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Omicidio Breonna Taylor, chiesto un giorno di carcere per agente

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Il Dipartimento di Giustizia Usa ha richiesto una condanna ad un solo giorno di carcere per un ex agente ritenuto colpevole di essere coinvolto nella morte di una giovane afroamericana, Breonna Taylor, uccisa a colpi d’arma da fuoco dalla polizia nella sua casa di Louisville, Kentucky. Brett Hankison è stato condannato nel novembre 2024 da una giuria locale per aver violato i diritti civili della ventiseienne Breonna Taylor, diventata un’icona del movimento Black Lives Matter.

Nei documenti depositati in tribunale, il Dipartimento di Giustizia raccomanda che venga condannato a un giorno di carcere, già scontato al momento dell’arresto all’inizio del procedimento, e a tre anni di libertà vigilata. La sentenza è prevista il 21 luglio. Insolitamente, la raccomandazione non è stata firmata dal pubblico ministero incaricato del caso, bensì dal procuratore generale aggiunto per i diritti civili Harmeet Dhillon, un avvocato conservatore nominato dal presidente Donald Trump a questo incarico strategico.

In una dichiarazione, gli avvocati della vittima, tra cui Ben Crump, uno dei principali difensori dei casi di violenza contro le minoranze, hanno definito la richiesta dell’accusa “un insulto alla vita di Breonna Taylor e un palese tradimento della decisione della giuria”. “Raccomandare solo un giorno di prigione trasmette il messaggio inequivocabile che gli agenti di polizia bianchi possono violare i diritti civili degli afroamericani con una quasi totale impunità”, accusano. Se accordata, una riduzione della pena potrebbe riaccendere le tensioni tra gli attivisti che credono che le istituzioni governative proteggano gli agenti dalle conseguenze delle loro azioni.

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‘Trump ha una insufficienza venosa cronica alle gambe’

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Donald Trump soffre di una insufficienza venosa cronica alle gambe: la portavoce della Casa Bianca è stata costretta a leggere la lettera del medico del presidente per rispondere ai crescenti interrogativi sulla salute del tycoon, dopo che sui media e sui social sono apparse foto delle sue caviglie gonfie e delle sue mani con lividi. Immagini scattate domenica scorsa mentre assisteva con la first lady Melania alla finale della finale della Coppa del Mondo di calcio per club tra Chelsea e Psg. Immediatamente sono fiorite diagnosi mediche online fai-da-te, con ipotesi che spaziavano dai disturbi cardiaci o di circolazione agli effetti di una trombosi, dalla gotta al diabete sino ad un principio di demenza senile. La Casa Bianca quindi ha deciso di mettere fine subito alle speculazioni. Se n’e’ incaricata la portavoce Karoline Leavitt, che nel briefing ha prevenuto le domande dei giornalisti condividendo la lettera del medico del presidente dopo una recentissima visita. Trump si è sottoposto a esami e ad un’ecografia alle gambe che “hanno rivelato un’insufficienza venosa cronica… una patologia benigna e una condizione comune, in particolare nelle persone di età superiore ai 70 anni”.

“Inoltre, recenti foto del presidente hanno mostrato lievi lividi sul dorso della mano”, ha proseguito la Leavitt. “Ciò è compatibile con una lieve irritazione dei tessuti molli dovuta a frequenti strette di mano e all’uso di aspirina, assunta come parte di un regime standard di prevenzione cardiovascolare”, ha spiegato. Niente flebo o iniezioni, dunque, ne’ malattie dermatologiche. La Casa Bianca ha assicurato ripetutamente che il presidente gode di ottima salute e lavora tutto il giorno, spesso anche di notte. Certo, è sicuramente sovrappeso (ai limiti dell’obesità). E non lo aiuta né la sua dieta, dove ama il fast food e la Coca Cola, né lo scarso moto, a parte qualche partita a golf nel fine settimana. Gli interrogativi sulle condizioni di salute sono comunque destinati a moltiplicarsi per un presidente di 79 anni, peraltro restio a rendere pubblici i referti che lo riguardano. Era già successo al più anziano Joe Biden, per il quale é stato evocato addirittura un deficit cognitivo negli ultimi anni.

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Assegni da Mbappé a poliziotti, la Procura apre un’indagine

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Un’indagine è stata aperta a Parigi in seguito a una segnalazione del Tracfin, ente che appartiene al ministero delle Finanze, sugli assegni che Kylian Mbappé avrebbe emesso in modo irregolare a cinque agenti dela polizia nazionale incaricati della protezione delle squadre di calcio francesi. Lo ha reso noto la Procura, confermando un’indiscrezione diffusa da Rtl. La Procura ha confermato di aver aperto un’indagine “a seguito di una segnalazione del Tracfin risalente a luglio 2024, che segnalava transazioni finanziarie atipiche a beneficio di 5 agenti di polizia e 3 agenti di sicurezza privata”, è scritto in una nota. “Un’indagine giudiziaria sulle accuse di lavoro nero e riciclaggio di denaro sporco per frode fiscale è stata affidata alla DNE (Divisione Nazionale Investigativa – Ispettorato Generale della Polizia Nazionale) – ha invece fatto sapere la Procura”.

“Le indagini, intrinsecamente complesse quando si tratta di transazioni finanziarie, sono in corso al fine di caratterizzare la commissione di possibili reati penali e di identificarne gli autori, se necessario”, è scritto ancora nel comunicato. Nell’edizione di ieri il settimanale satirico ‘Le Canard Enchaîné’ ha riferito che i soldi del capitano della nazionale francese sarebbero stati utilizzati per “pagare in nero servizi privati” forniti da un comandante della polizia e da quattro capi brigadieri, per un totale di 180.300 euro.

Il comandante lo avrebbe anche accompagnato in viaggi privati in Camerun e Provenza. Sempre secondo il settimanale satirico, dopo il rapporto di Tracfin, l’IGPN ha aperto un’indagine amministrativa e ha segnalato l’accaduto alla procura di Parigi. L’entourage dell’attaccante del Real Madrid ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che “tutto è stato fatto nel rispetto delle regole” e “senza alcun compenso. Fin dal suo debutto con la nazionale francese, Kylian Mbappé ha sempre scelto di devolvere tutti i premi che prende nella selezione”. “Questo è ciò che ha fatto dopo la Coppa del Mondo 2022, in totale trasparenza”, alle associazioni ma anche a “tutti gli agenti di sicurezza che hanno accompagnato la squadra francese, otto persone, tra cui diversi agenti della polizia nazionale (Crs)el CRS distaccati presso la FFF”, la Federazione calcistica francese. Per quanto riguarda il comandante della polizia, “non è mai stato pagato per la sua presenza con Kylian”, si legge nel comunicato. (

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Wsj rivela lettera oscena Trump a Epstein per suoi 50 anni

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Il Wall Street Journal rivela l’esistenza di un album con lettere scritte al defunto finanziere pedofilo Jeffrey Epstein per il suo 50/o compleanno da vari amici, tra cui una attribuita a Trump, oscena come le altre. La missiva contiene diverse righe di testo dattiloscritto incorniciate dalla sagoma di una donna nuda, che sembra disegnata a mano con un pennarello spesso. Un paio di piccoli archi indicano il seno della donna, mentre la firma del futuro presidente è una sinuosa scritta “Donald” sotto la vita, a evocare i peli pubici. Questa la chiusa: “buon compleanno e che ogni giorno possa essere un altro meraviglioso segreto”.

All’interno del contorno della donna nuda c’era un biglietto dattiloscritto che simulava una conversazione immaginaria tra Trump ed Epstein, scritta in terza persona. “Voce fuori campo: Nella vita ci deve essere qualcosa di più che avere tutto”, iniziava il messaggio. Donald: Sì, c’è, ma non ti dirò di cosa si tratta. Jeffrey: Nemmeno io, perché so di cosa si tratta. Donald: Abbiamo alcune cose in comune, Jeffrey. Jeffrey: A pensarci bene, sì. Donald: Gli enigmi non invecchiano mai, l’hai notato? Jeffrey: In effetti, lo era così chiaro per me l’ultima volta che ti ho visto. Trump: avere un amico è una cosa meravigliosa. Buon compleanno e che ogni giorno possa essere un altro meraviglioso segreto.

L’album rilegato in pelle fu messo insieme come regalo speciale nel 2003 da Ghislaine Maxwell, poi condannata a 20 anni come complice di Epstein nel traffico sessuale di minorenni. Tra i mittenti delle lettere figurano il miliardario Leslie Wexner, l’avvocato Alan Dershowitz (che lo difese dopo il primo arresto nel 2006), un economista di Harvard ora deceduto. Secondo le persone che hanno esaminato le pagine dell’album, si tratta di documenti esaminati dai funzionari del Dipartimento di Giustizia che hanno indagato su Epstein e Maxwell anni fa. Non è chiaro se alcune di queste pagine facciano parte della recente revisione dell’amministrazione Trump, che ha chiuso il caso tra le polemiche. L’esistenza dell’album e il contenuto delle lettere di compleanno non erano stati precedentemente resi noti.

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