L’area camper era sprovvista di strada per l’accesso, quindi del tutto inutile. Ed inutile era anche il nuovo campo sportivo, fatto costruire su un altro gia’ esistente. Sono alcune delle opere volute dall’ex sindaco di Santo Stefano Roero, Renato Maiolo, arrestato dalla Guardia di finanza per truffa ai danni dello Stato e peculato. Primo cittadino per tre mandati, dal 2004 al 2019, e poi vicesindaco, e’ accusato di essere al centro di un presunto giro di sprechi che ha portato ad un deficit finanziario di oltre un milione e 300 mila euro del Comune, 1.300 abitanti in provincia di Cuneo, commissariato nel settembre 2020 e che Maiolo avrebbe gestito, secondo l’accusa, come “un bene privato”. Non a caso l’operazione delle Fiamme gialle e’ stata denominata “Feudo”. Ai domiciliari sono finiti anche Anna Maria Di Napoli, segretario comunale e compagna di Maiolo, e due professionisti, un geometra e un architetto. Dalle indagini della guardia di finanza sul dissesto finanziario dell’ente, e’ emerso un “sistema fraudolento, basato sulla canalizzazione di ingenti contributi pubblici per la realizzazione di opere edilizie, talvolta inutili o inutilizzate”. Ben 15 milioni di euro di finanziamenti statali, ottenuti anche grazie alle entrature dei due professionisti che, oltre a guadagnare maggiori profitti per i numerosi incarichi, spesso gonfiavano i propri onorari. Una vera e propria “gestione privatistica del Comune”, secondo le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Asti Davide Lucignani, portata avanti con comportamenti intimidatori nei confronti dei dipendenti comunali dall’ex sindaco, 72 anni, che nei loro confronti aveva spesso un atteggiamento violento e minaccioso. Candidato con i Moderati alle ultime elezioni regionali, Maiolo, che millantava vicinanza a personalita’ in ambito politico, giudiziario e militare, e’ infatti accusato anche di minacce, oltre che di detenzione abusiva di armi. Dalle casse del Comune avrebbe distratto denaro per almeno 35 mila euro e, sempre secondo l’accusa, si sarebbe anche appropriato di alcuni beni comunali, tra cui un’auto, e di avere addebitato al bilancio comunale lavori agricoli eseguiti nei propri terreni. Per non parlare delle cene organizzate in rinomati ristoranti della zona, a cui invitava autorita’ locali e nazionali, addebitate al Comune nonostante l’allarmante situazione finanziaria. Nei confronti dei quattro arrestati, che presto verranno interrogati, e’ stato eseguito un sequestro di beni e valori per oltre 70 mila euro. Le indagini della polizia economica e finanziaria della Guardia di finanza di Cuneo proseguono intanto per accertare l’esatto ammontare del danno erariale provocato.