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Esteri

Putin prende il controllo di aziende occidentali

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Mosca risponde al congelamento dei suoi capitali in Occidente riservandosi il diritto di avocare allo Stato la gestione di compagnie straniere che operano in Russia. Le prime ad essere colpite dal provvedimento, sulla base di un decreto firmato dal presidente Vladimir Putin, sono state la tedesca Uniper e la finlandese Fortum, che gestiscono diverse centrali per la produzione di energia elettrica. Ma la lista potrebbe “allungarsi”, ha avvertito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Si aggrava intanto la guerra diplomatica tra Mosca e i Paesi occidentali. La Russia ha fatto sapere di aver espulso dieci diplomatici norvegesi in risposta ad un’analoga iniziativa presa da Oslo contro 15 funzionari dell’ambasciata di Mosca. E questo dopo che nei giorni scorsi Berlino aveva annunciato la riduzione di 34 unità del personale diplomatico russo, con un’analoga reazione da parte della Russia. Ma l’episodio più inquietante è avvenuto a Nicosia, dove è andato a fuoco il Centro di Scienza e Cultura russo (l’istituto di cultura di Mosca). Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, le fiamme sono state provocate dal lancio di bottiglie molotov contro l’edificio in quello che ha definito “un atto terroristico”.

Per quanto riguarda il decreto sulle società straniere firmato da Putin, secondo Peskov l’iniziativa “rispecchia l’atteggiamento dei governi occidentali verso le compagnie russe”. Secondo il portavoce, infatti, i Paesi “non amici” puntano a creare le basi legali per “un esproprio dei capitali all’estero” delle società di Mosca. Dall’inizio del conflitto in Ucraina, inoltre, le sanzioni occidentali hanno portato al congelamento in Europa e negli Usa di ben 300 miliardi di euro delle riserve valutarie russe, e nell’Unione europea vi è chi propone la loro confisca per finanziare gli aiuti militari a Kiev e la ricostruzione della stessa Ucraina. L’agenzia federale per la gestione delle proprietà dello Stato (Rosimushchestvo), a cui è stata affidata la conduzione delle imprese controllate dai tedeschi e dai finlandesi, ha tenuto a sottolineare che non si tratta di una confisca, ma di un trasferimento “temporaneo” della gestione. La misura riguarda la Unipro, controllata russa della tedesca Uniper, e la divisione russa della finlandese Fortum. Sul campo si assiste ad un timidissimo segnale di disgelo, con un nuovo scambio di prigionieri – 44 per parte – tra Russia e Ucraina.

Mentre tutti continuano ad aspettare l’inizio della controffensiva di Kiev, che secondo Yevgeny Prigozhin, capo della compagnia militare privata Wagner, scatterà dopo il 2 maggio, quando è prevista la fine di un’ondata di maltempo. Un colloquio in videoconferenza tra Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è intanto previsto per oggi. Subito dopo il capo del Cremlino parteciperà in modalità online alla cerimonia per l’avvio della fornitura di combustibile alla prima centrale nucleare turca, quella di Akkuyu, costruita dai russi. Una nuova conversazione telefonica in cui due presunti oligarchi russi criticano pesantemente la dirigenza del Paese e l’intervento in Ucraina è stata intanto diffusa da Current Time, la televisione di Radio Liberty. I due interlocutori, che hanno entrambi smentito, sono identificati come Nikolai Matushevsky e Roman Trotsenko. “La Russia che amiamo così sinceramente è caduta nelle grinfie di alcuni stronzi”, si sente dire una voce, mentre l’altra dà segni di approvazione. E poi aggiunge: “Tutto questo non può finire bene, finirà in un inferno con la gente che si ucciderà nelle strade di Mosca”.

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Esteri

Algeria, uomo rapito da un vicino di casa ritrovato dopo 30 anni

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Le autorità giudiziarie di Djelfa, 300 km a sud di Algeri, capitale dell’Algeria, hanno arrestato oggi un uomo accusato di aver sequestrato per circa trent’anni un vicino di casa, trovato ieri sera sano e salvo, seppure in stato di grave abbandono, in una buca coperta di fieno in un allevamento di pecore. Lo riferisce il tribunale di Djelfa in una nota. La Procura ha ricevuto due giorni fa, il 12 maggio 2024, tramite la divisione regionale della gendarmeria nazionale di El Guedid, una denuncia contro uno sconosciuto secondo cui il fratello del denunciante, Omar Ben Amrane, scomparso da circa 30 anni, si trovava nella casa di un loro vicino, all’interno di un recinto per le pecore”.

https://x.com/Belhassine_Bey/status/1790483411179601969

“In seguito a questa segnalazione, il pubblico ministero del tribunale di Idrissia (provincia di Djelfa) ha ordinato alla gendarmeria nazionale di aprire un’indagine approfondita e gli ufficiali di giustizia si sono recati nella casa in questione. La persona scomparsa (B.A.) è stata ritrovata e il sospetto, di 61 anni, proprietario della casa, è stato arrestato”, aggiunge la nota. “La Procura ha ordinato un trattamento medico e psicologico per la vittima e il sospetto sarà portato davanti alla Procura non appena l’indagine sarà completata”, ha precisato il tribunale.

La nota conclude sottolineando che “l’autore di questo efferato crimine sarà perseguito con tutta la severità richiesta dalle leggi della Repubblica”. Sui social algerini è diventato virale il video del ritrovamento dell’uomo, ritrovato in uno stato pietoso, con abiti trasandati e una lunga barba. Secondo quanto riportato dai media locali algerini, la famiglia della vittima riteneva in precedenza che fosse stata rapita e uccisa da gruppi terroristici islamici armati attivi in Algeria negli anni ’90, quando aveva solo 16 anni.

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Esteri

Zelensky cancella visita a Madrid prevista per venerdì

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha annullato la visita che avrebbe effettuato a Madrid venerdì prossimo, secondo fonti della Casa del Re, dopo che oggi aveva annunciato l’incontro che si sarebbe svolto incontro con Filippo VI e il successivo pranzo al Palazzo Reale. Lo scrive l’agenzia spagnola Efe. Il Palazzo della Zarzuela non ha spiegato i motivi della cancellazione della visita, che sarebbe stata la prima visita bilaterale di Zelensky in Spagna e nella quale avrebbe dovuto incontrare il premier Pedro Sánchez e firmare un accordo sulla sicurezza.

Il viaggio di Zelensky avrebbe incluso il Portogallo, tappa anche questa destinata a saltare stando a Rtp, la televisione pubblica portoghese, che – senza specificare le sue fonti – indica come motivo dell’annullata visita “l’aggravarsi della situazione in Ucraina”, si legge nella homepage della Rtp.

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Economia

Brasile: il governo Lula licenzia il capo di Petrobras

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Il governo del leader brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha licenziato il presidente del colosso petrolifero statale Petrobras, Jean Paul Prates, dopo una disputa tra la società e l’esecutivo sul pagamento dei dividendi. “Prates è stato licenziato”, ha detto un portavoce presidenziale. Da parte sua, Petrobras ha indicato in un comunicato stampa che Prates ha chiesto una riunione del consiglio di amministrazione.

Il 25 aprile gli azionisti di Petrobras hanno approvato il pagamento di 22 miliardi di reais (4 miliardi di euro) di dividendi straordinari per l’esercizio 2023, durante il quale il gruppo ha realizzato il secondo utile netto più grande della sua storia, e il collocamento di altri 22 miliardi in un fondo destinato a garantire il pagamento dei dividendi futuri. Inizialmente il cda di Petrobras, controllata dallo Stato brasiliano, aveva deciso di non pagare alcun dividendo. Questo annuncio, avvenuto il 7 marzo, ha causato il crollo del prezzo delle azioni Petrobras in borsa ed è stato considerato dagli analisti come il risultato di un’ingerenza del governo negli affari della società, una possibilità che preoccupa i mercati dall’avvento al potere del presidente di sinistra Lula all’inizio del 2023.

Lula ha ripetutamente accusato i dirigenti di Petrobras di pensare solo a soddisfare gli azionisti del gruppo, a scapito dei consumatori. Poco più della metà del capitale di Petrobras è detenuto dallo Stato brasiliano, mentre il resto appartiene ad azionisti privati. Jean Paul Prates, ex senatore del Partito dei lavoratori di Lula, è stato nominato capo di Petrobras nel gennaio 2023, poco dopo l’insediamento del presidente, al quale era noto per essere vicino. Il gruppo ha già sperimentato turbolenze durante il mandato quadriennale del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro (2019-2022). Quattro presidenti si erano succeduti alla guida dell’azienda, a causa dei violenti disaccordi sulla politica dei prezzi della Petrobras. In 68 anni di esistenza, Petrobras ha conosciuto un susseguirsi di presidenti: 39 precisamente, con una longevità media inferiore ai due anni. Lula ha posto fine al processo di privatizzazione avviato dal governo Bolsonaro. Il governo brasiliano non ha menzionato il nome di un sostituto di Prates. I media brasiliani scommettono su Magda Chambriard, ex capo dell’Agenzia nazionale del petrolio, un’organizzazione responsabile della regolamentazione dell’industria petrolifera brasiliana.

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