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Cronache

Papa Bergoglio strattonato si infuria con una fedele e poi dice “scusate, ho perso la pazienza”

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“Tante volte perdiamo la pazienza; anch’io, e chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri”. A pronunciare queste parole e’ stato Papa Francesco nel primo Angelus dell’anno. Scuse che arrivano dopo l’umana reazione del giorno prima quando Francesco, strattonato a piazza San Pietro da una fedele, forse per il dolore o per la paura di cadere, si e’ infuriato liberandosi dalla presa con una paio di schiaffi sulla mano dell’incauta pellegrina. Il video con le immagini e’ diventato virale con centinaia di commenti e la solita frammentazione dei pro e contro Bergoglio. A commentare anche politici e opinionisti. Tra i piu’ irreverenti forse e’ Matteo Salvini che posta un ‘controvideo’ in cui lui stesso imita il Papa strattonato da una fan ‘interpretata’ dalla fidanzata del politico; ma alla fine il leader leghista accarezza la donna. L’ex alleato di governo Luigi Di Maio polemizza: “Non citero’ ne’ Madonne ne’ Dio perche’ quelli li lasciamo alle persona in difficolta’, noi portiamo avanti il nostro lavoro con umilta’” ha detto il leader M5s dopo che ieri Salvini aveva affermato di voler guidare l’Italia con “l’aiuto di Dio e del cuore immacolato di Maria”. Tornando al video del Papa, tanti i commenti ironici sui social. “Sta mano po esse fero o po esse piuma”, il tweet che rimanda a ‘Bianco, rosso e Verdone’.

“Urbi et orbi e botte da orbi”. “Dio perdona, Bergoglio no”. “Prendi questa mano zingara”, alcuni dei post. Tre anni fa, nel corso del viaggio apostolico in Messico, avvenne la stessa cosa: una persona lo aveva strattonato e il Papa, che stava per cadere su un ragazzo disabile in carrozzina, reagi’ arrabbiato con chi lo tirava urlando: ‘Non essere egoista!'”. “Il Papa che reagisce arrabbiandosi e che chiede scusa davanti a tutti per non aver dato il buon esempio, mi aiuta a capire di che pasta e’ fatta la vita cristiana di ogni giorno”, sottolinea su ‘Famiglia Cristiana’ padre Antonio Spadaro, direttore di Civilta’ Cattolica. Anche il portale Vatican News evidenzia in un editoriale tutta l’umanita’ del Papa in questo episodio: “Che bello che abbia confessato davanti al mondo la sua debolezza. Nella Giornata mondiale della pace. Perche’ tutti, proprio tutti, abbiamo bisogno della misericordia di Dio”. La reazione del pontefice potrebbe essere stata dovuta anche al dolore che lo accompagna costantemente a causa della sciatalgia. E’ visibile il suo passo dolorante e a volte malfermo anche se non si risparmia mai all’entusiasmo dei fedeli. Che normalmente pero’ non oltrepassano il limite della sua pazienza, come invece accaduto l’ultimo dell’anno. L’episodio ha un po’ oscurato quel vero e proprio ‘inno’ alla donna pronunciato questa mattina nell’omelia della messa per la solennita’ della Madre di Dio. Francesco ha usato parole durissime per la violenza contro le donne definendola “profanazione di Dio” e ha lanciato un appello affinche’ le donne siano “pienamente associate ai processi decisionali” perche’ nessuno come loro sa essere “mediatrice di pace”. Si e’ scagliato anche contro la pornografia e la pubblicita’ che continuano ad usare “per guadagno” il corpo della donna che e’ invece “la carne piu’ nobile del mondo”, scelta dallo stesso Dio per diventare uomo. Parla della maternita’ “umiliata” e delle tante donne che emigrano con un bambino in grembo per dare al nascituro un futuro migliore. “Non sono numeri in esubero”, ha indicato il pontefice riferendosi alle migranti che arrivano in gravidanza.

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Cronache

Parcheggi di San Siro, estorsioni e usura: nuova inchiesta scuote la curva Nord

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La gestione dei parcheggi dello stadio di San Siro si sarebbe trasformata, da oltre un decennio, in un sistema illecito basato su estorsioni, usura e corruzione, con ramificazioni che arrivano fino alla criminalità organizzata. È quanto emerge dal nuovo filone dell’inchiesta “Doppia Curva”, coordinato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Milano Paolo Storari, Sara Ombra e Leonardo Lesti.

Mauro Russo e i parcheggi “gestiti con modalità estorsive”

Al centro dell’indagine Mauro Russo, ex volto noto della curva Nord interista ed ex socio, in affari di abbigliamento, con Paolo Maldini e Bobo Vieri (entrambi estranei all’inchiesta). Secondo la Procura, Russo avrebbe gestito il business dei parcheggi a San Siro in maniera illecita e con metodi tipicamente mafiosi. Una gestione che andrebbe avanti da oltre dieci anni, si legge nella richiesta di misura cautelare firmata dai magistrati.

Arresti e accuse: estorsione, usura, false fatture

Sette le persone arrestate ieri su ordine del gip Domenico Santoro, tra cui Davide Scarfone, ritenuto vicino ad Antonio Bellocco, appartenente all’omonima cosca di ‘ndrangheta e inserito nel direttivo della curva Nord fino al suo omicidio, avvenuto a settembre per mano del capo ultrà Andrea Beretta, oggi collaboratore di giustizia.

Tra le accuse, anche l’utilizzo di fatture false e minacce per riscuotere interessi usurari, anche dopo la morte di Bellocco. I pm sottolineano come, nonostante gli arresti e le indagini in corso, i sodali del clan abbiano continuato a esercitare pressione su un imprenditore debitore.

Il ruolo di Aldo Russo e i legami con il mondo Milan

Emergono anche i legami tra Aldo Russo (non indagato), fratello di Mauro e cognato di Paolo Maldini, e la capacità di quest’ultimo di introdurre l’imprenditore dei parcheggi Gherardo Zaccagni nel mondo Snai e nei vertici societari del Milan.

Mauro Russo, intanto, è ai domiciliari e sarà interrogato venerdì. Domani toccherà agli indagati detenuti in carcere, tra cui lo stesso Scarfone.

La Dda sottolinea anche che Russo è indagato in un’altra inchiesta, di recente chiusa, per corruzione tra privati, e che la sua attività imprenditoriale sembra poggiare su “episodi estorsivi e corruttivi”.

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Sophie Codegoni: «Ho denunciato il mio ex compagno, ma sto vivendo un inferno»

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Sophie Codegoni, 23 anni, influencer da oltre un milione di follower e volto noto del Grande Fratello Vip, racconta per la prima volta con dolore e coraggio il suo calvario. Una storia di violenza psicologica, controllo ossessivo e minacce che l’ha portata a denunciare l’ex compagno Alessandro Basciano, oggi indagato per stalking aggravato.

Un amore nato sotto i riflettori, finito nel terrore

«Tante volte ho pensato: ma chi me l’ha fatto fare di denunciare? È tostissimo. So di aver fatto la cosa giusta, ma sto vivendo un inferno», dice Sophie tra le lacrime. La relazione con Basciano era nata nel 2021 all’interno della casa del GF Vip. Lei aveva 19 anni, lui 31. Dopo il reality, la convivenza a Roma e la nascita della figlia Celine Blue sembravano coronare una storia d’amore. Ma dietro la facciata, si nascondeva un incubo.

La denuncia e il dispositivo anti-stalker

«A dicembre 2023 ho ricevuto l’orologio anti-stalker dai carabinieri. Basta un tasto e arrivano le pattuglie», racconta. Prima, Sophie aveva persino assunto una guardia del corpo per tutelarsi. Ma il vero spartiacque è arrivato con la decisione di tornare dalla sua famiglia, dopo aver scoperto numerosi tradimenti.

Da lì, minacce continue: «Ovunque andassi, lui lo sapeva. Mi scriveva: “Put***, ti tolgo la bambina”». E quando tentava di allontanarsi, le rispondeva con messaggi in cui minacciava il suicidio. Fino all’episodio culminante: «Ha aggredito i miei amici, ha spaccato la loro macchina, poi mi ha chiamata dicendo che avrebbe ammazzato anche me». È stato allora che Sophie ha sporto una seconda denuncia.

Le misure del giudice: divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico

Il 30 aprile 2025 la Corte di Cassazione ha confermato il divieto per Basciano di avvicinarsi a meno di 500 metri da Sophie e dalla figlia, e gli ha imposto il braccialetto elettronico. L’inchiesta è ancora in fase preliminare, ma le prove raccolte — comprese tre anni di chat fornite da Sophie — hanno mostrato, secondo la Procura, un quadro «più infernale di quanto sembrava».

La solitudine dopo la denuncia

Nonostante le misure di protezione, Sophie si dice distrutta: «Mi sento svuotata, piango sempre. Devo mostrarmi forte per mia figlia e per il mio lavoro, ma ogni parola è una ferita». Dopo la scarcerazione di Basciano nel novembre scorso, Sophie ha sentito su di sé lo sguardo del sospetto: «È stato durissimo. Ma ora ho trovato la forza di parlare».

Un messaggio alle donne

«Non ero più io, non sono più io», confessa. Il percorso è ancora lungo, ma Sophie Codegoni — con il sostegno dell’avvocata Jessica Bertolina — ha deciso di non rimanere in silenzio. Una testimonianza potente, che contribuisce a rompere il muro dell’indifferenza e dell’incredulità intorno alla violenza domestica.

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Archiviata l’inchiesta sull’aggressione a Iovino: cadono le accuse contro Fedez

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Il gip ha archiviato l’indagine sull’aggressione al personal trainer Cristiano Iovino, avvenuta nell’aprile 2024, scagionando definitivamente il rapper Fedez. Lo ha reso noto la Procura di Milano, che ha chiesto l’archiviazione per assenza di prove a sostegno dell’ipotesi di una rissa.

Nessuna prova, niente rissa

Secondo quanto stabilito dal giudice, non esistono elementi sufficienti a sostenere l’accusa, e la vicenda non può essere qualificata come una rissa, né tantomeno attribuita con certezza a responsabilità personali del cantante.

Il personal trainer Cristiano Iovino non aveva presentato querela e aveva accettato una transazione economica da 10 mila euro, chiudendo così la vicenda in sede civile.

La reazione della difesa

Soddisfatti gli avvocati di Fedez, Gabriele Minniti e Andrea Pietro-lucci, che in una nota dichiarano: «Viene finalmente esclusa ogni responsabilità del nostro assistito. È la miglior risposta al pesante processo mediatico a cui è stato sottoposto da un anno».

Con questa decisione si chiude ufficialmente un capitolo controverso che ha coinvolto il nome dell’artista per mesi, oggetto di speculazioni e attenzione mediatica, senza che vi fosse mai stata una denuncia da parte della persona coinvolta.

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