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Cultura

Rinasce la rivista della Biennale di Venezia: dopo 54 anni, il rilancio parte da Napoli

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Dopo un’assenza di 54 anni, la rivista ufficiale della Biennale di Venezia torna a vivere e lo fa ripartendo da Napoli, città scelta come punto di lancio per questa nuova fase editoriale. La presentazione si è svolta nel suggestivo Chiostro di Santa Caterina a Formiello, sede della galleria Made in Cloister, mentre oggi l’evento si ripeterà al Circolo Nazionale dell’Unione. Nei prossimi giorni, la rivista sarà presentata anche in altre città italiane.

Napoli, cuore culturale e porta verso il futuro

A spiegare il motivo di questa scelta è Pietrangelo Buttafuoco (foto Imagoeconomica in evidenza), presidente della Biennale e scrittore, che ha sottolineato il legame profondo tra Napoli e la contemporaneità: «Napoli ha un istinto universale che la rende partecipe del presente prima di altre città. È una vera capitale culturale mondiale, il luogo ideale per presentare un prodotto che guarda al pianeta».

Ma il legame con Napoli è ancora più forte: la città e il Mediterraneo saranno centrali nelle attività future della Biennale di Venezia. «Napoli è la porta del Sud, la via che porta al futuro: l’Africa con le sue risorse giovani, l’Oriente che rappresenta il fulcro dell’economia del domani», ha aggiunto Buttafuoco.

Un oggetto di lusso in un’epoca digitale

Il nuovo corso della rivista si distingue per una scelta coraggiosa: sarà esclusivamente cartacea. In un mondo dominato dalla digitalizzazione, la pubblicazione vuole essere un oggetto d’arte destinato a durare nel tempo. «Abbiamo deciso di riprendere la pubblicazione proprio perché siamo in una fase di transizione verso il virtuale. Ciò che è solido non si dissolve. Abbiamo bisogno di una cattedra solida che solo la carta può garantire», ha spiegato Buttafuoco.

Il primo numero della nuova edizione ha come titolo “Diluvi prossimi venturi”, un tema che anticipa il futuro come epoca dell’acqua. Questo concetto viene esplorato sia dal punto di vista ambientale che economico, culturale e simbolico. Tra gli autori illustri presenti in questo numero, spiccano Orhan Pamuk, lo scrittore turco che indaga il legame tra Venezia e Istanbul, Giovanni Lindo Ferretti, che racconta la sua esperienza da rabdomante, e Luciano Violante, ex presidente della Camera.

Una storia editoriale prestigiosa

La rivista della Biennale affonda le radici nel 1950, quando l’ente decise di dotarsi di un proprio organo di comunicazione per promuovere le sue attività. Il primo numero uscì con il titolo “La Biennale di Venezia. Rivista trimestrale di arte cinema musica teatro moda”. Nei primi anni, ospitò contributi di grandi figure della cultura, tra cui Peggy Guggenheim, Gillo Dorfles e Giulio Carlo Argan.

Negli anni ‘60, la pubblicazione cambiò impostazione per concentrarsi sulle discussioni critiche più attuali, coinvolgendo firme prestigiose come Umberto Eco e Roland Barthes. Tuttavia, negli anni ‘70, tra difficoltà finanziarie e cambiamenti interni, la rivista venne chiusa nel 1971.

Debora Rossi, direttrice editoriale della nuova edizione, ha spiegato che la rinascita della rivista si deve alla volontà della nuova gestione di rafforzare gli archivi della Biennale, trasformandoli in un vero centro studi e ricerca con progetti editoriali di respiro internazionale.

Un ponte tra passato e futuro

Il nuovo corso della rivista riprende la tradizione originale, con una cura iconografica che attinge agli archivi storici della Biennale e a raccolte fotografiche internazionali. Ogni numero sarà monografico, affrontando un tema centrale che sarà esplorato attraverso le discipline artistiche della Biennale, tra cui arti visive, architettura, danza, musica, teatro, cinema e moda, ma anche scienze e letteratura.

Pietrangelo Buttafuoco ha concluso con una riflessione sul ruolo della Biennale e della sua storica pubblicazione: «La Biennale esiste da 130 anni e riesce a essere sempre uguale a sé stessa nel divenire. Non si appiattisce, ma anticipa il futuro. La nuova rivista accompagnerà l’istituzione in questa sfida, sopperendo a ciò che neanche le Olimpiadi riescono più a fare: mettere le esistenze di tutto il mondo in un unico agone di confronto».

Con questa nuova visione, la Biennale di Venezia non solo recupera un pezzo della sua storia, ma si proietta verso il futuro, con Napoli come punto di partenza per una pubblicazione che promette di raccontare e decifrare la contemporaneità.

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Cultura

Consulta: niente automatismo sulla sospensione dei genitori, decide il giudice

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Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.

Una norma rigida che non tutela sempre i figli

L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.

Il caso sollevato dal Tribunale di Siena

A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.

Il principio: al centro l’interesse del minore

La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.

La continuità con la giurisprudenza

La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.

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Cultura

Addio a Mario Vargas Llosa, Nobel per la Letteratura: è morto a Lima a 89 anni

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Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.

«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».

Una vita tra letteratura e impegno

Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.

Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.

I capolavori che hanno segnato la sua carriera

Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.

Un addio in forma privata

Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.

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Cultura

La Campania conquista il mondiale di fisica per studenti: cinque eccellenze campane rappresenteranno l’Italia all’IYPT 2025

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Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.

Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.

Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia

Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.

Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.

Un team guidato da due docenti campani

A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.

La fisica come passione e riscatto territoriale

L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.

Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.

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