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Roma:Dybala orienta ambizioni, Mourinho sogna Morata

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Per tanti anni gli è bastato schioccare le dita per avere qualunque giocatore, ma ora Mourinho, al terzo anno alla Roma, si deve accontentare delle occasioni in prestito o in scadenza di contratto, visto che rientrare nei parametri Uefa è un impegno che i Friedkin non possono e non vogliono fallire. Il responsabile del mercato Thiago Pinto si è mosso per tempo e ha convinto giocatori di buon livello come Ndicka, Kristensen e il qualitativo Aouar, il migliore del precampionato. E’ tornato Llorente, poi Pinto e’ riuscito a racimolare 30 mln per il 30 giugno monetizzando giovani di talento senza sacrificare alcun titolare, alla fine ha piazzato tutti gli esuberi, ma non ha avuto la possibilita’ di chiudere gli affari che interessavano Mourinho.

Frattesi e Scamacca, romanisti doc, hanno pazientato a lungo poi hanno detto sì a Inter e Atalanta. Mourinho scalpita per avere giocatori di cui fidarsi, ma mancano sempre due titolari. Il centrocampista dovrebbe essere Renato Sanches, dopo una laboriosa trattativa con il Psg. I tifosi sperano che il terzo parigino offra un rendimento migliore dei precedenti, Pastore e Wijnaldum. L’infortunio di Abraham rende necessario l’inserimento di un attaccante importante. Mourinho continua a chiedere Morata, ancora più di Scamacca, ma la societa’ dubita che sia conveniente investire 20 mln per un giocatore di 30 anni. La situazione sta ora per sbloccarsi visto che Ibanez dovrebbe andare in Arabia per 35 mln.

Nei giorni scorsi era decollata la trattativa col Santos per il giovane Marcos Leonardo, già nel mirino della Lazio. Anche qui il disaccordo sulla tempistica della cifra da pagare sembra avere chiuso i giochi, ma coi club brasiliani tutto può sempre succedere. Nel mirino, in caso di mancato arrivo di Morata, c’è Arnautovic, vecchio pallino di Mou, mentre non scaldano i nomi di Zapata e Nzola. La proprietà dovrà ora decidere se gettare la ‘fiche’ di Ibanez per Morata o se puntare sul giovane brasiliano e sul vecchio austriaco. La qualita’ del nuovo attaccante fara’ la differenza per le ambizioni della squadra, che sembra comunque piu’ quadrata delle precedenti. Ma molto dipenderà dalle giocate e dalla tenuta fisica di Dybala. Formazione attuale (3-5-2): Rui Patricio, Mancini, Smalling, NDICKA, KRISTENSEN, Pellegrini, Matic, AOUAR, Spinazzola, Dybala, Belotti. Allenatore: Mourinho.

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Ciclismo: Pogacar vince anche la Liegi-Bastogne-Liegi

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Tadej Pogacar ha vinto per distacco la Liegi-Bastogne-Liegi. Per lui si tratta del terzo successo in questa corsa e anche della terza ‘classica’ di primavera conquistata nel 2025 dopo Giro delle Fiandre e Freccia Vallone.

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Serie A, la Roma batte l’Inter a San Siro: decide Soulé

La Roma supera l’Inter 1-0 con un gol di Soulé a San Siro. Nerazzurri fermi a 71 punti, il Napoli può allungare. Giallorossi quarti insieme al Bologna.

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La Roma conquista una vittoria pesantissima a San Siro, superando l’Inter 1-0 nella 34ª giornata di Serie A. A decidere la sfida è un gol di Matías Soulé al 22′, che regala ai giallorossi tre punti fondamentali nella corsa Champions.

L’Inter si ferma, il Napoli può allungare

Con questa sconfitta, i nerazzurri restano fermi a quota 71 punti, agganciati dal Napoli che, in serata, ha la possibilità di balzare in testa alla classifica solitaria affrontando il Torino allo stadio ‘Maradona’. Un’occasione che potrebbe cambiare il volto della lotta scudetto.

Roma quarta insieme al Bologna

Il successo permette alla Roma di agganciare il Bologna al quarto posto a 60 punti, riaprendo i giochi per l’accesso alla prossima edizione della Champions League. Un risultato di grande prestigio ottenuto in uno dei campi più difficili, che certifica la crescita della formazione giallorossa.

 

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Rafa Benitez: Napoli può vincere lo scudetto, Inter a rischio

Rafa Benitez analizza la corsa scudetto in un’intervista al Corriere della Sera: Napoli favorito, Inter tra campionato e Champions, il peso di Lautaro e Lukaku.

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Una lunga carriera tra successi in Europa, esperienze sulle panchine di Inter e Napoli, e un occhio sempre attento al grande calcio internazionale. Rafa Benitez, intervistato dal Corriere della Sera, analizza con precisione la corsa scudetto italiana, sorprendentemente riaperta nelle ultime settimane.

Napoli favorito per lo scudetto? Per Benitez sì

«Dieci giorni fa avrei detto Inter senza alcun dubbio», ammette Benitez. «Anzi, pensavo addirittura al triplete. Ma il calcio è affascinante proprio per la sua imprevedibilità». Guardando al calendario e agli impegni europei della squadra di Inzaghi, l’ex tecnico ritiene che il Napoli abbia ora «qualche possibilità in più».

Benitez non nasconde il suo affetto per Napoli, dove ha allenato due anni: «Lì ho vinto due titoli e credo di aver dato il via a un cambiamento culturale. Volevo internazionalizzare il Napoli e in qualche modo ci siamo riusciti».

L’Inter tra campionato e sogno Champions

Benitez vede l’Inter di Inzaghi ancora fortissima, ma sottolinea: «Giocare la Champions ti sottrae inevitabilmente energie mentali. La gara col Barcellona sarà decisiva. In campionato conteranno i nervi saldi più della rosa lunga».

E sulla propria breve esperienza nerazzurra dice: «In sei mesi ho vinto due trofei. Avevo la consapevolezza che serviva un ricambio generazionale. Non sempre le idee coincidono, ma resto convinto delle mie scelte».

Inzaghi e Conte, due filosofie diverse

Ragionando sui tecnici protagonisti della corsa scudetto, Benitez distingue bene i caratteri: «Inzaghi è misurato, solido, trasmette calma. Conte invece si alimenta della tensione, trae energia dal suo temperamento battagliero. Entrambi vincenti, ma con approcci opposti».

Lautaro e Lukaku gli uomini decisivi

Se deve scegliere un uomo chiave per la volata finale, Rafa non ha dubbi: «Lautaro per l’Inter, Lukaku per il Napoli. Due attaccanti determinanti. Senza dimenticare due cervelli in mezzo al campo come Lobotka e Calhanoglu».

L’amore per la panchina

Infine, quando gli chiedono se sente la mancanza della panchina, Benitez sorride: «Sono un uomo di calcio, mi aggiorno continuamente, amo il mio lavoro. Faccia lei».

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