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Cronache

Parcheggiatori abusivi arrestati e denunciati, a Firenze coinvolti anche i vigilini nell’inchiesta

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L’inchiesta sui parcheggiatori abusivi di Firenze, che coinvolge anche gli ausiliari della sosta (cosiddetti ‘vigilini’) tra arrestati e interdetti, mette in difficoltà i controlli sui posteggi in città. In particolare, secondo quanto si apprende, gli addetti alla sosta nell’organico di Sas, società partecipata del Comune, sono 13 in totale a tempo indeterminato, ma nove sono coinvolti a vario titolo nelle indagini pertanto ne rimangono a disposizione solo quattro operativi salvo altri inconvenienti. Sulla vicenda nel pomeriggio si sta tenendo un incontro tra il sindaco di Firenze Dario Nardella e il direttore generale di Sas Cristiano Rebecchi. Per Sas la priorità immediata è la riorganizzazione degli addetti alla sosta e proprio questo tema e’ al centro dell’incontro. Agli arresti si trova il funzionario responsabile del reparto controllo di Sas, Nicola Raimondo. Dal suo ufficio dipendono gli ausiliari.

“Ora metto su come un’associazione, se tu vuoi partecipare. Si va a chiedere il pizzo a tutti gli abusivi che c’e’ a Firenze, tutti eh, non se ne grazia uno. Se vuoi stare, paghi il pizzo, 10 euro al giorno”. A dirlo, intercettato mentre ne parla con una collega, uno degli ausiliari della sosta di Firenze finito in carcere nell’ inchiesta sui parcheggiatori abusivi, Vittorio Sergi, 50 anni. Secondo quanto emerso sarebbe stato visto dagli investigatori mentre prendeva soldi dai parcheggiatori abusivi. “Ora mi date tutti 10 euro al giorno”, dice l’uomo in una delle conversazioni con uno degli abusivi. Le sue insistenze avrebbero creato perfino malumori nella ‘banda del parcheggio’, come si autodefinivano i malviventi. “Questo mo’ sta rompendo”, dicono conversando tra loro, “vuole sapere tutti i giorni quanto abbiamo fatto, non ce la faccio piu'”. Sempre in base a quanto emerso dalle indagini, gli abusivi erano organizzati in modo da controllare tutto il parcheggio di piazza Vittorio Veneto, tra il centro e il parco delle Cascine a Firenze. “Hanno privatizzato un’area pubblica, occupandola in ogni luogo”, si legge in un’annotazione degli investigatori della polizia municipale. “O paghi noi, o non entri” sarebbe stata la frase di rito che si sentivano rivolgere gli automobilisti che volevano lasciare la propria auto nell’area di sosta. Chi faceva diversamente riceveva minacce di danneggiamenti alla vettura. Ma c’e’ poi chi ha denunciato ed e’ nata l’inchiesta.

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Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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Cronache

Muore a 38 anni dopo intervento estetico in una clinica privata di Caserta

Sabrina Nardella, 38 anni di Gaeta, è morta durante un intervento estetico alla clinica Iatropolis di Caserta. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

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Sarà l’autopsia a stabilire con precisione che cosa ha provocato la morte di Sabrina Nardella (nella foto), 38 anni, madre di due figli piccoli, deceduta giovedì scorso nella clinica privata Iatropolis di Caserta durante un intervento di chirurgia estetica. La donna, residente a Gaeta, si era recata in Campania per sottoporsi a quello che le era stato prospettato come un intervento di routine, in anestesia locale e in day hospital.

Il malore improvviso e le indagini in corso

Durante l’operazione, però, Sabrina ha avuto un improvviso malore che l’ha portata a perdere conoscenza. I medici hanno tentato la rianimazione, ma ogni tentativo è stato vano. I vertici della clinica hanno subito avvertito i carabinieri, che su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno sequestrato la cartella clinica e identificato l’équipe medica. I componenti saranno presto iscritti nel registro degli indagati in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire cause e responsabilità.

Una comunità sconvolta dal dolore

La città di Gaeta è sotto shock. Il sindaco Cristian Leccese ha ricordato Sabrina con parole di grande commozione: «Era una persona dolce, un’ottima madre, conosciuta e stimata da tutti. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un profondo vuoto nella nostra comunità».

I precedenti inquietanti della clinica

La clinica Iatropolis non è nuova a casi simili. Un anno fa, la pianista Annabella Benincasa è morta dopo 14 anni di stato vegetativo, conseguenza di uno shock anafilattico subito nel 2010 proprio in questa struttura. In quell’occasione, i medici furono condannati per lesioni gravissime. Altri episodi di reazioni avverse all’anestesia si sono verificati negli anni, alimentando polemiche sulla sicurezza degli interventi praticati nella clinica.

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