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Esteri

Pressing per i Leopard a Kiev, Scholz in difficoltà

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La Germania non prenderà decisioni affrettate e si coordinerà con gli alleati come ha fatto finora, anche sulla questione dell’invio dei Leopard 2 all’Ucraina. Cresce ancora una volta la pressione su Olaf Scholz, e il cancelliere tedesco non nega di esserne a questo punto irritato. La necessità di “dire qualcosa sul tema ogni 10 minuti” non può condurre a prendere decisioni “alla leggera”, ha risposto accigliato in una conferenza stampa. E la maggioranza dei tedeschi appoggia la “ponderatezza” del governo, ha anche rivendicato. Secondo indiscrezioni fatte trapelare da Bloomberg, la decisione di Berlino arriverà comunque la settimana prossima, alla vigilia della riunione del gruppo di contatto a Ramstein, organizzata dagli Usa per il 20 gennaio.

E proprio in vista di quell’incontro il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha sentito il collega americano, Lloyd Austin, al quale ha ribadito che Roma “continuerà a supportare l’Ucraina in modo che si possa difendere dagli attacchi della Russia, consapevoli che solo una pace giusta, che rimane sempre l’obiettivo principale, può porre fine a una guerra di invasione”. In Europa, la Polonia spinge per la formazione di una coalizione internazionale per l’invio dei carri armati da combattimento, e anche la Finlandia ha mostrato di essere disponibile. Mosse che hanno messo Berlino in difficoltà. A rendere la situazione ancor più spinosa è pero anche la divisione governativa in materia, con Verdi e Liberali fra i fautori di questo nuovo passo da parte della Germania.

Le dichiarazioni del vicecancelliere verde, Robert Habeck, il quale ieri si è spinto a sostenere che Berlino non dovrebbe intralciare la decisione di altri, invitando a consentire a Varsavia di inviare i Leopard tedeschi, è stata letta nella capitale come una spaccatura nell’Esecutivo. Divisione che la cancelleria ha però negato con risolutezza: “C’è una questione aperta e dunque non è vero che ci sono due posizioni ma delle consultazioni per arrivare a una posizione”, secondo la portavoce di Scholz, Christiane Hoffmann. E poco dopo il Bundeskanzler è stato più netto: “Finora abbiamo sempre concordato i nostri passi con i partner e gli alleati internazionali. E continueremo così”. Scholz ha poi ribadito che la Germania è fra i tre Paesi che sostengono in prima linea Kiev, con Usa e Gran Bretagna.

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Esteri

Naufraga barca di migranti alle Canarie, decine i dispersi

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Naufraga un’imbarcazione con migranti a bordo al largo de El Hierro, una delle isole Canarie, lasciando decine di dispersi in mare. Stando a quanto si apprende da diverse fonti, 9 persone sono state soccorse con un elicottero e portate sull’isola per fornite loro assistenza sanitaria e alcuni di essi, scrive l’agenzia Efe, hanno raccontato ai soccorritori che la barca si è ribaltata due giorni fa, e che in quel momento a bordo c’erano circa “60 persone”. In seguito, alcune di loro sarebbero riuscite a rigirarla e tornarvici sopra.

L’incidente, avvenuto a circa 60 miglia nautiche a sud de La Restinga (El Hierro), è stato notificato dall’equipaggio di una nave mercantile di passaggio, chiamata Beskidy. Secondo questa segnalazione, la barca dei migranti era in situazione di “semi-affondamento”. Il servizio di salvataggio marittimo spagnolo, che per ora non conferma cifre di morti e dispersi in questo naufragio, ha mobilitato per i soccorsi, oltre all’elicottero, anche un’imbarcazione di emergenza.

(la foto in evidenza è di archivio e non ha a che vedere con la vicenda narrata)

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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