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Ambiente

Roma e Milano +6 gradi, viaggio nel clima del futuro

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Il clima di Roma sarà simile a quello della città albanese di Berat mentre Milano registrerà una temperatura media di 6 gradi in più: benvenuti nelle città del futuro, con un balzo al 2080. A dare la possibilità di rendere comprensibile quale clima ci si attende nelle aree urbane è The Future Urban Climates, la mappa online ideata dall’ecologo Matthew Fitzpatrick, dell’Università del Maryland sulla base dei dati del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici Ipcc. Andamenti confermati anche dal Copernicus climate change service che registra come giugno 2024 sia stato il più caldo di sempre a livello globale. “Come sarà il clima della mia città tra 60 anni?”, è questa la domanda a cui cerca di dare risposta il nuovo progetto liberamente accessibile online all’indirizzo https://fitzlab.shinyapps.io/cityapp/. Non abbiamo macchine del tempo, quindi non possiamo viaggiare fino all’anno 2080, tuttavia, un modo per immaginare il futuro esiste: altre città lontane dove oggi c’è il clima che potremmo aspettarci tra qualche decennio nella nostra città attuale.

L’idea di fondo di The Future Urban Climates: “Dove dovrei andare se volessi sperimentare come sarà il clima della mia città nel futuro?”, si chiedono gli autori del progetto. Per rispondere alla domanda sono stati usati i dati relativi a 40.581 città di tutto il mondo, sulla base dei modelli climatici dell’Ipcc e di uno studio pubblicato su Nature Communication pochi anni fa in cui gli autori provavano a prevedere il clima futuro di 540 aree urbane degli Stati Uniti. Ora il lavoro è stato esteso all’intero pianeta ed è possibile dunque viaggiare nel futuro di quasi ogni città del mondo. Tanti i dati relativi all’Europa dove si scopre in pochi click che gli abitanti di Oslo in Norvegia sperimenteranno tra pochi decenni il clima che oggi c’è a migliaia di chilometri più a sud, ad esempio sulle coste della Croazia, oppure gli abitanti di Parigi dovrebbero curiosamente recarsi in viaggio nel bel borgo di Montelupone, nelle Marche in provincia di Macerata.

Spostamenti che ovviamente non sono tutti uguali perché alcune regioni sperimenteranno cambiamenti più radicali, altre molto meno. In Italia ad esempio i romani dovrebbero attendersi quello della città albanese di Berat, e nella capitale, come a Milano, si attenderanno temperature di circa 6 gradi in più in estate. Napoli sperimenterà circa 6.5 gradi in più rispetto ad oggi e il suo clima sarà simile a quello di Cordoba in Spagna mentre ad Aosta quello che si registra oggi nel Nord Macedonia. Andamenti previsti dai modelli Ipcc le cui previsioni sono confermate mese dopo mese dai dati reali come quelli pubblicati dal Copernicus climate change service che registra come giugno 2024 sia stato il più caldo di sempre a livello globale, con un +1,64 gradi superiore alla media preindustriale del periodo 1850-1900.

Si tratta del 13mo mese consecutivo di record di caldo mensili superati – nella Death Valley si è toccata la temperatura record di 53 gradi – e a questo si aggiunge anche la notizia di un nuovo studio, pubblicato su Nature Communications da Jonathan Lauderdale, dell’Istituto di Tecnologia del Massachusetts, che dimostra come il rallentamento in atto delle correnti oceaniche potrebbe portare a un minore assorbimento della Co2 da parte degli oceani aumentandone così la presenza in atmosfera.

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Ambiente

Istituito dal ministro Gilberto Pichetto il 25/o Parco nazionale, è quello del Matese

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Nasce il 25/o parco nazionale italiano, è quello del Matese, area protetta tra Campania e Molise per 87.897,7 ettari. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha firmato il decreto che individua “la perimetrazione, la zonizzazione e le misure di salvaguardia del Parco Nazionale del Matese”. Lo rende noto un comunicato del Mase. Il provvedimento, in ottemperanza alla pronuncia del Tar del Lazio dell’ottobre 2024, spiega la nota, “è il frutto del lavoro e della concertazione che ha coinvolto, oltre il Mase, l’Ispra e numerosi enti territoriali interessati: 52 amministrazioni comunali, quattro province e due Regioni. Viene così ampliato il vecchio Parco Regionale, entrato in funzione solamente nel 2002, a causa della mancata approvazione delle norme attuative della legge regionale, e che si estendeva su una superficie di oltre 33mila ettari”.
“La firma di oggi, nella Giornata della Terra – ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto – afferma in concreto il valore della biodiversità del nostro Paese: il Matese è uno scrigno di natura e cultura, che entra formalmente nella lista dei Parchi nazionali, aprendosi a una visione di sviluppo nuova che vogliamo costruire con la forte condivisione di istituzioni e comunità locali”. “Da oggi il territorio acquisirà – ha aggiunto il sottosegretario Claudio Barbaro a cui il Mase ha attribuito la delega alle aree protette – una visibilità nazionale e il trasferimento di notevoli risorse, al fine di rendere il Parco anche un’occasione, tra le altre cose, di rilancio turistico.
Il Mase, con il nuovo Governo, ha costituito l’Area marina protetta di Capospartivento, il Parco Ambientale di Orbetello e adesso il Parco Nazionale del Matese, a dimostrazione che esiste una strategia e una visione precisa sullo sviluppo delle aree da tutelare, pur nel convincimento che fra l’uomo e il territorio occorra consolidare un equilibrio che sappia preservare sia la natura che lo sviluppo” ha rilevato Barbaro. L’ultimo Parco nazionale istituito in Italia è stato quello dell’Isola di Pantelleria, nel 2016.

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Ambiente

Efficienza energetica e valore degli immobili: in Italia cresce la consapevolezza, ma resta indietro il 75% del patrimonio edilizio

Ristrutturare conviene: +43% di valore per gli immobili efficienti. Risparmi per le famiglie fino a 19 miliardi l’anno.

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In Italia, tre edifici su quattro restano in classi energetiche basse, nonostante il miglioramento registrato tra il 2018 e il 2023, con un aumento degli immobili in classe A dal 8% al 15%. Lo rivela l’ultima analisi della Community Smart Building di Teha Group, che mette in luce le gravi conseguenze in termini economici, ambientali e sociali legate al ritardo del Paese nell’efficientamento del parco immobiliare.

Gli immobili efficienti conquistano il mercato

Il mercato immobiliare premia sempre di più l’efficienza energetica. Le compravendite di edifici nuovi in classe A o B sono passate dal 49% al 70% in dieci anni, mentre quelle di immobili ristrutturati ad alta efficienza sono salite dal 7% al 38%. Di conseguenza, anche il valore medio di mercato cresce:

  • 2.316 euro/m² per edifici ristrutturati

  • 1.615 euro/m² per edifici abitabili

  • 1.290 euro/m² per edifici da ristrutturare

Un divario che evidenzia la valorizzazione degli immobili smart e sostenibili, capaci di coniugare risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale.

Povertà energetica: 5,3 milioni di italiani in difficoltà

Nonostante gli sforzi, l’Italia resta tra i Paesi UE più colpiti dalla povertà energetica, con l’8,8% delle famiglie che non riesce a riscaldare adeguatamente la propria abitazione. Un dato preoccupante, legato all’elevata percentuale di edifici inefficienti e ai costi energetici crescenti, aggravati da redditi insufficienti.

L’efficienza come opportunità economica

Secondo l’analisi del Teha Group, l’efficientamento energetico degli edifici può ridurre i consumi energetici fino al 29% e quelli idrici fino al 5%, generando un risparmio netto stimato tra i 17 e i 19 miliardi di euro annui per famiglie e sistema economico.

Benedetta Brioschi, responsabile della Community Smart Building, sottolinea:
“Il rinnovamento green e smart degli edifici è una necessità, ma anche una grande opportunità. Il Real Estate si sta già muovendo, ma servono ulteriori investimenti pubblici e privati per accelerare il cambiamento”.

Serve un’azione condivisa tra istituzioni, imprese e cittadini

Il report invita a superare il modello del solo pensiero (“think tank”) e diventare un “act tank”, in grado di influenzare concretamente le scelte dei policy maker. La collaborazione tra governo, aziende e cittadini è essenziale per trasformare il patrimonio immobiliare italiano in una leva di sostenibilità e benessere diffuso.

(La foto in evidenza è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale)

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Ambiente

Primo filmato di un calamaro colossale negli abissi, è cucciolo

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Filmato per la prima volta uno dei più elusivi e misteriosi abitanti degli abissi: si tratta del calamaro colossale Mesonychoteuthis hamiltoni, l’invertebrato più pesante al mondo, che può raggiungere i 7 metri di lunghezza e i 500 chili di peso. La sua esistenza era nota da un secolo, ma finora nessun esemplare vivo era mai stato visto nuotare nel suo habitat naturale. La svolta è arrivata lo scorso 9 marzo, quando un cucciolo lungo appena 30 centimetri è stato ripreso a 600 metri di profondità nell’Oceano Atlantico meridionale dal robot subacqueo SuBastian dello Schmidt Ocean Institute.

L’inaspettato incontro è avvenuto mentre i ricercatori a bordo della nave ‘Falkor (too)’ stavano conducendo una spedizione di 35 giorni vicino alle Isole Sandwich Australi per censire nuove forme di vita marina. Il video ottenuto grazie al robot sottomarino rappresenta la prima testimonianza dell’esistenza in vita di questo animale (più grosso del celebre calamaro gigante), che fino a oggi era stato documentato solo attraverso esemplari morti o osservazioni indirette.

“È emozionante vedere il primo filmato in situ di un giovane esemplare di calamaro colossale: per cento anni li abbiamo incontrati principalmente come prede rimaste negli stomaci di balene e uccelli marini e come predatori di merluzzi catturati”, spiega la biologa marina Kat Bolstad dell’Università di Tecnologia di Auckland, una degli esperti indipendenti consultati dal team della spedizione scientifica per verificare il filmato. Una delle caratteristiche distintive del calamaro colossale è la presenza di uncini al centro delle sue otto braccia. I cuccioli hanno corpi trasparenti e uncini affilati all’estremità dei due tentacoli più lunghi, ma crescendo perdono il loro aspetto trasparente. Nel video si può notare l’iridescenza dei bulbi oculari che spiccano nel buio dell’oceano.

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