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Spettacoli

Ornella Muti: «Ho pagato l’amore a caro prezzo, ma la mia vita è stata meravigliosa»

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Diva senza clamore, icona internazionale del cinema italiano, Ornella Muti (le foto sono di Imagoeconomica) si racconta con grazia e profondità in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Lo fa con quel suo stile schivo ma sincero, rivelando luci e ombre di una carriera e di una vita che restano scolpite nell’immaginario collettivo.

«Mi spiace che si pensi che ho la puzza sotto il naso, non è vero. Sono solo sempre stata molto timida», dice l’attrice, spiegando il suo distacco dallo star system. Un atteggiamento che forse l’ha penalizzata, ammette, ma che l’ha anche preservata. «Io nasco timidissima. E lo sono ancora. Aspettavo le signore anziane per attraversare la strada: non per aiutarle, ma perché avevo bisogno di stringere la mano a qualcuno».

Oggi ha 70 anni, ma non si sente “anziana”. Teme solo che gli altri la vedano così. «Io voglio essere considerata per quella che sono, non per la mia data di nascita».

L’amore più grande? I figli

«Guardare negli occhi un figlio e pensare: è mio. Mi ha dato una felicità estrema», confessa. I suoi tre figli sono la forza più grande. Ma è con Naike, la prima, che ha un rapporto speciale: «L’ho avuta che ero una bambina, è stata la mia guida. Mi ha salvata». Un salvagente contro la deriva degli anni Settanta, le droghe, gli ambienti pericolosi. «Dovevo tornare a casa da lei, era il mio faro».

Con Naike oggi condivide progetti di vita e di lavoro, nel Monferrato: borse vegane, profumi, una mini serie, e un centro per adulti dedicato alla parte ludica.

ORNELLA MUTI

I maestri, la timidezza e le donne

Ha lavorato con i più grandi: Ferreri, Citto Maselli, Verdone, Allen, Virzì. «Il più tenero forse è stato Ferreri. Una volta gli dissi che ero incinta e lui rispose: “È una meraviglia!”».

Con Depardieu, protagonista oggi di accuse giudiziarie, lavorò a lungo. «Con me è stato sempre generoso e divertente. Un giorno mi regalò un anello di rubini e smeraldi».

E le donne? «È difficile per le donne. Sempre colpevolizzate e penalizzate. Ma mi hanno anche protetta: sul bus, da ragazza, mi lasciavano il posto quando capivano cosa stava succedendo».

Celentano, Verdone, la Russia

Celebre la sua storia con Adriano Celentano: «È stato il mio unico tradimento. Se è successo, ne valeva la pena. Ma quando dopo anni lui lo ha confessato senza confrontarsi con me ho pensato: ecco gli uomini, dettano legge».

Parla anche di Verdone e delle sue fobie, e conferma la sua frequentazione con la Russia. «Vado costantemente. Ho incontrato Putin a un evento di beneficenza. È stato gentile. E ci mancava pure».

«L’amore l’ho pagato a caro prezzo»

«Vorrei avere qualcuno che mi coccoli, che mi stringa quando ho un momento buio. Ma l’amore l’ho pagato caro. Ho messo da parte me stessa per tenere vivi rapporti che non avevano futuro. Ora non sono più disposta a farlo. Voglio vivere la realtà. Perché è l’unica cosa che ho».

Una confessione lucida e potente. Da donna, da madre, da attrice che ha vissuto e osservato, spesso in silenzio. Ma con la forza, oggi, di dire: «La mia vita è stata meravigliosa. E piena di avventure».

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Spettacoli

Gwyneth Paltrow è stanca della dieta, ‘ora mangio pane e pasta’

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Gwyneth Paltrow ha affermato di essere tornata a mangiare cibi che in precedenza aveva eliminato dalla sua rigidissima dieta, tra cui pane, pasta e formaggio. Lo riporta la Bbc. L’attrice premio Oscar, diventata negli anni una guru del salutismo ha seguito e promosso diversi regimi alimentari negli anni. “Ho seguito per un certo periodo una dieta macrobiotica ferrea e così sono diventata ossessionata da un’alimentazione molto, molto sana”, ha detto nell’ultima puntata del suo podcast spiegando di essersi dedicata al “benessere e al cibo” a causa del cancro alla gola che ha ucciso il padre. Poi lei e il secondo marito, Brad Falchuk, hanno iniziato a seguire la dieta paleo, basata sul principio che ci si debba nutrire “come i nostri antenati”. Di recente però, Paltrow ha ricominciato a mangiare “pane a lievitazione naturale e un po’ di formaggio e un po’ di pasta”.

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Musica

Rocco Hunt, il ragazzo di giù diventa grande: “Ho 30 anni e ancora la rabbia del Sud”

Esce l’album Ragazzo di giù: tra neomelodico, rap e introspezione, la maturità artistica di un figlio del Sud.

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A 30 anni, Rocco Hunt ha già alle spalle 15 anni di carriera, una vittoria a Sanremo, hit estive, strofe militanti e un’identità artistica sempre più nitida. Ma oggi, con il nuovo album Ragazzo di giù, in uscita venerdì, Rocco — per molti ancora affettuosamente “Rocchino” — completa un percorso che lo conferma maturo, consapevole e profondamente legato alle sue radici.

“Sono fortunato, canto chi non lo è stato”

Il brano che dà il titolo al disco è un manifesto identitario.
“Io sono il ragazzo di giù fortunato”, spiega Rocco, “quelli che canto sono stati meno fortunati, magari non hanno dovuto lasciare casa, ma hanno pagato altri prezzi”. La nostalgia per la sua terra non è solo geografica, è memoria viva di un mondo che spesso si perde tra le distanze culturali.

Tra disagio e riscatto: “A Nord si perdono i valori”

“Oggi Napoli fa figo, ma vivere al Nord è diverso”, dice. Il successo, per lui, ha un prezzo. “Contano i numeri, non i valori”, afferma, parlando anche del figlio Giovanni, 8 anni, cresciuto tra Milano e Napoli: “Ha un accento diverso, ma deve sapere da dove viene, imparare l’inglese e la cazzimma partenopea”.

Il dialetto come identità: “È mamma, papà e biberòn”

Per Rocco il dialetto non è solo stile, ma lingua del cuore:
“È la strada dove sei cresciuto, la voce dei tuoi nonni, il suono dell’anima”. E anche se ha girato l’Italia e il mondo, resta anima di Scampia, del Sud e dei suoi contrasti.

Il rap, il neomelò, e il coraggio delle parole

Ragazzo di giù è un album eterogeneo, che passa da Gigi D’Alessio a Massimo Pericolo, da Irama a Baby Gang, mischiando il rap con la melodia napoletana e l’attualità più bruciante. In Demone santo, per esempio, denuncia con rabbia il crollo del ballatoio della Vela di Scampia:
“Quelle creature sono vittime dello Stato. A che serve il tricolore sulle bare bianche, se Cristo in quelle case non ci entra?”

Sanremo, De Filippo e il mare della costiera

Nel disco anche introspezione e memoria, con brani come ‘A notte, ispirato a Eduardo De Filippo, e Domani chissà, dove Rocco rievoca lo scugnizzo che si tuffava a bomba nel mare della costiera. E non manca un pensiero al futuro:
“Vorrei un secondo figlio”, dice, ma con il timore delle malattie, dei sacrifici, della fragilità.

Il tour: dal Molise a Milano, passando per la Reggia

Il tour estivo partirà il 20 giugno da Campobasso, con gran finale l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano.
“Senza le mie radici non sarei quello che sono”, conclude Rocco.
E quando gli chiedono se oggi è ancora “‘nu juorno buono”, risponde senza esitazioni:
“Sì. Ma è sempre più difficile non vedere le nuvole all’orizzonte”.

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Spettacoli

Sara Tommasi, “dalla Bocconi al porno, guadagnavo 10mila euro a sera “ho perso tutto e sono rinata”

La confessione dell’ex showgirl: “Il dolore mi ha formata. Ma oggi ho una vita sana e felice”.

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In un’intervista al Corriere della Sera, Sara Tommasi (foto Imagoeconomica) si racconta con tenerezza e consapevolezza, rievocando il passato tra luci e ombre, e descrivendo il presente con un sorriso nuovo, accanto al marito e agente Antonio Orso, sposato nel 2021 in piena pandemia.

Ora sto bene”, dice. Non prende più farmaci da quando si è sposata, vive tra Terni e Sharm el-Sheikh, ha una vita regolare, dorme bene, fa palestra, lavora con equilibrio. E soprattutto si sente amata.

Il passato doloroso e la malattia

La Tommasi racconta con sincerità gli anni più difficili, segnati da un disturbo bipolare che lei stessa con coraggio ha ammesso pubblicamente: “Il problema è quando non si accetta la malattia. Si fanno errori da cui non si può più tornare indietro”. Fa riferimento anche ai film porno, al processo per violenza sessuale poi conclusosi con l’assoluzione degli imputati, e al dolore per non aver ascoltato la madre, che le chiedeva di curarsi. “Ce l’ho con me stessa”, confessa.

Gli affetti, le radici, il nuovo inizio

Ricorda con amore la madre Cinzia, scomparsa tre anni fa per il Parkinson, e la sua infanzia a Terni tra le merende in pasticceria dai nonni e i sogni da bambina. Confessa di essersi persa con le droghe, cercando conforto fuori dai farmaci prescritti: “Mi ha fatto uscire di testa”. Ma oggi, grazie ad Antonio, è rinata: “Quando mi parla, io mi sento bene”.

Carriera e ricordi felici

Rivive con emozione i momenti d’oro della carriera: Paperissima, l’Isola dei Famosi, Chiambretti Night, il calendario per Max. Parla con affetto di Gerry Scotti, Fabrizio Frizzi, Simona Ventura, e rivela che una delle esperienze più belle è stata proprio l’Isola, nel 2006.

A sorpresa, aggiunge: “Mi piacerebbe condurre un programma solare. E c’è l’idea di un docufilm sulla mia vita, per parlare di bipolarismo”.

Il futuro tra sogni e consapevolezza

Non esclude l’adozione: “Ho avuto un’operazione all’utero, la gravidanza sarebbe a rischio. Ma ci stiamo pensando”. Intanto si gode i piccoli gesti, il gelato con il marito, gli incontri con i suoi suoceri. E ammette: “Siamo ancora nella fase adolescenziale del nostro amore”.

Infine, il senso profondo del suo percorso: “Il dolore ti forma. Ma bisogna imparare a valorizzare quello che si ha. Io l’ho capito quando ho perso tutto”.

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