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Ambiente

Rimini regina del mare, poi Jesolo e San Vito Lo Capo

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Rimini, che è anche la meta più amata dai giovani, accompagnata sul podio da Jesolo e dalla new entry San Vito Lo Capo, che è anche quella considerata più green. Sono le tre regine della tradizionale classifica delle destinazioni balneari dell’estate 2024 stilata nel Panorama Turismo – Mare Italia dell’Osservatorio Italiano di Jfc.

Per quanto riguarda invece la top ten delle regioni più desiderate in testa c’è la Sardegna: ben il 17-6% degli italiani vorrebbe quest’anno consumare sull’isola la propria vacanza balneare. Segue la Puglia, destinazione preferita dal 14% dei connazionali, seguita dall’altra isola – la Sicilia – indicata dall’11-2%. Dopo queste tre prime posizioni si colloca un’altra regione del sud, la Calabria con l’8% delle preferenze. Poi, a seguire, la Toscana con il 7-4% e l’Emilia Romagna con il 6-6% delle preferenze. Tornando alla classifica generale delle mete dell’estate: Rimini appunto si è piazzata in prima posizione grazie a un punteggio complessivo di 2.987 voti seguita dalla veneta Jesolo con 2.961 voti e dalla siciliana San Vito Lo Capo con 2.906 punti.

Al quarto la posto un’altra perla della riviera romagnola, Riccione che con 2.808 punti che conferma la posizione dello scorso anno. Rappresenta una conferma anche la sarda Alghero quinta a 2.520 punti. Subito dopo la toscana Forte dei Marmi che con 2.367 punti conquista una posizione in classifica. A differenza di Cervia-Milano Marittima che perde quattro posizioni con i suoi 2.224 voti. Si passa poi all’ottava posizione della new entry Tropea (1.983 punti), seguita dalla pugliese Gallipoli con 1.836 punti e tre posizioni perse rispetto alla classifica dello scorso anno. A seguire la sarda Villasimius (1.770 punti e ben cinque posizioni perse). Jfc ha stilato anche delle classifiche tematiche.

Tra le destinazioni balneari che vengono indicate dagli Italiani come quelle più “rilassanti e tranquille” c’è molta Sardegna: ai vertici Orosei con 1.111 punti (lo scorso anno non era tra le prime venti posizioni), seguita da Villasimius con 1.021 punti, anch’essa new entry dell’estate 2024, mentre al terzo posto si posiziona Budoni, che mantiene la stessa posizione dello scorso anno con 987 punti. Per quanto riguarda quelle più “green”, dove vi è un’accentuata sensibilità ambientale, al primo posto la siciliana San Vito Lo Capo con un punteggio pari a 1.112 punti (13 posizioni conquistate rispetto allo scorso anno, seguita da Alghero con 1.102 punti (due posizioni conquistate) e dalla new entry Pula con 956 punti.

Regina della top ten delle destinazioni balneari che vengono considerate dagli italiani come quella in grado di rispondere in maniera ottimale alle “esigenze delle famiglie” con bambini, al primo posto si colloca Rimini con 898 punti (mantenendo la leadership degli ultimi anni), seguita al secondo posto da Cattolica con 856 punti (stessa posizione dello scorso anno) e in terza posizione da Alba Adriatica con 807 punti – che migliora la propria posizione di otto posti rispetto allo scorso anno. Rimini torna in vetta nella classifica delle destinazioni balneari considerata più divertenti per le giovani generazioni. Le prime tre posizioni sono tutte in linea con la classifica dello scorso anno: al primo posto Rimini in testa con un punteggio pari a 1.178 punti, seguita a distanza da Riccione con 854 punti, e in terza posizione dalla pugliese Gallipoli con 833 punti.

Infine la top ten delle destinazioni balneare più di tendenze e alla moda è capitanata da Gallipoli con 1.003 punti (era seconda lo scorso anno), seguita a breve distanza da Porto Cervo con 989 punti e Riccione (con 978 punti).c

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Istituito dal ministro Gilberto Pichetto il 25/o Parco nazionale, è quello del Matese

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Nasce il 25/o parco nazionale italiano, è quello del Matese, area protetta tra Campania e Molise per 87.897,7 ettari. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha firmato il decreto che individua “la perimetrazione, la zonizzazione e le misure di salvaguardia del Parco Nazionale del Matese”. Lo rende noto un comunicato del Mase. Il provvedimento, in ottemperanza alla pronuncia del Tar del Lazio dell’ottobre 2024, spiega la nota, “è il frutto del lavoro e della concertazione che ha coinvolto, oltre il Mase, l’Ispra e numerosi enti territoriali interessati: 52 amministrazioni comunali, quattro province e due Regioni. Viene così ampliato il vecchio Parco Regionale, entrato in funzione solamente nel 2002, a causa della mancata approvazione delle norme attuative della legge regionale, e che si estendeva su una superficie di oltre 33mila ettari”.
“La firma di oggi, nella Giornata della Terra – ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto – afferma in concreto il valore della biodiversità del nostro Paese: il Matese è uno scrigno di natura e cultura, che entra formalmente nella lista dei Parchi nazionali, aprendosi a una visione di sviluppo nuova che vogliamo costruire con la forte condivisione di istituzioni e comunità locali”. “Da oggi il territorio acquisirà – ha aggiunto il sottosegretario Claudio Barbaro a cui il Mase ha attribuito la delega alle aree protette – una visibilità nazionale e il trasferimento di notevoli risorse, al fine di rendere il Parco anche un’occasione, tra le altre cose, di rilancio turistico.
Il Mase, con il nuovo Governo, ha costituito l’Area marina protetta di Capospartivento, il Parco Ambientale di Orbetello e adesso il Parco Nazionale del Matese, a dimostrazione che esiste una strategia e una visione precisa sullo sviluppo delle aree da tutelare, pur nel convincimento che fra l’uomo e il territorio occorra consolidare un equilibrio che sappia preservare sia la natura che lo sviluppo” ha rilevato Barbaro. L’ultimo Parco nazionale istituito in Italia è stato quello dell’Isola di Pantelleria, nel 2016.

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Efficienza energetica e valore degli immobili: in Italia cresce la consapevolezza, ma resta indietro il 75% del patrimonio edilizio

Ristrutturare conviene: +43% di valore per gli immobili efficienti. Risparmi per le famiglie fino a 19 miliardi l’anno.

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In Italia, tre edifici su quattro restano in classi energetiche basse, nonostante il miglioramento registrato tra il 2018 e il 2023, con un aumento degli immobili in classe A dal 8% al 15%. Lo rivela l’ultima analisi della Community Smart Building di Teha Group, che mette in luce le gravi conseguenze in termini economici, ambientali e sociali legate al ritardo del Paese nell’efficientamento del parco immobiliare.

Gli immobili efficienti conquistano il mercato

Il mercato immobiliare premia sempre di più l’efficienza energetica. Le compravendite di edifici nuovi in classe A o B sono passate dal 49% al 70% in dieci anni, mentre quelle di immobili ristrutturati ad alta efficienza sono salite dal 7% al 38%. Di conseguenza, anche il valore medio di mercato cresce:

  • 2.316 euro/m² per edifici ristrutturati

  • 1.615 euro/m² per edifici abitabili

  • 1.290 euro/m² per edifici da ristrutturare

Un divario che evidenzia la valorizzazione degli immobili smart e sostenibili, capaci di coniugare risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale.

Povertà energetica: 5,3 milioni di italiani in difficoltà

Nonostante gli sforzi, l’Italia resta tra i Paesi UE più colpiti dalla povertà energetica, con l’8,8% delle famiglie che non riesce a riscaldare adeguatamente la propria abitazione. Un dato preoccupante, legato all’elevata percentuale di edifici inefficienti e ai costi energetici crescenti, aggravati da redditi insufficienti.

L’efficienza come opportunità economica

Secondo l’analisi del Teha Group, l’efficientamento energetico degli edifici può ridurre i consumi energetici fino al 29% e quelli idrici fino al 5%, generando un risparmio netto stimato tra i 17 e i 19 miliardi di euro annui per famiglie e sistema economico.

Benedetta Brioschi, responsabile della Community Smart Building, sottolinea:
“Il rinnovamento green e smart degli edifici è una necessità, ma anche una grande opportunità. Il Real Estate si sta già muovendo, ma servono ulteriori investimenti pubblici e privati per accelerare il cambiamento”.

Serve un’azione condivisa tra istituzioni, imprese e cittadini

Il report invita a superare il modello del solo pensiero (“think tank”) e diventare un “act tank”, in grado di influenzare concretamente le scelte dei policy maker. La collaborazione tra governo, aziende e cittadini è essenziale per trasformare il patrimonio immobiliare italiano in una leva di sostenibilità e benessere diffuso.

(La foto in evidenza è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale)

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Ambiente

Primo filmato di un calamaro colossale negli abissi, è cucciolo

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Filmato per la prima volta uno dei più elusivi e misteriosi abitanti degli abissi: si tratta del calamaro colossale Mesonychoteuthis hamiltoni, l’invertebrato più pesante al mondo, che può raggiungere i 7 metri di lunghezza e i 500 chili di peso. La sua esistenza era nota da un secolo, ma finora nessun esemplare vivo era mai stato visto nuotare nel suo habitat naturale. La svolta è arrivata lo scorso 9 marzo, quando un cucciolo lungo appena 30 centimetri è stato ripreso a 600 metri di profondità nell’Oceano Atlantico meridionale dal robot subacqueo SuBastian dello Schmidt Ocean Institute.

L’inaspettato incontro è avvenuto mentre i ricercatori a bordo della nave ‘Falkor (too)’ stavano conducendo una spedizione di 35 giorni vicino alle Isole Sandwich Australi per censire nuove forme di vita marina. Il video ottenuto grazie al robot sottomarino rappresenta la prima testimonianza dell’esistenza in vita di questo animale (più grosso del celebre calamaro gigante), che fino a oggi era stato documentato solo attraverso esemplari morti o osservazioni indirette.

“È emozionante vedere il primo filmato in situ di un giovane esemplare di calamaro colossale: per cento anni li abbiamo incontrati principalmente come prede rimaste negli stomaci di balene e uccelli marini e come predatori di merluzzi catturati”, spiega la biologa marina Kat Bolstad dell’Università di Tecnologia di Auckland, una degli esperti indipendenti consultati dal team della spedizione scientifica per verificare il filmato. Una delle caratteristiche distintive del calamaro colossale è la presenza di uncini al centro delle sue otto braccia. I cuccioli hanno corpi trasparenti e uncini affilati all’estremità dei due tentacoli più lunghi, ma crescendo perdono il loro aspetto trasparente. Nel video si può notare l’iridescenza dei bulbi oculari che spiccano nel buio dell’oceano.

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