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Crollo Ponte Genova, il sindaco/commissario Bucci chiede dissequestro per demolire

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 Il sindaco-commissario ha presentato l’istanza di dissequestro in procura per potere iniziare i lavori di demolizione di quel che resta del viadotto Morandi. Un nuovo passo che pero’ potra’ avere il via libera solo dopo l’udienza di lunedi’, quando i periti del giudice e i consulenti dei pm, degli indagati e delle persone offese, discuteranno il piano di smantellamento dei monconi, anche se nei giorni precedenti qualcosa puo’ muoversi nella zona non sequestrata intorno al ponte per preparare le prime azioni di demolizioni. Intanto le fiamme gialle hanno acquisito nuova documentazione e file nelle sedi romane di Aspi e Spea. Il materiale riguarda le modalita’ organizzative delle due societa’ indagate per responsabilita’ amministrativa dell’ente, insieme ad altre 21 persone tra manager e tecnici e dirigenti del ministero delle infrastrutture e del provveditorato accusati di omicidio colposo e stradale, disastro e attentato alla sicurezza dei trasporti aggravato dalla colpa cosciente. I consulenti di Aspi avevano sollevato dubbi sulla parte che prevede l’uso di esplosivi. Una soluzione, per non allungare troppo i tempi, sarebbe quella del dissequestro “graduale”: togliere i sigilli al moncone ovest e alle altre parti sulle quali non si userebbe la dinamite, ma lo smontaggio. Gli esperti del laboratorio Empa di Dubendorf nei pressi di Zurigo hanno consegnato il report con i risultati delle analisi sui 17 reperti controllati. I tecnici avrebbero riscontrato cavi corrosi negli stralli, alcuni rotti, altri senza tensione dentro i trefoli del blocco 132. Uno stato di degrado diffuso, insomma. A cui però hanno risposto i consulenti di Aspi e il professore Gian Michele Calvi, ordinario di Tecnica delle Costruzioni all’Universita’ di Pavia. Perche’ secondo il professore Giuseppe Mancini, consulente tecnico di Autostrade, i reperti inviati a Zurigo “sono solo quelli che presentavano alcuni segni di ossidazione e ammaloramento, a fronte di uno stato complessivo del ponte ben differente”.

Ponte Morandi. Ancora attesa per demolire

Secondo Mancini “dei quattro attacchi degli stralli all’antenna, ad esempio, tre erano in condizioni molto buone e solo uno (il reperto 132 inviato a Zurigo) presentava segni di ossidazione non visibili dall’esterno”. Per il tecnico, dunque, la capacita’ portante era comunque garantita”. Il docente Calvi, dall’altro lato, ha sottolineato che “per arrivare a far collassare uno strallo come quello del Morandi e’ necessario ridurre del 70% tutti i cavi che stanno al suo interno. E’ un numero cosi’ alto che e’ difficile pensare che possa essere avvenuto”.

Bucci. Il sindaco commissario di Genova

Il sindaco-commissario ha incontrato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. “Il lavoro procede spedito e a giorni partiranno i cantieri che ridaranno alla città la normalità che merita. Ce la faremo entro il 2019”, ha scritto il ministro su Facebook. Secondo indiscrezioni i tecnici della struttura commissariale avrebbero indicato uno dei progetti presentato da Cimolai, firmato dall’archistar Calatrava, come il favorito. Intanto è stato firmato il protocollo di collaborazione tra il sindaco e il presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. In base all’intesa, l’Anac verifichera’ in via preventiva gli atti delle procedure connesse agli interventi di demolizione, rimozione, smaltimento e conferimento in discarica dei materiali di risulta nonchè di progettazione e ricostruzione dell’infrastruttura.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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