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Rogo doloso distrugge auto cronista, Procura apre inchiesta

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La Procura di Sulmona ha aperto un’inchiesta sull’incendio che, nella notte tra il 14 e il 15 agosto scorsi, ha distrutto l’automobile del giornalista Claudio Lattanzio, corrispondente dell’agenzia Ansa da dal 2000 e collaboratore storico del quotidiano ‘il Centro’. Alla base del fascicolo – titolare è il sostituto procuratore Stefano Iafolla – ci sono gli esiti di una nuova perizia effettuata dai Carabinieri, che avrebbe accertato la natura dolosa delle fiamme. Dagli accertamenti dei militari dell’Arma della Compagnia di Sulmona, agli ordini del capitano Maurizio Dino Guida, e’ emerso che per appiccare il fuoco e’ stato utilizzato del liquido infiammabile cosparso sullo pneumatico anteriore destro dell’auto – un suv parcheggiato in un’area condominiale di via Valle, sotto casa del cronista – e che il rogo si e’ poi esteso al resto del veicolo. Per gli inquirenti si tratterebbe quindi di un atto ritorsivo, ricollegabile all’attivita’ giornalistica di Lattanzio.

Gli investigatori stanno ora analizzando articoli e inchieste del cronista e si stanno concentrando sulle persone coinvolte nei fatti di cronaca di cui si e’ occupato. Nei prossimi giorni dovrebbero partire i primi interrogatori.

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Cade durante una gara di motocross nel Goriziano, morto 23enne

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Un motociclista di 23 anni è morto nel tardo pomeriggio di oggi a Romans d’Isonzo (Gorizia) durante una gara regionale di motocross. L’incidente è avvenuto al crossodromo di Versa. Lo riportano i media locali. Secondo una ricostruzione, il giovane, affrontando un salto, avrebbe perso il controllo della moto, cadendo a terra e venendo poi travolto da alcune moto in gara, che non sarebbero riuscite a evitarlo. Il giovane, Filippo Morello, di Orsago (Treviso), era tesserato del motoclub Polcenigo (Pordenone). Sul posto sono giunti i soccorsi sanitari con un’ambulanza e l’elisoccorso, ma i tentativi di rianimare il giovane sono stati vani. Secondo quanto riportato dai media locali, anche il padre del giovane avrebbe assistito all’incidente.

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Vucic ribadisce, ‘andrò a Mosca il 9 maggio, pronto a sanzioni’

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Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha ribadito che si recherà a Mosca il 9 maggio per partecipare, unitamente a Vladimir Putin, Xi Jinping e altri leader internazionali, alle celebrazioni per l’80/mo anniversario della vittoria sul nazifascismo. Parlando ai giornalisti al seguito in Florida, dove si trova da ieri in vista di un suo incontro con il presidente Usa Donald Trump, Vucic ha detto che intende mantenere la promessa fatta nei mesi scorsi al presidente russo, aggiungendo al tempo stesso di essere pronto ad affrontare per tale visita a Mosca ogni tipo di punizione e sanzione da parte di Bruxelles. E’ interessante vedere, ha osservato, come negli ultimi giorni ai briefing a Bruxelles l’unico problema riguardi Vucic e la Serbia. Confermando tuttavia che la Serbia è sulla strada verso l’integrazione europea, che non abbandonerà, e che lui personalmente è pronto ad accettare ogni tipo di sanzione.

“La Serbia, anche dopo tutto ciò, con questo o con un altro presidente visto che per me tra non molto scadrà il mandato, resterà sulla strada verso l’Europa”. Vucic ha detto che l’8 maggio, il giorno prima delle celebrazioni sulla Piazza Rossa, consegnerà al patriarca di Mosca Kirill una onorificenza conferitagli nei mesi scorsi, e ha espresso la speranza di poter aver un colloquio seppur breve anche con il presidente cinese Xi Jinping. “Potete immaginare quale importanza avrebbe ciò per la Serbia? Avere un bilaterale con il presidente americano, e avere successivamente incontri anche con i presidenti russo e cinese. Chi lo può fare oggi nel mondo?”.

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Pedro salva la Lazio, con il Parma è 2-2 in rimonta

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Serviva una vittoria alla Lazio, ma contro il Parma arriva solo un pareggio che rischia di pesare come un macigno sulle ambizioni della squadra di Baroni. E che, a fine campionato, potrebbe rappresentare la differenza tra l’ingresso in Europa e una stagione senza coppe. Mentre per la squadra di Chivu il pari dell’Olimpico è un passo in avanti verso la salvezza con sette punti di vantaggio da gestire a quattro giornate dal termine sul Venezia terzultimo. Prima del match il ricordo di Papa Francesco sui maxischermi, con tutto lo stadio ad applaudire l’omaggio al Pontefice scomparso una settimana fa. Per i biancocelesti, però, arriva subito la doccia fredda con Ondrejka che, lasciato troppo solo, buca centralmente la difesa di casa trovando il vantaggio che porta avanti il Parma.

La Lazio non riesce a reagire, la squadra di Baroni appare spuntata rispetto alle ultime uscite. Servono addirittura 25 minuti per vedere la prima conclusione con il destro dal limite di Rovella, che però non centra nemmeno la porta. Il più intraprendente è Castellanos che trova anche il gol del pareggio in spaccata, ma in posizione di fuorigioco. Il primo tempo non regala altre emozioni con il duplice fischio dell’arbitro Sacchi che fa partire una bordata di fischi del pubblico di casa. E l’inizio della ripresa è ancora peggiore per i biancocelesti, ma dolcissimo per Ondrejka che, dopo aver vinto un rimpallo, trova l’incrocio di destro raddoppiando il punteggio e premiando la scelta di Chivu al di là di ogni più rosea aspettativa.

Il Parma è padrone del campo, Pellegrino si divora il tris a tu per tu con Mandas esaltando le doti del portiere biancoceleste. Baroni cerca la scossa inserendo Pedro per Dia, Chivu risponde con Djuric ed Hernani per Bonny e Pellegrino preferendo coprirsi. E la mossa del tecnico biancoceleste porta i risultati sperati con il guizzo di Isaksen a calciare in porta, ma trovando la risposta di Suzuki che blinda porta e risultato. Mentre dall’altra parte Mandas deve ancora superarsi per deviare in angolo il sinistro di Man. Ma proprio quando l’Olimpico, tra cori di contestazione al presidente e fischi ai subentrati Noslin e Tchaouna per gli errori dal dischetto in Europa League, cominciava a sentire odore di sconfitta ecco il gol di Pedro, bravo a spedire il sinistro sotto la traversa riaprendo i giochi.

La rete segnata accende la Lazio, lo spagnolo sale in cattedra e sigla anche il raddoppio, stavolta di testa fissando il punteggio sul 2-2 finale che evita la sconfitta ma rischia di lasciare rimpianti a fine stagione.

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