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Putin gongola: da Kiev isteria fuori luogo

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Con le sue proteste per essere stato escluso dai colloqui di Riad, Volodymyr Zelensky mostra “un’isteria inappropriata”. Primo perché i delegati russi e americani hanno parlato di cose da ‘grandi’, come per esempio il controllo delle armi nucleari; secondo perché l’Ucraina potrà comunque partecipare ai negoziati sulla fine del conflitto.

Vladimir Putin gongola per lo scontro Trump-Zelensky e risponde così alle rimostranze del presidente ucraino. Mentre il suo ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, manifesta apprezzamento per le parole di Donald Trump contro il leader ucraino, affermando che il presidente americano è abituato a parlare “con franchezza” e quindi non nasconde la sua opinione su “individui patetici come il signor Zelensky”.

I commenti che vengono da Mosca sul primo incontro tra delegati russi e americani nella capitale saudita sono positivi, e Putin dice che vorrebbe incontrare presto Trump, ma il vertice “deve essere preparato”. “Non ci vediamo da molto tempo – ha affermato il capo del Cremlino parlando con i giornalisti durante una visita a una fabbrica di droni a San Pietroburgo -, sarei felice di incontrarlo oggi. Penso che lo farebbe anche lui”.

Ma al momento è “impossibile dire quanto tempo ci vorrà, giorni o settimane”, ha fatto sapere il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. I colloqui di Riad, si continua a sottolineare nei commenti russi, sono stati solo un primo passo per ricostruire la fiducia tra Washington e Mosca. I rapporti bilaterali hanno “iniziato ad allontanarsi dall’orlo del baratro”, dove li aveva portati l’ex amministrazione americana di Joe Biden, ha accusato Lavrov.

E “senza aumentare il livello di fiducia tra la Federazione Russa e gli Stati Uniti è impossibile risolvere, tra le altre cose, la crisi ucraina”, ha commentato Putin. Proprio per ricostruire questa fiducia, Mosca intende parlare con l’amministrazione Trump anche di una serie di questioni che riguardano i rapporti bilaterali e il ruolo di ciascuna delle due potenze nei vari scacchieri del mondo. Tra gli argomenti discussi a Riad, ha detto Putin, ci sono stati anche “la presenza” della Russia in Siria e “la soluzione del conflitto israelo-palestinese”.

Oltre al trattato New Start sul controllo degli armamenti nucleari, l’ultimo ancora in vigore tra la Russia e gli Usa, che scadrà tra un anno. Gli ucraini, ha chiesto provocatoriamente Putin, “vogliono sedersi qui al tavolo delle trattative e fare da mediatori tra Russia e Stati Uniti? Probabilmente no. Perché questa isteria? L’isteria è inappropriata”. Tanto più, ha affermato ancora il leader russo, che “nessuno esclude l’Ucraina” dal processo negoziale per una soluzione del conflitto. “Il presidente Trump – ha assicurato – mi ha detto durante il nostro colloquio telefonico che, naturalmente, gli Stati Uniti presumono che il processo di negoziazione avrà luogo con la partecipazione sia della Russia che dell’Ucraina”.

Ma Mosca afferma che Kiev è pronta a fare “qualsiasi cosa” per minare il processo di normalizzazione tra Mosca e Washington. E i servizi d’intelligence esterni russi (Svr) affermano che, secondo fonti europee occidentali, l’Ucraina potrebbe anche pianificare attentati terroristici a sedi diplomatiche di Mosca in Paesi europei, in particolare “Germania, Stati baltici e in Scandinavia”. Parlando con i giornalisti, Putin ha affermato anche che forze russe della 810/a Brigata hanno oltrepassato nella notte tra martedì e mercoledì il confine dalla regione di Kursk entrando in territorio ucraino, ma non ha chiarito se ciò significhi una liberazione completa della regione russa parzialmente occupata dalle truppe di Kiev fin dall’agosto dell’anno scorso. Dichiarazioni che Kiev ha liquidato come “menzogne”. La versione data da Andriy Kovalenko, portavoce del Centro contro la disinformazione del governo ucraino, è che “un gruppo di ricognizione e sabotaggio” russo ha tentato di entrare in Ucraina dalla regione di Kursk, ma è stato “annientato”.

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Zelensky a Roma per i funerali di Papa Francesco, forse incontra Trump

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Roma per partecipare ai funerali di Papa Francesco. Lo ha confermato il suo portavoce, Sergei Nykyforov, spiegando che anche la First Lady Olena Zelenska prenderà parte alla cerimonia funebre.

Incertezza fino all’ultimo sulla presenza

Fino a poche ore prima dell’annuncio, Zelensky aveva espresso dubbi sulla possibilità di raggiungere la capitale italiana, affermando di non essere certo di “avere il tempo” per partecipare all’evento e per rivedere il presidente americano Donald Trump, anch’egli atteso ai funerali. Alla fine, il presidente ucraino ha scelto di essere presente per rendere omaggio a Papa Francesco.

Un momento solenne di rilievo internazionale

La partecipazione di Zelensky e della First Lady alla cerimonia sottolinea l’importanza del momento, che vede la presenza di numerosi capi di Stato e di governo provenienti da tutto il mondo.

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Sondaggio Nyt, tasso di approvazione per Trump crolla al 42%

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Il consenso di Donald Trump crolla al 42%, secondo un sondaggio New York Times-Siena college condotto tra il 21 e il 24 aprile su 913 elettori registrati: il 42% approva il suo operato, mentre il 54% lo disapprova (il 5% non sa o non risponde). E solo il 36% pensa che gli Usa siano nella giusta direzione, il 53% crede il contrario (l’11% non sa o non risponde). Quanto al suo secondo mandato, il 66% del campione lo definisce caotico, il 59% preoccupante e solo il 42% eccitante.

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Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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