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Esteri

Putin mobilita i riservisti e minaccia l’arma nucleare

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Dopo settimane di riflessione, voci incontrollate e smentite, Vladimir Putin ha preso la sua decisione. I russi sono chiamati alla mobilitazione, anche se “parziale” e finora limitata a 300mila riservisti, a sostegno dell’operazione militare in Ucraina. Ma la posta in gioco, secondo il capo del Cremlino, e’ ben piu’ alta. Mosca deve resistere a un Occidente che vuole “distruggere la Russia”, la quale e’ pronta ad “usare ogni mezzo a sua disposizione” per impedirlo. L’accenno al possibile uso di armi nucleari non e’ nemmeno troppo velato. E Putin lo ha sottolineato con un avvertimento: “Non sto bluffando”, ha affermato il presidente russo in un discorso alla nazione atteso e rinviato per ore, che conferma i timori di una spirale fuori controllo dello scontro con la Nato, alimentando le preoccupazioni in tutto il mondo e seminando tensioni tra la popolazione russa. Immediate sono arrivate infatti le reazioni di condanna, da Bruxelles a Washington, mentre manifestazioni contro la decisione si sono svolte in una ventina di citta’ russe, venendo subito disperse dalla polizia. In serata l’ong Ovd-Info forniva un bilancio di oltre 400 fermi in tutto il Paese. Quelle di Putin sono “minacce spericolate e irresponsabili”, ha accusato il presidente Usa Joe Biden nel suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu, che ha dovuto modificare in tutta fretta proprio per rispondere al leader russo. Mentre per l’Ue “e’ una prova ulteriore che Putin non e’ interessato alla pace ma ad un’escalation”. Allo stesso tempo, ha sottolineato il portavoce del Servizio di Azione Esterna Peter Stano, “e’ un segnale chiaro di disperazione” dopo i rovesci militari in Ucraina. Da parte sua il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha snobbato il discorso di Putin, affermando che per lui non rappresenta “nulla di nuovo” e dicendosi convinto che comunque Mosca non usera’ le armi nucleari. Il presidente russo “sa bene che una guerra nucleare non puo’ essere vinta e avrebbe conseguenze senza precedenti per la Russia”, ha concordato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Ma la Cina si e’ detta preoccupata, facendo appello a un cessate il fuoco immediato. Le parole di Putin hanno avuto l’effetto immediato di far ripartire la corsa al rialzo dei prezzi di gas, petrolio e grano, mentre la Borsa di Mosca, che martedi’ aveva chiuso con un calo dell’8,8%, ha aperto con un ulteriore tonfo di quasi il 10%, per recuperare nel finale e limitare le perdite intorno al 3%. Ma forse ancor piu’ allarmante per le autorita’ e’ il nervosismo quasi palpabile che si e’ diffuso tra la popolazione fin da martedi’ sera, quando si erano sparse le voci sull’imminente discorso alla nazione. Quasi tutti i voli in partenza dalla Russia sono stati esauriti in poche ore, mentre si fa strada il timore che possa essere vietato l’espatrio agli uomini in eta’ da arruolamento. Dal carcere in cui e’ rinchiuso, l’oppositore Alexei Navalny ha parlato di “un’enorme tragedia”, mentre il suo team promette che “sosterra’ ogni forma di protesta”, fornendo eventualmente anche assistenza legale ai renitenti. Il timore, soprattutto tra i giovani, e’ che la mobilitazione parziale sia solo un primo passo per arrivare a uno stato di guerra vero e proprio, anche se il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, si e’ affrettato a dire che nessuna decisione e’ stata presa su un’eventuale proclamazione della legge marziale. E il ministro della Difesa Serghei Shoigu ha affermato che la mobilitazione riguarda finora 300.000 riservisti con esperienza e preparazione militare, su un totale di ben 25 milioni. Cio’ dimostra, ha concluso, che “questa e’ una mobilitazione parziale” ma necessaria, perche’ “oggi combattiamo non solo con l’Ucraina e l’esercito ucraino, ma con tutto l’Occidente”. Nella cosiddetta operazione speciale in Ucraina, ha ammesso comunque Shoigu, la Russia ha gia’ perso quasi 6.000 uomini. Ma la fine non e’ certo in vista e Putin si e’ detto sicuro del sostegno popolare lanciando un appello alla riscossa che fa leva sui ricordi tragici e gloriosi della guerra contro il nazismo: “E’ destino del nostro popolo – ha scandito il presidente dagli schermi televisivi – fermare coloro che cercano il dominio mondiale e minacciano di smembrare e rendere schiava la madrepatria”.

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Trump: la Crimea resterà alla Russia, Zelensky lo sa

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Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa con dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista rilasciata a Time, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “la Crimea resterà con la Russia”, aggiungendo che anche il presidente ucraino Zelensky ne sarebbe consapevole.

“La Crimea è andata ai russi, fu colpa di Obama”

«La Crimea è stata consegnata alla Russia da Barack Hussein Obama, non da me», ha ribadito Trump, sottolineando come la penisola fosse “con i russi” ben prima del suo arrivo alla Casa Bianca. «Lì ci sono sempre stati i russi, ci sono stati i loro sottomarini per molti anni, la popolazione parla in gran parte russo», ha aggiunto. Secondo l’ex presidente, se lui fosse stato alla guida del Paese, “la Crimea non sarebbe mai stata presa”.

“Questa guerra non doveva accadere”

Trump ha definito il conflitto in Ucraina “la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, lanciando un messaggio implicito al presidente Joe Biden e alla gestione democratica della politica estera. A suo avviso, con lui alla presidenza, la situazione in Ucraina si sarebbe sviluppata in modo del tutto diverso, senza l’invasione da parte delle truppe russe.

Le dichiarazioni si inseriscono in un contesto internazionale già molto teso, mentre si continua a discutere del futuro della Crimea e dei territori occupati.

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Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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