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Rapine: estradato dal Montenegro il latitante Massimo Riella

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E’ stato estradato in Italia il latitante Massimo Riella rifugiato in Montenegro nel tentativo di sfuggire ai provvedimenti giudiziari emessi nei suoi confronti dalla procura generale della Repubblica presso la corte d’Appello di Milano e dal Tribunale di Como per furto e per rapina aggravati. L’uomo, nato a Chiavenna (So) nel 1973, e’ stato estradato ieri in Italia a seguito di un’operazione condotta da personale del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip), articolazione operativa della Direzione centrale della polizia criminale, all’esito di una procedura di estradizione con il Montenegro. Il volo con il quale l’ex latitante e’ rientrato in Italia, partito dall’aeroporto di Tirana, e’ atterrato intorno alle 18 all’aeroporto romano Leonardo Da Vinci. La storia criminale di Massimo Riella inizia anni fa, con piccoli furti culminati, nel 2021, con l’arresto per il possesso di un fucile con matricola abrasa; una volta arrestato e posto agli arresti domiciliari, era evaso e aveva rapinato una coppia di anziani, minacciandoli con un coltello: ha sempre negato di essere il responsabile, ma gli inquirenti delegati alle indagini avevano trovato il suo dna nell’abitazione delle vittime. Sfuggito per settimane all’arresto, rifugiandosi nei boschi attorno al lago di Como, era stato infine portato nel carcere comasco del Bassone.

Il 12 marzo scorso aveva ottenuto un permesso dal carcere per andare a visitare la tomba di sua madre, ma era riuscito a sfuggire agli agenti della scorta che gli era stata posta accanto, aggredendoli e poi dileguandosi. Riella si era rifugiato, secondo gli inquirenti, nei boschi attorno al lago di Como, zone che evidentemente conosceva bene perche’ non gli erano nuove per simili imprese, probabilmente aiutato da qualche amico del posto, ma le pressanti ricerche degli inquirenti non avevano condotto a nulla: da qui il sospetto che RIELLA potesse essersi recato all’estero. Le ricerche, diffuse ovunque attraverso la rete Interpol e tramite un mandato di arresto europeo, si sono spostate al di fuori dell’Italia: finalmente, ai primi di luglio 2022, la polizia penitenziaria di Milano delegata alle indagini, grazie a intercettazioni telefoniche e al supporto della autorita’ montenegrine, ha identificato con precisione il rifugio di Riella: un appartamento alla periferia della capitale montenegrina, Podgorica, dove il ricercato e’ stato arrestato nella mattinata del 12 luglio e li’ incarcerato, in attesa di estradizione. Pochi giorni fa il soggetto e’ stato consegnato alle autorita’ albanesi, d’accordo con quelle italiana, per far giungere nel nostro paese nella maniera piu’ rapida possibile l’arrestato attraverso l’aeroporto di Tirana, accompagnato da una scorta rafforzata di agenti dello Scip, in ragione della pericolosita’ e dei precedenti di fuga di cui il Riella si e’ reso responsabile. La rapida localizzazione e’ stata possibile grazie alla sinergica collaborazione tra il dipendente Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, organismo interforze che funge da unico punto di contatto italiano per la cooperazione internazionale di Polizia, il collaterale montenegrino e l’Ufficio dell’Esperto per la sicurezza presso l’ambasciata italiana di Podgorica.

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Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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