UniCredit tifa per la pace in Ucraina perché consentirebbe alla banca di uscire dalla Russia spuntando un prezzo accettabile. E’ il messaggio di Andrea Orcel al Financial Times mentre il cda dell’istituto ha approvato i conti del 2024, già presentati al mercato, e ha anticipato dal 10 aprile al 27 marzo l’assemblea dei soci, chiamati tra l’altro a votare la delega per l’aumento di capitale al servizio dell’offerta pubblica di scambio su Banco Bpm. La decisione presa dal cda segnala che il gruppo guidato da Orcel ritiene che il processo autorizzativo si concluda nei tempi previsti. In particolare l’autorizzazione della Bce, che comprende i pareri di Bankitalia e Ivass, è prevista arrivare prima di fine marzo. I tempi sono invece più lunghi, come è noto, per l’iter Antitrust e per la decisione del governo sull’esercizio del golden power.
“Se la politica cambia, la nostra capacità di vendere la filiale russa a condizioni più interessanti migliora, perché la situazione si normalizza per tutti, da entrambe le parti”, ha spiegato il ceo del gruppo italiano in una intervista al quotidiano britannico. “Pertanto, il nostro percorso di uscita è accelerato e i numeri sembrano molto migliori”, ha aggiunto a proposito della controllata, rimasta schiacciata dalle sanzioni europee contro Mosca e dalle dura reazione del Cremlino. Orcel ha sottolineato che “l’impegno di UniCredit a uscire dalle attività in Russia è assolutamente chiaro”: “siamo in ballo e a questo punto completeremo”, “non possiamo tornare indietro”. La banca, ha ricordato, si è impegnata “seriamente negli ultimi tre anni con un numero significativo di controparti per esplorare tutte le opzioni” per le sue attività russe “ma a causa delle varie complessità e delle sanzioni, non siamo stati in grado di andare avanti”. La Russia rappresenta ancora un mercato importante per Piazza Gae Aulenti: nel 2024 ha generato 1,3 miliardi di ricavi (+9%) e contribuito per 577 milioni all’utile netto del gruppo che l’anno scorso ha toccato i 9,3 miliardi. D’altra parte l’istituto ha dovuto ridurre in modo significativo i prestiti e i depositi come richiesto dalla Bce e orami prevede che l’apporto russo all’utile diventi marginale dal 2027. Al di là degli effetti su Unicredit Orcel si è detto convinto dell’impulso che una svolta in Ucraina darebbe all’economia del Vecchio Continente.
Proprio sul fronte europeo, mentre si avvicinano le elezioni politiche in Germania di domenica 23 febbraio, il banchiere impegnato su un doppio fronte, il Banco Bpm e la tedesca Commerzbank, ha osservato che entrambe le operazioni “sono degenerate in dibattiti politici che non dovrebbero esserci, e in una certa misura, forse in larga misura, in attacchi personali”. Nei giorni scorsi Unicredit ha polemizzato col Banco Bpm anchein vista dell’assemblea del 28 febbraio chiamata a modificare i termini dell’opa su Anima con l’aumento del prezzo a 7 euro. Se il voto sarà favorevole il top management di Anima, a partire dal ceo Alessandro Melzi d’Eril, si è già impegnato ad aderire con azioni pari all’1,5% del capitale che, sommate a quelle di Poste e Fsi, portano la quota di Banco Bpm nella società di gestione al 44,8% per cento. La Fondazione Carilucca, azionista di Banco Bpm con una quota dell’1,24% del capitale, voterà a favore della proposta del cda guidato da Giuseppe Castagna di alzare a 7 euro il corrispettivo dell’opa su Anima e di rivedere altre condizioni. “Sicuramente appoggeremo la proposta del consiglio” ha detto all’ANSA il presidente della fondazione, Marcello Bertocchini. Quanto all’offerta di scambio di Unicredit sul Banco Bpm “dobbiamo vedere quanto rilanceranno, se non c’è rilancio credo la cosa non vada a buon fine”, ha aggiunto.