Un cocco, una lattina di Diet Coke e una GoPro: così Mykhailo Polyakov, 24enne youtuber americano-ucraino, ha tentato l’impresa (vietata per legge) di entrare in contatto con la tribù più isolata e vulnerabile al mondo: i Sentinellesi, gli “incontattati” dell’isola di North Sentinel, nel Golfo del Bengala. Un gesto definito «idiota e senza scrupoli» da Survival International, Ong che tutela i diritti dei popoli indigeni. E ora per lui si aprono le porte del tribunale indiano.
La “visita” proibita
Il 29 marzo scorso, armato di gommone, navigatore satellitare e fischietto, Polyakov è sbarcato sulla costa nord-orientale dell’isola. Prima ha osservato la spiaggia col binocolo, poi — non avvistando nessuno — ha lasciato un cocco e una lattina di Diet Coke, forse per ingraziarsi i Sentinellesi, probabilmente con l’idea di tornare più avanti per nuovi contenuti. Si è filmato con la sua GoPro per tutta la durata dell’impresa, documentando la violazione.
Ma non ha avuto contatti con i membri della tribù. E gli è andata bene: i Sentinellesi hanno accolto con frecce praticamente ogni persona mai approdata sull’isola, incluso un missionario nel 2018, ucciso appena sbarcato. Nel 1991 solo un’antropologa riuscì ad avvicinarli senza conseguenze.
Arresto a Port Blair e processo imminente
Il 31 marzo, una volta tornato a Port Blair, capitale dell’arcipelago delle Andamane e Nicobare, è stato arrestato dalle autorità indiane: l’accesso a North Sentinel è rigidamente vietato per legge, a tutela della sopravvivenza della tribù, priva persino di anticorpi contro un comune raffreddore. Polyakov rischia fino a 5 anni di carcere e una multa. Il processo è fissato per il 17 aprile.
La tribù più fragile del pianeta
I Sentinellesi, tra le ultime popolazioni pre-neolitiche al mondo, vivono isolati da oltre 60.000 anni, in capanne comuni, parlano una lingua sconosciuta e cacciano con arco e frecce. Sono considerati da esperti e ONG “la società più fragile del pianeta”, totalmente esposta a malattie esterne e all’invasione culturale. Il governo indiano ne tutela l’isolamento e persegue chiunque tenti un contatto.
L’ossessione di Polyakov per le zone proibite
Non era la prima volta che Polyakov cercava l’impresa a North Sentinel: ci aveva già provato a ottobre, fermato solo dall’intervento del personale dell’hotel in cui soggiornava. A gennaio era stato denunciato per aver fotografato un’altra tribù protetta, i Jarawa. Sul suo canale YouTube si mostra sparando armi nell’Afghanistan talebano, bevendo alcolici in zone di guerra, attraversando la giungla colombiana del Darién. Una passione per il rischio che ora gli è costata cara.
“Mi muoveva l’amore per l’avventura e le sfide estreme”, ha detto alla polizia. Ma questa volta l’avventura ha varcato il confine dell’illegalità e potrebbe finire dietro le sbarre.