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Prima vincere poi comprare, il calciomercato della serie A

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Ceduto provvisoriamente lo scettro d’Europa al Manchester City e lo scudetto della Liga al Barca, il Real Madrid di Ancelotti si prepara alla controffensiva: 103 milioni al Dortmund per l’astro nascente Bellingham, ha prenotato Kane per sostituire Benzema in attesa, nell’estate 2024, di Mbappe’ a parametro zero. Il paragone con l’Italia stona vistosamente, ed è una delle componenti del ko con gli iberici in Nations League degli azzurri di Mancini. La serie A, nonostante le tre finaliste di Coppa e le cinque semifinaliste, arranca malamente tra deficit da ripianare e paletti Uefa da rispettare. Ed ecco perchè l’oggetto del desiderio più appetibile del mercato, Davide Frattesi, è braccato da tre club d’elite, Inter, Juve e Roma, che devono prima vendere per poi arrivare a soddisfare la richiesta di 35 mln del Sassuolo. Il mercato si e’ avviato zoppicando, con parametri zero sia in andata che in ritorno. Questi sono gli obiettivi e le strategie dei club.

-NAPOLI: C’e’ l’arrivederci di Spalletti e il ritorno di Rudi Garcia, la conferma di Simeone e l’addio doloroso di Kim. Osimhen può andare via solo se arrivano offerte indecenti. Nel mirino, per ora, il tris atalantino Scalvini, Koopmeiners e Hojlund. Garcia ha esperienza, il gruppo e’ forte e coeso.

-LAZIO: Sarri vuole rinforzi dopo il brillante secondo posto. Nessuno finora offre 30 mln per Milinkovic-Savic e hanno poco appeal i 15 esuberi della rosa. Lotito, senza Tare, pensa a Berardi, a Pinamonti o Bonazzoli vice Immobile, a Schouten o Torreira in regia. I soldi Champions favoriscono investimenti.

-INTER: Skriniar va come previsto al Psg, possono partire Dzeko e Gossens. Bisogna capire se serve al club finalista di Champions, saldamente in mano a Inzaghi, il sacrificio di Onana, Barella o Lautaro. Il nodo è la formula della conferma di Lukaku. In difesa possono arrivare Koulibaly e Bisseck, in mezzo Frattesi.

-MILAN: malinconia per l’addio di Maldini e Ibra, gioia per il rinnovo di Leao. Via in tanti: da Vrancks a Origi, da Bakayoko a Diaz. Incerto il destino di De Ketelaere, sirene United per Hernandez. E’ tornato Lorenzo Colombo, per l’attacco interessa Chukwueze del Villarreal, a centrocampo il giapponese Kamada.

-ATALANTA: Gasperini rimane e respinge le super offerte arabe, ma il club accetterà quelle per Scalvini, Koopmeiners e Hojlund (da 60 mln in su dal Man United), Muriel e Zapata possono finire in Turchia. Quindi la solita rivoluzione lungimirante. Sono tornati i promettenti Cambiaghi e Carnesecchi.

-ROMA: dopo i mal di pancia resta Mourinho, sono arrivati a parametro zero Aouar e N’dicka e ha rinnovato Smalling. Sono attesi 30 mln in pochi giorni da Ibanez e da altri esuberi. Si cerca la quadra col Sassuolo per Frattesi (in partenza Volpato e Missori), Scamacca vice Abraham sembra in salita. Tempi duri per Pinto.

-JUVENTUS: situazione in alto mare. Resta Allegri con Chiellini nello staff. Via Di Maria, Cuadrado, Alex Sandro, dubbio Bonuci. Kulusevski porta 30 mln. Si prova a trattenere Rabiot ( altrimenti assalto a Milinkovic-Savic) e Milik, ma con super offerte possono partire Vlahovic o Chiesa. Obbiettivi sono Castagne e Frattesi. Da definire la strategia per i giovani. Ancora piu’ complicati i movimenti delle altre squadre. Il Torino cerca Acuna e vuole riprendersi Praet, la Fiorentina si tiene stretto Italiano, aspetta Sabiri, saluta Saponara e puo’ cedere Nico Gonzalez.

Al Bologna restano Thiago Motta e Arnautovic, possono partire Orsolini, Schouten e Dominguez. Il Monza piange la scomparsa di Berlusconi a può passare all’armatore greco Marinakis: riscattato Petagna, puo’ partire Carlos Augusto, possono arrivare Okoli o Ostigard. Il Sassuolo può salutare Berardi, Frattesi e Pinamonti, ma solo a caro prezzo. L’Udinese conferma Sottil, congeda Udogie, mette all’asta Beto e fa entrare Balzaretti nell’area tecnica. Tutte le altre si apprestano a una dura lotta per non retrocedere. La Salernitana si tiene con qualche malumore Paulo Sousa (dopo la trattativa col Napoli), riscatta Dia e Pirola, pensa a Nzola. L’Empoli si aggrappa a Zanetti, Caputo e Piccoli, puoò salutare Parisi e il richiestissimo Baldanzi: se cede Vicario in porta arriva Caprile. Il Verona conferma il tecnico salvezza Zaffaroni, ma può cedere gli emergenti Ngonge e Doig. Il Lecce congeda Umtiti, è incerto sulla conferma di Baroni, vuole fare cassa col centrocampista Hjulmand. Infine le tre neopromosse: il Frosinone prende atto dell’addio di Grosso e sceglie il sostituto tra Di Francesco e Pecchia. Il Genoa di Gilardino può cedere Coda a qualche club di serie B, per rinforzarsi pensa a Gagliardini, Tameze e Miretti. Il Cagliari conferma Dossena e Nandez, cerca Gabbiadini, Collocolo e Baschirotto e vuole allestire una squadra competitiva per ‘sir’ Claudio Ranieri.

 

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Pari a Firenze, il Napoli è ‘quasi’ fuori anche dalla Conference League

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Fiorentina e Napoli si dividono la posta in palio al termine di una gara che è stato un lungo inseguimento reciproco ricco di gol, emozioni e colpi di scena. Alla fine il 2-2 al Franchi consente a Biraghi e compagni di confermarsi all’ottavo posto ma non ancora poter festeggiare il ritorno certo nelle prossime coppe europee perché servirà almeno un punto nell’ultimo turno contro il Cagliari, e lenisce parzialmente l’emorragia di punti per gli ormai ex campioni d’Italia. Gli ospiti iniziano la gara come meglio non si potrebbe passando già all’8′ con Rrahmani, capitano di serata stante l’assenza per problemi di gastroenterite di Di Lorenzo, che anticipa Martinez Quarta su calcio d’angolo di Politano. Gli uomini di Calzona giocano in maniera eccellente la prima mezz’ora tanto che vanno più volte vicini al raddoppio in particolare con Kvaratskhelia. Proprio su una palla riconquistata da Dodo sull’esterno sinistro offensivo georgiano, su cui il Napoli si lamenta per una mancata sanzione del fallo da parte del direttore di gara, prende avvio l’azione che porta alla punizione poi segnata da Biraghi al 39′ per l’1-1.

I gigliati ribaltano il risultato tre minuti più tardi con Nzola bravo a superare Politano e di destro a sorprendere Meret. Lo svantaggio del Napoli è una punizione eccessiva per i partenopei che però rischiano di subire per due volte la terza rete entrambe le volte con Nico Gonzalez, con nella seconda circostanza un ottimo intervento di Meret. Il 2-2 lo segna Kvaratskhelia anche lui con una bellissima punizione (57′), con Politano che centra un palo 5′ più tardi. Nella parte centrale la sfida diventa equilbrata e l’ultimo vero sussulto giunge all’80’ quando Marchetti assegna calcio di rigore per un presunto fallo di Lobotka su Belotti, quest’ultimo subentrato a Nzola, ma la revisione al Var sollecitata da Valeri fa poi cambiare idea al direttore di gara. Il punteggio non cambia più e si chiude dunque con un pareggio l’ultima partita casalinga di Vincenzo Italiano, con lo stadio Franchi che la prossima estate vedrà anche l’inizio di lavori che porteranno poi alla costruzione di una nuova curva Fiesole.

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La Juventus esonera Allegri per comportamenti non compatibili

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“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegridall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile”. È quanto si legge in una nota della società. “L’esonero – prosegue il club – fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta”.

“Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime tre stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia la società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri” conclude la società bianconera nel comunicato.

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Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

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La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

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