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Politica

Primarie 2019 del Pd, ecco chi sono i tre candidati Giachetti, Martina, Zingaretti

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Ecco il profilo dei tre candidati alla segreteria che si sfidano alle primarie del Pd.

Roberto Giachetti, romano, 57 anni, divorziato con due figli, e’ uno dei pochi esponenti del Pd che non viene dal Pci o dal Ppi. Dopo la militanza nei Radicali, negli Anni Novanta Giachetti collabora con Francesco Rutelli nell’amministrazione del Comune di Roma, divenendo suo Capo di Gabinetto e gestendo il Grande Giubileo del 2001. E’ tra i fondatori della Margherita nel 2001, quando entra in Parlamento, venendo sempre rieletto. Dal 2013 al 2018 e’ stato vice presidente della Camera. Nel 2007 e’ tra i fondatori del Pd di Walter Veltroni, sposando l’impostazione del partito a “vocazione maggioritaria”, che difende anche oggi. Celebri i suoi scioperi della fame (di 123 giorni e di 69) a sostegno di sistemi elettorali maggioritari. Nel 2016 e’ stato il candidato del Pd alle Comunali di Roma, venendo pero’ battuto al ballottaggio da Virginia Raggi.

Maurizio Martina, nato 41 anni fa in provincia di Bergamo, sposato con due figli, ha iniziato l’attivita’ politica da adolescente nel Movimento degli studenti e nella Sinistra giovanile, divenendone segretario regionale nel 2002, dopo che due anni prima era stato eletto nel Consiglio comunale di Mornico al Serio. Nel 2006 e’ segretario regionale dei Ds e l’anno dopo e’ il primo segretario regionale del Pd. Nel 2010 viene eletto nel Consiglio Regionale della Lombardia, e nel 2013 viene rieletto. Dopo poche settimane Martina diventa sottosegretario all’Agricoltura del governo Letta, e con il Governo Renzi, assume la guida del Dicastero, da dove gestira’ l’Expo Milano 2015. Dopo la rielezione di Renzi alla guida del Pd nel 2017, ne e’ stato il vicesegretario. E dopo la sconfitta elettorale del 2018, ne e’ stato per alcuni mesi segretario.

 

Maurizio Martina. Ha sempre accusato i De Luca di gestione nepotista

Nicola Zingaretti, romano, 53 anni, e’ sposato ed ha due figlie ed e’ il primo presidente della Regione Lazio ad essere rieletto. Fratello dell’attore Luca, Zingaretti ha iniziato l’impegno politico nei movimenti per la pace, entrando anche nella Fgci. Quando questa fu trasformata nel 1991 nella Sinistra Giovanile, ne fu eletto primo segretario. E nel 1992 entro’ nel Consiglio comunale di Roma. Nel 2004 Zingaretti compie il salto con la candidatura e l’elezione al Parlamento europeo, dove restera’ fino al 2008. Quell’anno viene eletto Presidente della Provincia di Roma, nello stesso giorno in cui la sinistra subi’ una cocente sconfitta per la guida del Campidoglio. Nel 2013 la nuova sfida, cioe’ l’elezione alla guida della Regione Lazio, a cui e’ confermato nel 2018.

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Campania: De Luca, Meloni non può parlare di lotta alla camorra

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“Io amo molto i tanti esponenti del mondo cattolico che in questo momento per esempio stanno utilizzando le risorse stanziate alla Regione Campania per gli oratori. Ci sono decine di parroci che stanno creando cose bellissime per aggregare i giovani nelle loro parrocchie. È un lavoro prezioso di aggregazione delle giovane generazioni. E soprattutto sono convinto che la lotta alla camorra la si fa creando il lavoro, aprendo i cantieri, e quindi chi non può parlare di lotta alla camorra è il governo Meloni, che tiene bloccate le risorse da più di un anno, altro che camorra”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine della presentazione dei lavori allo stadio Collana di Napoli, rispondendo a una domanda sulle polemiche seguite alle sue parole sul parroco di Caivano don Maurizio Patriciello.

“La lotta alla camorra – ha aggiunto De Luca – si fa creando lavoro, non facendo demagogia. La lotta alla camorra si fa difendendo l’unità d’Italia, non spaccando l’Italia e calpestando le ragioni del Sud. Non solo i fondi sviluppo e coesione che sono bloccati, ma i fondi per la sanità, i fondi per il trasporto. Non c’è ancora molta gente che nel Sud ha capito bene il pericolo che corriamo. Noi dobbiamo combattere con molta serenità e soprattutto superando questo clima di subalternità, di sottomissione, di vassallaggio. Siamo di fronte ad una prova di burocratismo che sta dando questo Governo che non si è mai vista. Questi sono i problemi reali. Tutto il resto sono strumentalizzazioni, assolutamente inutili e improprie”, ha concluso De Luca.

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Politica

Graziano (Pd), grave uso foto don Patriciello in campagna Fdi

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“La lotta alla camorra non può essere né irrisa, né strumentalizzata. La seconda cosa non è meno grave della prima” così il deputato democratico, Stefano Graziano, commenta l’utilizzo dell’immagine di don Patriciello nella campagna elettorale di un candidato di Fdi. Il riferimento è alla vicenda di cui riferisce la Repubblica Napoli.

Il deputato Marco Cerreto, in lizza per le Europee, solidarizza con don Maurizio Patriciello dopo la polemica innescata dal governatore De Luca. “Non avevo intenzione di strumentalizzare nessuno – dice interpellato dal quotidiano – non c’è scritto di votare per me. E’ una manchette che uso sempre sui social e su quella faccio la mia comunicazione”.

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Politica

Burlando, ho incontrato Spinelli per dargli un’opinione

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“Questo è uno scandalo che riguarda tutta l’Italia”. Lo ha detto l’ex presidente della Liguria ed ex sindaco di Genova Claudio Burlando, intervistato dal Corriere della sera. Secondo Burlando, il suo successore Giovanni Toti “dava l’impressione di trattare per sé, non per il bene pubblico”.

Anche l’ex governatore ha incontrato di recente l’imprenditore Aldo Spinelli: “Quarant’anni che mi occupo di queste cose. Molto complesse. Non mi sono mai negato quando qualcuno mi ha chiesto un confronto. Ribadisco: oggi io non ho alcun potere decisionale. In quel momento, Spinelli stava litigando con l’uomo genovese di Psa. Ogni volta che si libera un’area, in porto c’è una zuffa. Mi ha chiesto la mia opinione.

Credo che lui abbia reso pubblico l’incontro per fare ingelosire Toti. Tutto qui”, sostiene Burlando. E sulle parole del dirigente Pd Andrea Orlando, che ha definito ‘crepuscolare’ la fine del suo mandato, replica: “L’ho trovato un giudizio ingeneroso e poco informato. Andrea afferma anche di avere indicato Ferruccio Sansa, vicino ai Cinque Stelle, alle Regionali del 2020. Dove il centrosinistra ha avuto il peggior risultato della sua storia. Non so se faccia bene a rivendicare quella scelta. E non sono sicuro che sia questa la strada per vincere”.

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