso, il dio che muore e rinasce, promettendo lo stesso destino ai suoi seguaci.
Il direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, ha spiegato il significato di questa rappresentazione: “La baccante esprimeva per gli antichi il lato selvaggio e indomabile della donna, in contrasto con il modello femminile legato a Venere, la dea dell’amore e delle nozze”. Un concetto che trova riscontro anche nel celebre fregio della Villa dei Misteri, sottolineando la dualità dell’essere femminile nell’antichità.
Una scoperta che illumina il passato
A Pompei per ammirare la scoperta c’era anche il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che ha definito il ritrovamento un momento storico: “Pompei si disvela a noi ancora nella sua misteriosa grandezza”, ha dichiarato, evidenziando il valore eccezionale di questi affreschi, che offrono un’inedita testimonianza visiva dei culti misterici, spesso documentati solo da fonti letterarie.
Guardando al futuro, Giuli ha poi sottolineato l’importanza della conservazione di questo patrimonio: “Questa meraviglia va custodita, protetta, studiata e tramandata”, annunciando nuovi investimenti per Pompei, che si aggiungeranno ai 33 milioni di euro già stanziati per il sito archeologico.
Un tesoro da studiare e proteggere
La Casa del Tiaso rappresenta un ulteriore tassello nella ricostruzione della vita culturale e spirituale dell’antica Pompei. Con il tempo, questi affreschi potrebbero rivelare dettagli ancora sconosciuti sui riti di iniziazione dionisiaci, che promettevano rinascita e conoscenza ai loro seguaci.
Mentre gli studiosi continuano le loro ricerche, questa scoperta entra già nella storia, destinata a essere studiata e ammirata dalle generazioni future, proprio come avvenne più di un secolo fa con la Villa dei Misteri.
(Foto e comunicazione: Ufficio stampa e comunicazione del Parco: Marella Brunetto, Pina Brancati, Maria Luisa Vitale, Sophie Hay, Antonio Benforte, Giuseppe Barbella, Federica Savarese, Laura Amato)
Foto: Silvia Vacca