Collegati con noi

Sport

Moto: en plein Ducati in Germania, Martin beffa Bagnaia

Pubblicato

del

Le Ducati trionfano al Sachsenring, una pista finora poco amica, con cinque moto ai primi cinque posti e otto nei primi dieci, ma l’inno nazionale che risuona dal podio del Gp di Germania è quello spagnolo, perchè è stato Jorge Martin a vincere la gara, battendo ancora come accaduto nella gara sprint il portacolori dell’Italia e del team ufficiale, Francesco Bagnaia. Il piemontese, partito dalla pole position, ha provato di tutto, molto più di ieri, per raggiungere e superare di nuovo il 25enne di Madrid in sella alla Desmosedici del team Pramac, ma senza riuscire a trovare il varco giusto e nella volata ha tagliato il traguardo con 64 millesimi di ritardo. Il successo, il secondo in MotoGp a due anni dal finora unico conquistato in Austria nel 2021, dà fiducia a Martin anche in chiave mondiale.

Ora si è portato a -16 da Bagnaia, che continua a comandare con 160 punti. “Ci ho provato all’ultimo giro, ma ho toccato Martin ed ero un po’ al limite per recuperare. Il secondo era il massimo cui potevo aspirare, ora pensiamo ad Assen – ha commentato a caldo Bagnaia, guardando già all’appuntamento del pèrossimo fine settinmana -. Credo che abbiamo dimostrato di essere forti, abbiamo migliorato rispetto a ieri e ho guadagnato terreno ma non è stato sufficiente per stare davanti”, ha aggiunto. Ovviamente felice per la vittoria, e non solo, Martin: “Finalmente è arrivato questo momento, ci provavo da due anni. La gara è stata dura – ha sottolineato -. Pecco ha combattuto con tutte le sue forze. Ho dovuto gestire un po’ e verso la fine ha provato a passarmi. Avrei potuto risparmiare le gomme all’inizio ma sono molto felice”. E’ un po’ scivolato indietro in classifica Marco Bezzecchi, ora terzo a quota 126 e inseguito da Johann Zarco, quarto con 109 punti.

Il romagnolo del team VR46 ha chiuso al quarto posto dietro al francese della Pramac dopo aver aggiustato con una buona rimonta una partenza non brillante ed è riuscito nel finale ad avere la meglio sul compagno di scuderia Luca Marini. Il dominio Ducati è stato facilitato dall’uscita di scena imprevista di Brad Binder, caduto al 19/o giro quando era al terzo posto, che sembrava in grado di difendere con la sua Ktm. Mentre il sudafricano veniva portato al centro medico per accertamenti, il suo compagno Jack Miller, che era partito bene, si è fatto via via sfilare dai ducatisti. L’australiano ha chiuso sesto, precedendo altre tre Desmosedici condotte nell’ordine da Alex Marquez, Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio.

Oggi non avrebbe avuto grandi chance Marc Marquez, il re della pista sassone con otto vittorie, ma l’iberico della Honda ha rinunciato a gareggiare dopo l’ennesima caduta del fine settimana, avvenuta nel warm up. Il pluricampione del mondo è stato ancora disarcionato in mattinata e ha capito che la sua speranza di sistemare la moto per la gara non era ben riposta, decidendo di non rischiare altri infortuni dopo aver subito una microfrattura ad una mano e altre contusioni. “Non mi sento pronto per correre, preferisco restare calmo. Ho preso tante botte questo weekend e ho anche una frattura…”, ha detto Marquez, piuttosto sconsolato. Ha corso, ma è stato quasi invisibile Fabio Quartararo, che dopo uno sprazzo iniziale ha chiuso al tredicesimo posto sulla pista dove aveva vinto lo scorso anno con la Yamaha.

Advertisement

Sport

Pari a Firenze, il Napoli è ‘quasi’ fuori anche dalla Conference League

Pubblicato

del

Fiorentina e Napoli si dividono la posta in palio al termine di una gara che è stato un lungo inseguimento reciproco ricco di gol, emozioni e colpi di scena. Alla fine il 2-2 al Franchi consente a Biraghi e compagni di confermarsi all’ottavo posto ma non ancora poter festeggiare il ritorno certo nelle prossime coppe europee perché servirà almeno un punto nell’ultimo turno contro il Cagliari, e lenisce parzialmente l’emorragia di punti per gli ormai ex campioni d’Italia. Gli ospiti iniziano la gara come meglio non si potrebbe passando già all’8′ con Rrahmani, capitano di serata stante l’assenza per problemi di gastroenterite di Di Lorenzo, che anticipa Martinez Quarta su calcio d’angolo di Politano. Gli uomini di Calzona giocano in maniera eccellente la prima mezz’ora tanto che vanno più volte vicini al raddoppio in particolare con Kvaratskhelia. Proprio su una palla riconquistata da Dodo sull’esterno sinistro offensivo georgiano, su cui il Napoli si lamenta per una mancata sanzione del fallo da parte del direttore di gara, prende avvio l’azione che porta alla punizione poi segnata da Biraghi al 39′ per l’1-1.

I gigliati ribaltano il risultato tre minuti più tardi con Nzola bravo a superare Politano e di destro a sorprendere Meret. Lo svantaggio del Napoli è una punizione eccessiva per i partenopei che però rischiano di subire per due volte la terza rete entrambe le volte con Nico Gonzalez, con nella seconda circostanza un ottimo intervento di Meret. Il 2-2 lo segna Kvaratskhelia anche lui con una bellissima punizione (57′), con Politano che centra un palo 5′ più tardi. Nella parte centrale la sfida diventa equilbrata e l’ultimo vero sussulto giunge all’80’ quando Marchetti assegna calcio di rigore per un presunto fallo di Lobotka su Belotti, quest’ultimo subentrato a Nzola, ma la revisione al Var sollecitata da Valeri fa poi cambiare idea al direttore di gara. Il punteggio non cambia più e si chiude dunque con un pareggio l’ultima partita casalinga di Vincenzo Italiano, con lo stadio Franchi che la prossima estate vedrà anche l’inizio di lavori che porteranno poi alla costruzione di una nuova curva Fiesole.

Continua a leggere

Sport

La Juventus esonera Allegri per comportamenti non compatibili

Pubblicato

del

“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegridall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile”. È quanto si legge in una nota della società. “L’esonero – prosegue il club – fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta”.

“Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime tre stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia la società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri” conclude la società bianconera nel comunicato.

Continua a leggere

Sport

Coppa Italia alla Juve, Vlahovic stende l’Atalanta

Pubblicato

del

La Juventus si aggiudica la 15esima Coppa Italia della sua storia. La squadra di Max Allegri si impone 1-0 sull’Atalanta, nella finale andata in scena allo stadio Olimpico di Roma, grazie al gol del suo centravanti Dusan Vlahovic e può festeggiare la conquista del trofeo, staccando ulteriormente Inter e Roma con 9 a testa. Inoltre Allegri diventa il primo allenatore nella storia a vincere cinque volte la Coppa Italia, superando a quota quattro Sven-Göran Eriksson e Roberto Mancini. Risveglio amaro per l’Atalanta di Gasperini che alla sua sesta finale deve rimandare il bis dopo quella vinta nell’edizione 1962-1963. I nerazzurri cercheranno di rifarsi in Europa League il 22 maggio a Dublino con il Bayer Leverkusen.

Allegri parte dal 1′ con la coppia Vlahovic-Chiesa, mentre la novità é Iling da quinto di sinistra con Cambiaso a destra e Nicolussi Caviglia in mezzo al campo. Gasperini, invece, sceglie Lookman e De Ketelaere in avanti, con Koopmeiners a supporto e Pasalic da mediano con de Roon che scala sulla linea di difesa con Hien e Djimsiti. La Juve parte subito forte e sblocca subito il risultato e indirizza la gara. Al 4′ servizio in verticale di Cambiaso per Vlahovic che vince il duello di fisico con Hien e, davanti a Carnesecchi, lo batte per l’1-0. L’Atalanta accusa il colpo e all’8′ nuova ripartenza Juventus iniziata da un bel tacco di Vlahovic, ma sul cross finale di Iling Jr Djimsiti mette in angolo. Passa un minuto e ancora bianconeri pericolosi: cross di Nicolussi Caviglia e Gatti manda alto. L’Atalanta prova la reazione al 10′ su una palla persa di Cambiaso, Lookman calcia di prima intenzione ma respinge Danilo. La formazione di Gasperini alza i giri e al 13′ Pasalic si inserisce centralmente ma un tocco di Bremer facilita l’uscita di Perin.

I bianconeri aspettano gli avversari per ripartire, sfruttando la grande corsa di Chiesa e delle sue mezzali, oltre alla buona vena e condizione psicofisica di Vlahovic. Al 34′ ci prova De Ketelaere ma spreca calciando alto sopra la traversa. Sul finale di tempo al 44′ Pasalic conclude dal limite ma Gatti salva la sua porta in scivolata. Ad inizio ripresa l’Atalanta si riaffaccia subito in avanti e al 50′ su un cross di Ruggeri, Iling non interviene mandando fuori giri Zappacosta. Al 51′ ci prova Lookman ma la conclusione viene deviata in angolo. I nerazzurri premono e schiacciano la Juve nella sua metà campo: al 58′ Koopmeiners di testa manda al lato. La gara si innervosisce e la Juve ne approfitta.

Al 64′ altro contropiede Juventus, con Chiesa che scarica su Vlahovic che supera due avversari e conclude ma una deviazione di de Roon consente la parata di Carnesecchi. Nell’intervento però rimane a terra de Roon dopo la grande chiusura. L’olandese esce in lacrime, al suo posto Tolói. L’Atalanta continua a pressare e al 71′ su un cross di Ruggeri, di controbalzo Miranchuk manda alto. La Juve reagisce al 74′ ma il gol di Vlahovic viene annullato per fuorigioco millimetrico dal Var, con l’attaccante che aveva deviato di testa un cross di Cambiaso. La gara è intensa e al l’Atalanta sfiora il pari: al 79′ Lookman rientra sul destro e conclude di precisione ma colpisce la parte esterna del palo. La Juve trema ma risponde e all’83’ Miretti da poco entrato colpisce la traversa con una conclusione in diagonale. In pieno recupero ancora Atalanta all’arrembaggio: al 94′ Ederson sugli sviluppi di una punizione conclude ma Perin respinge. Allegri va su tutte le furie per le decisioni arbitrali e viene espulso al 95′, ma ormai è finita e la Juve può festeggiare.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto