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Spettacoli

Post-Covid, non tutte sono come Ariana Grande: futuro incerto per i tacchi alti

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Ariana Grande e’ tornata a volare sui 12 centimetri dei nuovi sandali Versace e cosi’ Katie Holmes, Cardi B. e Dua Lipa, piu’ alte di un paio di spanne rispetto al lungo anno della pandemia. Le influencer non hanno dubbi (o scelta), ma per la maggioranza delle donne il futuro del tacco, e soprattutto del tacco a spillo, e’ in pericolo. “Barcollante, almeno per ora”: cosi’, cifre alla mano, lo definisce oggi il Wall Street Journal. Mesi passati a casa in pantofole, flip flops, sneaker o ballerine hanno creato abitudini difficili da cancellare. Nel corso del 2020 le vendite di scarpe col tacco sono quasi dimezzate (meno 45%) secondo il gruppo di ricerche di mercato Npd, ed e’ evidente la ragione, senza uffici, bar, feste dove andare vestite di tutto punto. Secondo Beth Goldstein, che per Npd cura il settore delle calzature, se ripresa ci sara’ nel 2021, sara’ limitata: liberate dalla tirannia dei tacchi, le donne rifiutano di tornare a soffrire in cambio di quei centimetri di autostima garantiti dal non camminare rasoterra. E’ un rapporto complicato, quello delle donne con i tacchi: “Alcune sono grate di averli lasciati nell’armadio, ad altre mancano e non vedono l’ora di tornare a indossarli”, ha detto al “Wall Street Journal” Marjorie Jolles che insegna Gender Studies alla Roosevelt University. La pausa forzata nell’abbigliamento formale ha d’altra parte indotto a un ripensamento piu’ ampio: non e’ solo una questione di look o di comodita’, sono in molte oggi che considerano il tacco, letteralmente e figurativamente, un simbolo di repressione, l’equivalente del corsetto delle loro antenate. A New York tra le accuse al governatore Andrew Cuomo e’ stato citato un certo dress code, che includeva i tacchi, imposto alle sue segretarie. C’e’ in gioco un pizzico di politica, con la vice-presidente Kamala Harris che indossa le Converse anche in occasioni ufficiali, contro Melania Trump e i suoi stiletti killer: messi in ogni occasione, anche nelle condizioni piu’ scomode. Perche’ certo, il tacco alto questo regala a chi lo indossa: altezza, postura, falcata si traducono in immagini di potere, regalita’: “Tutte vogliamo tirarci su, sognare un poco”, ha detto a FootwearNews la stilista Maria Cornejo, che nella collezione autunno 2021 ha incluso ragionevoli ma pur vertiginosi tacchi a blocco. Altri stilisti celebri per gli stiletti da paradiso (ma anche inferno, a seconda delle prospettive) hanno discretamente cambiato rotta: nelle proposte di Christian Louboutin e Stuart Weitzman sui rispettivi profili Instagram si sono intrufolati sandali a suola piatta, sneakers, mocassini, mentre a marzo Valentino ha mandato in passerella stivali da combattimento sotto un etereo abito da sera di pizzo. E se tacco 12 deve essere, come quelli scelti dalla stylist Mimi Cuttrell per Ariana Grande, e’ del tipo a blocco, con doppia piattaforma e la punta quadrata: un trend che secondo Vogue dominera’ nella prossima stagione. In vista della quale podologi come Suzanne Levine di New York consigliano di “partire per gradi e dal basso per riabituare i muscoli della caviglia e del piede” oltre a esercizi su glutei e addominali per migliorare postura e equilibrio.

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Spettacoli

Gwyneth Paltrow è stanca della dieta, ‘ora mangio pane e pasta’

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Gwyneth Paltrow ha affermato di essere tornata a mangiare cibi che in precedenza aveva eliminato dalla sua rigidissima dieta, tra cui pane, pasta e formaggio. Lo riporta la Bbc. L’attrice premio Oscar, diventata negli anni una guru del salutismo ha seguito e promosso diversi regimi alimentari negli anni. “Ho seguito per un certo periodo una dieta macrobiotica ferrea e così sono diventata ossessionata da un’alimentazione molto, molto sana”, ha detto nell’ultima puntata del suo podcast spiegando di essersi dedicata al “benessere e al cibo” a causa del cancro alla gola che ha ucciso il padre. Poi lei e il secondo marito, Brad Falchuk, hanno iniziato a seguire la dieta paleo, basata sul principio che ci si debba nutrire “come i nostri antenati”. Di recente però, Paltrow ha ricominciato a mangiare “pane a lievitazione naturale e un po’ di formaggio e un po’ di pasta”.

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Musica

Rocco Hunt, il ragazzo di giù diventa grande: “Ho 30 anni e ancora la rabbia del Sud”

Esce l’album Ragazzo di giù: tra neomelodico, rap e introspezione, la maturità artistica di un figlio del Sud.

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A 30 anni, Rocco Hunt ha già alle spalle 15 anni di carriera, una vittoria a Sanremo, hit estive, strofe militanti e un’identità artistica sempre più nitida. Ma oggi, con il nuovo album Ragazzo di giù, in uscita venerdì, Rocco — per molti ancora affettuosamente “Rocchino” — completa un percorso che lo conferma maturo, consapevole e profondamente legato alle sue radici.

“Sono fortunato, canto chi non lo è stato”

Il brano che dà il titolo al disco è un manifesto identitario.
“Io sono il ragazzo di giù fortunato”, spiega Rocco, “quelli che canto sono stati meno fortunati, magari non hanno dovuto lasciare casa, ma hanno pagato altri prezzi”. La nostalgia per la sua terra non è solo geografica, è memoria viva di un mondo che spesso si perde tra le distanze culturali.

Tra disagio e riscatto: “A Nord si perdono i valori”

“Oggi Napoli fa figo, ma vivere al Nord è diverso”, dice. Il successo, per lui, ha un prezzo. “Contano i numeri, non i valori”, afferma, parlando anche del figlio Giovanni, 8 anni, cresciuto tra Milano e Napoli: “Ha un accento diverso, ma deve sapere da dove viene, imparare l’inglese e la cazzimma partenopea”.

Il dialetto come identità: “È mamma, papà e biberòn”

Per Rocco il dialetto non è solo stile, ma lingua del cuore:
“È la strada dove sei cresciuto, la voce dei tuoi nonni, il suono dell’anima”. E anche se ha girato l’Italia e il mondo, resta anima di Scampia, del Sud e dei suoi contrasti.

Il rap, il neomelò, e il coraggio delle parole

Ragazzo di giù è un album eterogeneo, che passa da Gigi D’Alessio a Massimo Pericolo, da Irama a Baby Gang, mischiando il rap con la melodia napoletana e l’attualità più bruciante. In Demone santo, per esempio, denuncia con rabbia il crollo del ballatoio della Vela di Scampia:
“Quelle creature sono vittime dello Stato. A che serve il tricolore sulle bare bianche, se Cristo in quelle case non ci entra?”

Sanremo, De Filippo e il mare della costiera

Nel disco anche introspezione e memoria, con brani come ‘A notte, ispirato a Eduardo De Filippo, e Domani chissà, dove Rocco rievoca lo scugnizzo che si tuffava a bomba nel mare della costiera. E non manca un pensiero al futuro:
“Vorrei un secondo figlio”, dice, ma con il timore delle malattie, dei sacrifici, della fragilità.

Il tour: dal Molise a Milano, passando per la Reggia

Il tour estivo partirà il 20 giugno da Campobasso, con gran finale l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano.
“Senza le mie radici non sarei quello che sono”, conclude Rocco.
E quando gli chiedono se oggi è ancora “‘nu juorno buono”, risponde senza esitazioni:
“Sì. Ma è sempre più difficile non vedere le nuvole all’orizzonte”.

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Spettacoli

Sara Tommasi, “dalla Bocconi al porno, guadagnavo 10mila euro a sera “ho perso tutto e sono rinata”

La confessione dell’ex showgirl: “Il dolore mi ha formata. Ma oggi ho una vita sana e felice”.

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In un’intervista al Corriere della Sera, Sara Tommasi (foto Imagoeconomica) si racconta con tenerezza e consapevolezza, rievocando il passato tra luci e ombre, e descrivendo il presente con un sorriso nuovo, accanto al marito e agente Antonio Orso, sposato nel 2021 in piena pandemia.

Ora sto bene”, dice. Non prende più farmaci da quando si è sposata, vive tra Terni e Sharm el-Sheikh, ha una vita regolare, dorme bene, fa palestra, lavora con equilibrio. E soprattutto si sente amata.

Il passato doloroso e la malattia

La Tommasi racconta con sincerità gli anni più difficili, segnati da un disturbo bipolare che lei stessa con coraggio ha ammesso pubblicamente: “Il problema è quando non si accetta la malattia. Si fanno errori da cui non si può più tornare indietro”. Fa riferimento anche ai film porno, al processo per violenza sessuale poi conclusosi con l’assoluzione degli imputati, e al dolore per non aver ascoltato la madre, che le chiedeva di curarsi. “Ce l’ho con me stessa”, confessa.

Gli affetti, le radici, il nuovo inizio

Ricorda con amore la madre Cinzia, scomparsa tre anni fa per il Parkinson, e la sua infanzia a Terni tra le merende in pasticceria dai nonni e i sogni da bambina. Confessa di essersi persa con le droghe, cercando conforto fuori dai farmaci prescritti: “Mi ha fatto uscire di testa”. Ma oggi, grazie ad Antonio, è rinata: “Quando mi parla, io mi sento bene”.

Carriera e ricordi felici

Rivive con emozione i momenti d’oro della carriera: Paperissima, l’Isola dei Famosi, Chiambretti Night, il calendario per Max. Parla con affetto di Gerry Scotti, Fabrizio Frizzi, Simona Ventura, e rivela che una delle esperienze più belle è stata proprio l’Isola, nel 2006.

A sorpresa, aggiunge: “Mi piacerebbe condurre un programma solare. E c’è l’idea di un docufilm sulla mia vita, per parlare di bipolarismo”.

Il futuro tra sogni e consapevolezza

Non esclude l’adozione: “Ho avuto un’operazione all’utero, la gravidanza sarebbe a rischio. Ma ci stiamo pensando”. Intanto si gode i piccoli gesti, il gelato con il marito, gli incontri con i suoi suoceri. E ammette: “Siamo ancora nella fase adolescenziale del nostro amore”.

Infine, il senso profondo del suo percorso: “Il dolore ti forma. Ma bisogna imparare a valorizzare quello che si ha. Io l’ho capito quando ho perso tutto”.

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