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Racket dell’occupazione abusiva di immobili pubblici milanesi, 9 arresti nell’area antagonista

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Colpo al racket delle occupazioni abusive nelle case popolari di Milano. Da questa mattina i carabinieri stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 persone – 7 italiani, 1 colombiano ed 1 peruviano – appartenenti all’area antagonista milanese, ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata all’occupazione abusiva di immobili di proprietà pubblica e alla resistenza a pubblico ufficiale. Tra gli arrestati ci sono anche studenti di filosofia. I militari del comando provinciale di Milano stanno eseguendo le notifiche in appartamenti di edilizia popolare in zona Giambellino. E’ in corso il sequestro di nove abitazioni di proprietà dell’A.L.E.R. (Azienda Lombarda Edilizia Residenziale) occupati abusivamente. L’indagine è iniziata nell’ottobre 2016 e ha dimostrato l’esistenza di un gruppo che agevolava l’occupazione abusiva degli immobili in cambio di soldi.

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Incidente Circumvesuviana, Eav istituisce commissione inchiesta

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Sull’incidente avvenuto ieri lungo la linea della Circumvesuviana “è stata istituita una commissione d’inchiesta per fare chiarezza”. Ad annunciarlo con una nota è l’Eav. L’obiettivo è quello di valutare le “cause esogene ed endogene”, insomma per accertare se vi siano stati determinanti elementi esterni. L’Eav però precisa che “sulla vesuviana ci sono treni che hanno anche 40 o 50 anni. Dovrebbero essere in pensione da un pezzo. Grazie all’impegno di operai e personale viaggiante, coordinati da due dirigenti provenienti da Trenitalia, riescono ancora a fare il loro dovere ma è ovvio che l’affidabilità non può essere quella di treni nuovi”.

“Eav ha bus nuovi e treni nuovi su tutte le linee tranne che sulla vesuviana. I ritardi sulla consegna dei treni per la vesuviana non sono imputabili ad Eav. La gara è partita nel 2019, ha subito un contenzioso amministrativo di 18 mesi, poi il covid (altri 18 mesi di fermo) e poi la guerra in Ucraina ( lo stabilimento di produzione era in Bielorussia). La produzione è stata quindi spostata a Valencia, dove di recente vi è stata l’alluvione che ha determinato un ritardo di altri sei mesi sulla tabella di marcia”, prosegue le nota. “Due treni sono a Napoli in prova ed altri due arriveranno entro la fine dell’anno. 56 sono già finanziati, la consegna è prevista entro il 2027. Ora l’obiettivo è avere (da parte di Stadler ) l’autorizzazione di immissione in servizio dalla Ansfisa (agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria)”, precisano ancora dell’Ente autonomo Volturno.

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Campi Flegrei, terremoti da pressione dei fluidi in profondità

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Abbassare i livelli delle acque sotterranee nei Campi Flegrei per ridurre la pressione dei fluidi all’interno del serbatoio geotermico: lo propone la ricerca pubblicata sulla rivista Science Advances dal gruppo dell’Università californiana di Stanford diretto dall’italiana Tiziana Vanorio (foto sotto) e che ha come coautrice Grazia De Landro, dell’Università di Napoli Federico II. La nuova teoria indica che l’accumulo di pressione causato da acqua e vapore sotto i Campi Flegrei possa causare terremoti quando la calotta si chiude. I ricercatori osservano che una situazione simile è stata alla base della deformazione del suolo e della sismicità sia nei primi anni ’80 sia negli ultimi 15 anni.

La deformazione del suolo, aggiungono, sarebbe inoltre provocata dalla velocità con cui l’acqua si ricarica gradualmente in profondità. I dati, osservano gli autori della ricerca, mettono in discussione la teoria attuale secondo la quale lo scuotimento è provocato dalla risalita del magma o dei suoi gas. “Per affrontare il problema, possiamo gestire il deflusso superficiale e il flusso dell’acqua, o anche ridurre la pressione prelevando i fluidi dai pozzi”, osserva Vanorio, professore associato di Scienze della Terra e del Pianeta presso la Stanford Doerr School of Sustainability.

I ricercatori hanno analizzato le caratteristiche comuni ai fenomeni di bradisismo nei Campi Flegrei dei periodi 1982-1984 e 2011-2024, osservando che in entrambi i casi il sollevamento del terreno è stato accompagnato da forti rumori, i ricercatori sospettano che si tratti di esplosioni guidate dal vapore, innescate quando l’acqua liquida si trasforma rapidamente in vapore durante la fratturazione causata dai terremoti. “Questo progetto è il mio obiettivo come cittadino, non solo come geofisico, perché lo studio suggerisce che i disordini possono essere gestiti, piuttosto che solo monitorati, aprendo la strada alla prevenzione”, rileva Vanorio.

Commentando la ricerca, la direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Francesca Bianco, osserva che “offre un contributo scientifico con spunti di riflessione sull’ipotesi di funzionamento del processo bradisismico, che andrà verificata sia rispetto ai dati sperimentali della crisi in corso, sia alla luce delle osservazioni storiche” e che “come sempre, il progresso della scienza passa attraverso la validazione indipendente delle ipotesi proposte”.

“È rilevante sottolineare – prosegue Bianco – che questo lavoro si basa su dati prodotti dall’Ingv, che l’Istituto ha scelto di condividere apertamente, in un’ottica di trasparenza e collaborazione scientifica. Una scelta che riflette la lungimiranza dell’Ingv nel promuovere la ricerca e l’innovazione al servizio della collettività”. In questo contesto Bianco osserva che la pubblicazione della ricerca di Vanorio è “quasi simultanea” a quella della ricerca coordinata da Annamaria Lima, dell’Università Federico II di Napoli, sulla rivista American Mineralogist.

Quest’ultima suggerisce che “i moderni approcci geoingegneristici sviluppati per sfruttare i giacimenti geotermici ad alta temperatura possano essere impiegati per gestire il flusso dei fluidi e ridurre la pressione esercitata dai fluidi geotermici nell’area Solfatara-Pisciarelli, con l’obiettivo di minimizzare il rischio di eruzioni freatiche e, contemporaneamente, ridurre il sollevamento e la sismicità”. Le due ricerche, conclude Bianco, “pur con approcci diversi, propongono un’idea di ‘controllo’ del fenomeno bradisismico. Sulla loro eventuale fattibilità tecnica e operativa saranno gli ingegneri ad avere l’ultima parola”.

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Addio a Riccardo Imperiali di Francavilla, Deputazione San Gennaro: è stato difensore della laicità

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La Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro ricorda “con immenso affetto, stima e gratitudine Riccardo Imperiali di Francavilla – si legge in una nota – venuto a mancare stanotte. Dotato di spirito battagliero, di grande pragmatismo sempre con la simpatia e l’ironia che lo contraddistinguevano, Riccardo Imperiali è stato uno dei protagonisti napoletani che ha portato in alto i valori partenopei”. Dal 1998 membro della Deputazione, che ha sede a Napoli, si è dedicato con passione e grande competenza alla tutela del patrimonio della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro. “È stato il fautore e coordinatore della battaglia per la laicità e l’indipendenza della Deputazione come organo collegiale che ha il compito e la responsabilità di promuovere il culto di San Gennaro, di custodirne le reliquie e l’inestimabile patrimonio del Tesoro dedicato al Santo Patrono.

Nel 2016, in un momento di estrema delicatezza e di equilibri istituzionali, con la determinazione e la spontaneità che lo contraddistinguevano, riuscì ad affrontare la controversa e pericolosa vicenda che avrebbe rischiato di mortificare l’organo della Deputazione e i suoi 5 secoli di storia”, prosegue la nota A seguito di un decreto emanato dal Ministero dell’Interno, la Deputazione “notificò un articolato ricorso al Ministero e alla Curia e avviò un delicato percorso per affermare l’infondatezza della decisione e la necessità che la Cappella rimanesse di proprietà esclusiva della Città. Riccardo Imperiali portò avanti la trattativa con estrema fermezza riuscendo ad aggiornare lo statuto ormai troppo antico, ma mantenendo gli aspetti fondamentali di laicità della Deputazione: una battaglia condotta con grande energia e risolutezza per la difesa dei valori fondativi di un organismo di alta rappresentanza civile, morale e religiosa”, conclude la nota.

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