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Questa sì che è una notizia, lo Spiegel difende l’Italia: basta con la spocchia tedesca

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Una lunga difesa dell’Italia, e una forte autocritica sulla concezione “distorta” che ne ha la Germania, arriva da un articolo di der Spiegel, il magazine tedesco che ancora una volta, nel giro di poche settimane, si spende per gli eurobond. Nel pezzo firmato da Thomas Fricke si afferma come l’Ue corra un serio rischio, anche per “la caricatura fatale che la Germania ha dell’Italia”. “Il vero dramma dell’euro risiede nel cliche’ erroneo dell’Italia spendacciona. Questo non ha nulla ha che fare con la realta’ e sta per disintegrare l’Europa”, si legge nel sottotitolo. “Forse e’ una conseguenza di tanti film sulla mafia. Forse e’ semplicemente l’invidia per il fatto che l’Italia abbia un tempo migliore, un cibo migliore, piu’ sole e piu’ mare. Qualcosa comunque deve spiegare questo assillo nel puntare sul fatto che i tedeschi sarebbero piu’ oculati, piu’ seri e piu’ affidabili. E a questo proposito mostrare l’inadeguatezza dell’Italia”. “Tutta questa spocchia tedesca non e’ di adesso, ma adesso e’ particolarmente tragica – continua -. Perche’? Perche’ questa giaculatoria tedesca ha cosi’ poco a che fare con la realta’, piu’ o meno come i crauti con le abitudini alimentari di Wanneeickel, o come la lodata puntualita’ tedesca ha a che fare con la velocita’ di costruzione del nostro delizioso aeroporto nella capitale. Sempre che questo sia ancora divertente”. Nell’articolo si spiega che i problemi economici italiani vengono da lontano: citando Antonella Sturati dell’Universita’ Roma Tre, Fricke afferma che l’alto indebitamento abbia le sue radici negli anni ’80, e non per l’attitudine allo spreco degli italiani, “quanto per gli alti tassi da pagare sul debito”. Fricke chiede che gli eurobond arrivino subito, e attacca molti economisti tedeschi, che non sono sati in grado, a suo avviso, di analizzare bene la situazione. La crisi italiana “e’ diventata poi catastrofe dall’eurocrisi, quando Mario Monti sotto la pressione internazionale e in particolare tedesca ha iniziato una riforma dopo l’altra. Una volta sul mercato del lavoro. Un’altra volta sulla pensioni. Dolce vita? Sciocchezze. Dal 2000 gli investimenti pubblici italiani sono calati del 40%, un collasso regolato per legge. Nell’istruzione si e’ investito quasi un decimo. Una follia. Le spese pubbliche ristagnano dal 2006. In Germania sono aumentate quasi del 20% per fare un confronto”. Si citano anche i tagli alla sanita’ dal 2010, (mentre in Germania si investiva nel settore). Anche questo ha portato agli esiti la tragedia della pandemia. “Non una colpa diretta della politica tedesca. Chiaro. Ma e’ giunto il tempo di smetterla con insegnamenti errati, e di contribuire alla riparazione del disastro, caro Herr Schauble”. “Forse per salvare l’Europa innanzitutto ci sarebbe bisogno in Germania di nuovi esperti”, si legge fra l’altro. “Non siamo al circo ma una crisi che leva il fiato, per quanto e’ seria”, incalza il commentatore. “E’ tempo di fermare questo dramma e gli eurobond sono il simbolo per la comunita’ dal destino comune. Destino che noi condividiamo comunque, avendo una valuta comune. Altrimenti in un paio di anni l’Unione europea non sara’ piu’ tale. E Francia e Italia avranno al potere persone come Donald Trump e Boris Johnson, che non hanno voglia di giocare assieme: al gioco sul quale la Germania costruisce da decenni il suo benessere”.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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