Se le vacanze di Pasqua, come è risaputo, sono la cartina al tornasole dell’andamento di tutto l’anno, allora il 2023 sembra destinato non solo a essere l’anno della ripresa ma addirittura del sorpasso sul 2019, che segnò il boom del turismo italiano, poi massacrato dalla pandemia. Fioccano le previsioni, tutte positive anche se con alcune differenze, sia per quanto riguarda i turisti italiani che per quelli stranieri e ora bisogna velocemente e con nuovo slancio tornare ad affrontare problemi vecchi (tra questi l’overtourism, la fragilità delle bellezze del nostro Paese, l’abusivismo, le infrastrutture) e parzialmente nuovi (la mancanza di lavoratori e un generale innalzamento dei prezzi).
“Abbiamo dei dati per Pasqua molto confortanti, il 2023 sarà l’anno del sorpasso, rispetto ai dati prepandemici. Adesso le vacanze di Pasqua confermano questi trend. Ora tutte le istituzioni devono lavorare insieme per destagionalizzare il turismo e formare tutti i lavoratori del settore” dice la ministra del Turismo Daniela Santanché da La Spezia. E aggiunge: “In Italia abbiamo bisogno di una università, di una scuola di alta specializzazione, di scuole che aiutino a formare meglio chi vuole lavorare nel turismo, unica possibilità di ascensore sociale. Ma abbiamo bisogno di più formazione”. Secondo le previsioni dell’Osservatorio sul Turismo di Confcommercio di Swg saranno oltre 16 milioni gli italiani pronti a partire per Pasqua e 25 aprile. Senza contare 2,5 milioni di indecisi, saranno almeno 8 milioni i vacanzieri pasquali, di cui il 60% farà 2 notti fuori casa, ma uno su dieci “si allungherà” anche per tutta la settimana.
Destinazioni all’interno della propria regione per uno su due mentre, della restante metà, 8 viaggeranno altrove ma sempre in Italia e 2 verso l’estero. Le località di mare sono le più ambite (22%) seguite da città d’arte e borghi (assieme 28%) per una spesa complessiva attorno ai 4 miliardi di euro. Il ponte della Liberazione registra invece, al momento, 8,2 milioni di italiani che si sono già organizzati e altri 4 milioni che ci stanno pensando seriamente, per una spesa complessiva che rasenterebbe i 4,5 miliardi, stante un budget lievemente più contenuto – 360 euro a testa – probabilmente perché gli intervistati si attendono prezzi lievemente più bassi in quel periodo. Con più giorni disponibili in questo caso, si allarga il perimetro degli spostamenti – sono il 42% quelli che resteranno nella regione di appartenenza e il 14% quelli che andranno all’estero. Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Puglia, Liguria, Veneto e Campania sono le regioni più gettonate mentre, per le mete estere, le notizie di scioperi e agitazioni in Francia non sembrano offuscare più di tanto l’appeal per i connazionali di questo paese, primo di gran lunga rispetto a Spagna e Grecia. Già ieri Federalberghi parlava di circa 11,5 milioni di italiani in viaggio con il 95,6% che sceglieva vacanze italiane ma previsioni rosee arrivano anche dall’indagine realizzata da Cst per Assoturismo Confesercenti: sulla base delle prenotazioni attuali, sono attese 6,7 milioni di presenze nel sistema ricettivo ufficiale italiano, il +7,3% sul 2022.
Un aumento trainato dalle presenze straniere, protagoniste di una crescita boom: nel fine settimana pasquale saranno infatti 3,3 milioni, il 49% del totale e il 12,1% in più rispetto allo scorso anno. I turisti stranieri visiteranno soprattutto città d’arte, le aree dei laghi, le località di montagna e le aree rurali e di collina. Invece, la domanda italiana sarà maggioritaria nelle località costiere e termali. Per le prossime festività pasquali si registrerà un consistente aumento di interesse verso l’Italia, soprattutto da parte di visitatori tedeschi, francesi, britannici, statunitensi, svizzeri, olandesi, austriaci e polacchi che in parte compenseranno le quote ancora mancanti dei mercati quali Cina, Russia, Giappone, Australia, Corea del Sud, India, Brasile, Canada.