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Ristoranti con cuochi robot e camerieri cyborg, così i cinesi vorrebbero soffiare il posto a masterchef come Cannavacciuolo e Di Costanzo

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Alberto Sordi ci provò a cinema a sostituire l’angelo del focolare con un robot. Una bella robot che si occupasse di casa, compreso cucinare. I cinesi, oggi, vogliono rivoluzionare la ristorazione con l’automazione. I robot di ultima generazione sono pronti a soffiare i fornelli ad Antonino Cannavacciuolo e Nino Di Costanzo. La catena di ristorazione cinese Haidilao, la più grande per valore di mercato in tutta l’Asia (circa il doppio di McDonald’s Giappone, che si aggira sui 6 miliardi di dollari), inaugurerà domani a Pechino, in collaborazione con la nipponica Panasonic, il primo locale completamente robotizzato. Lo chef? Un automa. I camerieri? Dei cyborg. Il personale umano, come nei film di fantascienza, non sarà più necessario. Haidilao – che serve zuppe, involtini e svariati tagli di carne e pesce – conta di aprire in tutto il mondo 5mila nuovi punti vendita, dove la calda accoglienza degli osti e la fantasia degli chef verrà sostituita dall’algida e immutabile perfezione delle macchine.

Il robot che fa le pizze

L’ automazione che si fa ristorazione abbatterà i costi. E i gusti? Bisogno provare per credere. Di certo economicamente sembra conveniente. “Aumenterà l’efficienza sul posto di lavoro” sottolineano soddisfatti i vertici di Haidilao, che oggi ha oltre 360 ristoranti sparsi tra Cina, Giappone, Taiwan e Stati Uniti. I robot non si stancano, non litigano con i clienti maleducati, non si ammalano, lavano sempre i piatti volentieri e non hanno mai bisogno di andare in ferie. “Può essere davvero difficile espandersi globalmente come vuole fare Haidilao, soprattutto per quanto riguarda il personale. Per questo motivo – spiega Jun Yanashita, il direttore della Ying Hai Holding Pte, la società creata ad hoc dalla catena di ristorazione e Panasonic – hanno preferito una strategia che non si affida al lavoro manuale”.

Il robot cameriere

I cinesi e i giapponesi, secondo Bloomberg, avrebbero messo assieme una joint venture dal valore di 20 milioni di dollari. La strada sembra segnata. Il presidente della catena di ristorazione, il miliardario Zhang Yong, ha le idee chiare. “Quando 24 anni fa ho fondato Haidilao, il settore veniva gestito nello stesso modo di alcuni secoli fa. Con l’ avvento della tecnologia, renderemo tutto più efficiente. Per la nostra azienda – ha sottolineato – la logistica e la produzione sono fondamentali tanto quanto il servizio al tavolo”.
Quello di Haidilao non è il primo tentativo di robotizzare ristoranti e cucine. I camerieri-cyborg, in grado di ricevere gli ordini, portare le pietanze ai tavoli e regolare il conto, sono già stati utilizzati a Sydney.
La Moley, un’azienda britannica, sta invece per lanciare sul mercato il primo cuoco-robot domestico, ovvero due braccia artificiali collegate a una cucina professionale. L’ automa è in grado di preparare più di duemila ricette. A insegnare al robot i movimenti giusti ci ha pensato Tim Anderson, vincitore di Master Chef Regno Unito nel 2011. E, a proposito dello show culinario più seguito al mondo, non è detto che il prossimo vincitore non sia fatto di chip e transistor.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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