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Roland Garros, Sinner demolisce Dimitrov e va in semifinale. Da lunedì è il numero uno al mondo

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Novak Djokovic si è ritirato dal Roland Garros. Sinner è il nuovo n.1 al mondo Atp. L’altoatesino sarà ufficialmente numero 1 nella classifica Atp che verrà pubblicata lunedì prossimo. Il ritiro di Djokovic è stato causato da una una lesione al menisco mediale del ginocchio destro rilevata durante una risonanza magnetica, hanno annunciato gli organizzatori.

Il serbo si era infortunato ieri nel secondo set del suo incontro di ottavi di finale contro Francisco Cerundolo. Il serbo aveva poi concluso la partita, vincendo al quinto set, ma domani non potrà essere in campo per l’incontro dei quarti di finale.

Jannik Sinner, invece, vola in semifinale al Roland Garros, e lo fa sapendo di essere già il nuovo numero uno al mondo. Il 22enne altoatesino ha battuto in tre set, con il punteggio di 6-2, 6-4, 7-6, il bulgaro Grigor Dimitrov. Pochi minuti prima della fine del match è arrivata la notizia del forfait di Novak Djokovic per un problema al ginocchio. Il ritiro del campione serbo consentirà a Jannik Sinner di diventare per la prima volta numero 1 del mondo lunedì 10 giugno, con l’aggiornamento nell’edizione del ranking che l’Atp pubblicherà alla conclusione del torneo.

In semifinale, Sinner affronterà il vincente della sfida tra Tsitsipas e Alcaraz, in programma questa sera. Era il 12 febbraio 2018 quando un sedicenne Jannik Sinner conquistava il primo punto Atp, battendo in un torneo ITF a Sharm el-Sheikh l’indiano Aryan Goveas. Sul Mar Rosso, nell’inverno delle vacanze al caldo amate dagli italiani, l’altoatesino scriveva il suo nome nella classifica mondiale: posto occupato 1592. Da allora la scalata inarrestabile del primo azzurro del tennis a occupare la vetta. Il 27 agosto dello stesso anno Jannik entra nei primi 1000 al mondo (891) grazie grazie alla prima finale ITF. Il torneo è l’Italy F23 di Santa Caterina Valgardena. Sinner perde la finale di singolare contro il tedesco Peter Heller, ma vince in doppio, con il coetaneo e amico triestino Giacomo Dambrosi.

Altri due mesi e altri punti guadagnati: il 15 ottobre l’azzurrino è n.778, grazie agli ottavi di finale al Challenger di Ortisei dove ha vinto contro Giacomini la sua prima partita in questa categoria. A Natale il talentuoso Sinner è già n.551. Il 25 febbraio 2019 la classifica ATP dice 324, grazie al successo al Challenger di Bergamo che vale al giovane di Ortisei il balzo di 222 posizioni in una settimana. Il 29 aprile l’ingresso fra i primi 300 del mondo è il risultato della prima vittoria in carriera nel circuito ATP, a Budapest. Dopo aver superato le qualificazioni, sconfigge al primo turno l’ungherese Mate Valkusz. Cede al secondo turno al serbo Laslo Djere (allora n.33) e Jannik sale alla posizione numero 298.

Il 22 luglio 2019 l’azzurrino è n.199: grazie ai punti del secondo turno all’ATP 250 di Umago, che arriva dopo la finale al Challenger di Ostrava e la prima partita vinta in un Masters 1000 agli Internazionali BNL d’Italia, Sinner entra per la prima volta in top 200. L’ascesa va avanti: il 28 ottobre, tre mesi e una settimana dopo, Sinner entra nel cerchio magico dei primi 100 al mondo. Sale al n. 93 dopo il successo al primo turno sul tedesco Philipp Kohlschreiber (n° 79 allora) al primo turno dell’ATP 500 di Vienna. Il 12 ottobre 2020 è il n.46 al mondo: ma la corsa rallenta intanto per la pandemia da Covid che ferma tutto per mesi, e poi perché l’ATP ha deciso di consentire ai giocatori di far valere i punti ottenuti nei tornei per due anni, e non per le classiche 52 settimane. In ogni caso Jannik entra in Top 50 dopo il suo primo quarto di finale Slam, al Roland Garros, spostato in autunno proprio per via della pandemia. Stesso anno, il 16 novembre, è n.37.

Arriva il primo titolo Atp a Sofia con il successo in finale su Vasek Pospisil. Il 2021 saluta l’ingresso di Sinner tra i primi 30, con la prima finale in un Masters 1000 persa a Miami contro l’amico Hubert Hurkacz: il 5 aprile è n.23 e il 19 dello stesso mese fa un altro scatto in avanti dopo Monte Carlo ed entra in top 20 (è n.19). Il 1 novembre è tra i primi 10: dopo la semifinale di Vienna, il ko contro Frances Tiafoe, Sinner è n.9 (è il quinto italiano a riuscirci nell’era del ranking computerizzato). Il 10 aprile 2023 la classifica dice n.8. Il 2022 è una stagione di assestamento, ma dal 2023 riprende la corsa e dopo la finale persa a Miami guadagna un’altra posizione.

Il 14 agosto arriva al sesto posto, dopo aver vinto il suo primo titolo in un Masters 1000, a Toronto. Il 2 ottobre, dopo il titolo a Pechino è numero 4 ed eguaglia il best ranking di Adriano Panatta, fino a quel momento l’italiano con la miglior classifica. Sul podio Sinner sale il 19 febbraio 2024, a sei anni esatti dai suoi primi punti Atp.

Jannik è n.3 al mondo, ed è così il primo italiano a raggiungere questa posizione dopo la vittoria a Rotterdam. In tutta la storia del tennis solo Nicola Pietrangeli era stato numero 3 del mondo, nella classifica che veniva stilata a fine stagione per i top player, nel 1959 e 1960. Lo scorso primo aprile con il trionfo al Masters 1000 di Miami, Sinner è n.2 al mondo. 4 giugno 2004: la data che fa la storia. Djokovic si ritira dal Roland Garros, al serbo serviva arrivare in finale per evitare il sorpasso, e Sinner è numero 1 al mondo a prescindere. Il 10 la classifica Atp sancirà il nuovo ranking. In sei anni il giovane Jannik è diventato quello che il tennis italiano ha sempre sognato.

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Raspadori-Lukaku, Napoli mette in campo le armi del gol

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Tornano i dubbi nel Napoli la cui certezza è quella di partecipare e se possibile vincere lo sprint scudetto ma che deve fare i conti con un’infermeria piena. Se Neres e Juan Jesus sono certamente in tribuna, in dubbio per il match contro il Torino anche Buongiorno, che sta recuperando dopo l’infortunio agli adduttori che lo ha finora tenuto fuori per tre partite: il recupero fisico c’è, ma lo staff medico azzurro aspetta prima di dare l’ok al tecnico Conte per riutilizzare il centrale. Buongiorno è assente da tre partite, gare in cui il Napoli ha subito un gol in casa del Bologna e zero contro Empoli e Monza, con le prime due partite con Juan Jesus in campo e Marin titolare conro l’ultima in classifica. Domenica sera al Maradona arriva però un Torino minaccioso perché si gioca il finale di stagione con leggerezza, vista la classifica tranquilla.

Il peso delle responsabilità sarà tutto sulle spalle della coppia d’attacco Lukaku-Raspadori che Conte è pronto a rimettere in campo Il 25enne attaccante della Nazionale vuole essere determinante in questo finale di stagione. Raspadori lo ha confermato a Monza, entrando in campo al 20′ della ripresa al posto di Oliveria e confezionando il perfetto assist per il colpo di testa di McTominay che è valso tre punti. Domenica contro il Torino l’attaccante è pronto a rilanciare la sintonia con Lukaku: “Io e Romelu – queste le sue ultime dichiarazioni in materia – abbiamo le caratteristiche giuste per giocare insieme ed esaltarci l’uno con l’altro. Possiamo ancora migliorare e aumentare l’intesa che potrà essere fondamentale per aiutare la squadra e supportarci a vicenda”. Quando i due riescono a dialogare sanno creare il panico nelle difese avversarie, con la capacità del belga di fare spazio in area e Raspadori che riesce ad inserirsi.

L’attaccante è a Napoli dall’estate del 2022, ha vissuto lo scudetto nella prima stagione in cui segnò 6 gol di cui 4 in Champions League, una cifra che ha replicato lo scorso anno e che vuole raggiungere anche in questa stagione, in cui ha ormai uno spazio anche nella nazionale di Spalletti, con cui quest’anno ha segnato contro Francia e Germania e con cui sarà anche nel finale di stagione contro Norvegia e Moldavia. Contro il Torino Raspadori segnò con la maglia del Sassuolo, domenica cerca un gol anche in azzurro per mettere un altro suo timbro sul sogno scudetto del Napoli.

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Djokovic a Madrid, ‘Continuo a giocare per la gente’

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“Ci vuole un po’ di tempo perché la gente accetti il fatto che Roger Federer e Rafa Nadal non giocano più, e nemmeno Andy Murray. E un giorno toccherà anche a me. Ma sto ancora cercando di restare lì e rappresentare la vecchia generazione”. Novak Djokovic è pronto a rilanciare la sua sfida personale al tempo e ai record al Mutua Madrid Open, il secondo dei tre Masters 1000 stagionali sulla terra battuta. Il serbo, campione più titolato in questa categoria di tornei e negli Slam, torna all’inseguimento del centesimo titolo ATP. Djokovic, che arriva a Madrid dopo l’eliminazione a sorpresa al primo turno a Montecarlo, per mano di Alejandro Tabilo, esordirà contro Matteo Arnaldi.

“Lo sport è più importante di qualsiasi individuo. Siamo tutti qui al servizio del tennis” ha detto Djokovic. “Se guardiamo i numeri, negli ultimi anni i grandi tornei, non solo gli Slam, hanno registrato un pubblico da record. È un buon segno, perché l’affluenza non dovrebbe dipendere solo dalle grandi stelle o dalle leggende del gioco che si sono ritirate. Lo sport dovrebbe sopravvivere a tutti, e lo farà – ha detto -. È anche uno dei motivi per cui continuo a giocare: sento che questo aiuta il tennis a prosperare ancora. Quando sei un top player, tutto quello che fai può servire a contribuire alla popolarità del tennis, a portare più persone, più bambini e appassionati verso questo sport”. Djokovic non gioca a Madrid dal 2022. Allora perse in semifinale contro Carlos Alcaraz, il murciano però non sarà in campo alla Caja Magica per un infortunio.

“Quello che ha ottenuto alla sua età non è normale – ha commentato Djokovic -. Sono sicuro che lo vedremo ancora spesso vincere i trofei più prestigiosi nei prossimi 10, 15 anni, finché giocherà”. In attesa di assistere al match tra il serbo e Arnaldi, l’Italia del tennis sorride con Jasmine Paolini che ha battuto 6-1 6-2, in appena un’ora di partita, la britannica Katie Boulter, infilando la vittoria numero 16 in stagione e raggiungendo il terzo turno del torneo madrileno.

“Lei è un’ottima giocatrice, mi aspettavo che la partita potesse essere più dura – il commento a caldo dell’azzurra – comunque è stato bello giocare con questa atmosfera, davanti a questo pubblico. Mi aspetto buone cose da questo torneo ma devo ancora adattarmi all’altura di Madrid, ai rimbalzi alti della pallina che non sono facili da gestire. Diciamo che ho bisogno ancora di qualche giorno per arrivare a gestire tutto al meglio. Sto provando anche ad imparare a parlare un po’ in spagnolo ma mi riesce meglio in italiano – ha aggiunto ridendo -. Non è facile ma ci proviamo: cerco di appendere il più possibile. Muchas gracias”. Al terzo turno Paolini dovrà vedersela con la greca Maria Sakkari, n.82 WTA, che ha eliminato 7-6(5) 6-3 la polacca Magda Linette. Saluta il Masters 1000 di Madrid invece Federico Cinà. Il diciottenne palermitano è stato battuto in tre set dallo statunitense Sebastian Korda col punteggio di 6-3 3-6 6-1.

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Calcio: Big match Inter-Roma, Napoli pronto alla fuga

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L’Inter prova a cambiare verso alla sua sciagurata settimana, che le ha sottratto certezze, insinuato dubbi. Dopo il ko di misura col Bologna e quello extralarge nel derby di Coppa Italia col Milan, in quattro giorni si gioca gran parte della stagione. Arriva al Meazza domenica una Roma con le speranze d’Europa fortemente ridotte, ma con una striscia di 17 risultati positivi. Poi mercoledì al Nou Camp la aspetta la spietata macchina da gol del Barcellona nella semifinale di Champions. Inter-Roma è il clou di una giornata compressa con sette gare domenicali, retaggio di un passato remoto, sulla scia di due diversi lutti: il funerale di Papa Francesco ha cancellato le gare di domani mentre l’improvvisa morte del fisioterapista del Lecce ha prodotto lo slittamento della gara di Bergamo.

La crisi dell’Inter, di cui si erano avute avvisaglie nelle scorse settimane, è un trampolino di lancio prezioso e insperato per il Napoli che, nonostante le inopportune esternazioni di Antonio Conte, sa di giocarsi un jolly scudetto. Se l’Inter frenerà ancora, potrà lanciarsi in fuga battendo in casa il tranquillo Torino, potendo poi contare su un calendario migliore rispetto a un’avversaria stanca e concentrata sulla Champions. Inzaghi non avrà gli squalificati Mkhitaryan e Bastoni, l’infortunato Thuram, dovrà utilizzare dei panchinari che non lo stanno convincendo con l’assillo di dosare le forze in vista di Barcellona. Ranieri spera di sfatare il tabù nerazzurro visto che la Roma non vince da tre anni, unico successo delle ultime 16 sfide. Il Napoli invece farà a meno di Neres, punterà su Lukaku e Politano e sull’uomo squadra-goleador McTominay. Il Toro è in corsa per il modesto decimo posto, ma ha qualità e mordente per cercare il risultato di prestigio. I recuperi di mercoledì ingarbugliano la volata Champions: se l’Atalanta col Lecce perde Kolasinc, cerca la terza vittoria consecutiva gestendo con tranquillità un terzo posto che appare difficilmente attaccabile, la bolgia del quarto posto coinvolge un grappolo di squadre. Il Bologna precede Juve e Lazio di un punto, a tre c’è la Roma e a quattro la Fiorentina. Gli impegni più facili sembrano quelli di Juve e Bologna. I bianconeri, reduci dalla scossa di Parma che ha movimentato la luna di miele di Tudor con la nuova squadra, ricevono il dimesso Monza che attende solo la certificazione della sua retrocessione.

Mancherà Vlahovic per cui dovrebbe essere rispolverato Kolo Muani, deludente dopo un buon inizio. Il Bologna, sulla scia di una serie di risultati eccellenti e della finale di Coppa Italia conquistata dopo 51 anni, rende visita all’Udinese che, raggiunta la salvezza in anticipo, è incappata in cinque sconfitte di fila. La terza contendente più accreditata per il quarto posto, la Lazio che ha vinto a Genova con una prodezza di Castellanos (e ha protestato molto per le modalita’ dei rinvii delle partite), riceve lunedì un Parma in ottima forma a conferma del buon lavoro di Chivu: ha fermato Inter e Fiorentina, ha sconfitto la Juve. Baroni sente puzza di bruciato e raccomanderà la massima concentrazione.

La Fiorentina, che spera di arrivare fino in fondo nella Conference, dopo il brillante successo in recupero di Cagliari senza il suo goleador Kean, ha in programma il derby toscano con un Empoli in gravi difficolta’, ma cerca il quarto successo in sei gare col due Gudmundsson-Beltran. Un nuovo ko avrebbe conseguenze gravi per la squadra di D’Aversa, a pari punti del Venezia, uno in meno del Lecce. Solo una delle tre si salverà. I veneti affronteranno in casa il Milan, lanciato dal derby trionfale, ma che non sembra in grado di garantire un rendimento omogeneo. Per Di Francesco + un altro appuntamento da non fallire. Le ultime due gare non hanno particolari criticità: Verona e Cagliari accoglierebbero senza battere ciglio un pari sulla strada di una salvezza quasi agguantata. Piu’ ambiziose, Como e Genoa provano a mettere nel mirino il decimo posto del Torino, a coronamento di una stagione molto lusinghiera.

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