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Esteri

Nyt, viaggio in Vaticano getta nuovi interrogativi su Gabbard

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Nuove ombre su Tulsi Gabbard, che giovedì affronterà l’esame del Senato per essere confermata a capo della National Intelligence, l’agenzia che coordinata tutta la comunità degli 007. Il New York Times ha rivelato che l’ex deputata dem è stata sottoposta brevemente a un controllo speciale per la sua partecipazione nel 2024 ad un evento in Vaticano, organizzato da un uomo d’affari europeo che figurava in una ‘watch list’ dell’Fbi ma di cui non pubblica il nome. Non vi è alcuna indicazione, sottolinea il Nyt, che Gabbard abbia fatto qualcosa di sbagliato effettuando il viaggio. E non è chiaro perché l’Fbi abbia inserito l’uomo d’affari europeo nella lista di controllo o se vi sia stato incluso per errore.

Ma il viaggio in Italia, unito alla visita del 2017 che fece in Siria e Libano e alla condivisione di alcuni punti della narrativa russa sul conflitto ucraino, ha sollevato l’interrogativo se abbia adeguatamente soppesato le implicazioni dei suoi viaggi e delle sue associazioni all’estero.

Gabbard è volata a Roma lo scorso luglio per partecipare a un incontro nella Città del Vaticano organizzato da un uomo d’affari europeo che gestisce una fondazione. Quell’uomo d’affari, secondo due alti funzionari statunitensi, appariva in una ‘watch list’ tenuta dal Terrorist Screening Center dell’Fbi. Il suo coinvolgimento nella visita di Gabbard ha spinto la Transportation Security Administration a inserire lei e suo marito, che l’aveva accompagnata a Roma, in un programma chiamato Quiet Skies, che ha comportato misure di sicurezza aggiuntive ai loro voli successivi. Secondo il sito web del Terrorist Screening Center, la lista di controllo contiene informazioni su persone “ragionevolmente sospettate” di essere coinvolte nel terrorismo o in quelle che definisce “attività correlate”.

L’imprenditore si è descritto come un investitore di private equity che in precedenza aveva investito in Russia, tra gli altri paesi, e che ha poi creato una fondazione che tiene periodicamente incontri in Vaticano che riuniscono americani, russi, ucraini e altri cittadini stranieri. Nel 2015, l’Organized Crime and Corruption Reporting Project, un’organizzazione senza scopo di lucro, ha pubblicato quello che ha definito un post sui social media in cui il businessman europeo sembrava posare, ed elogiare, Igor Girkin, un ex ufficiale dell’intelligence russa che ha aiutato Mosca ad annettere la penisola di Crimea dell’Ucraina.

Girkin ha continuato a guidare le milizie separatiste filo-russe nell’Ucraina orientale e nel 2022 un tribunale olandese ha dichiarato lui e altri due colpevoli di omicidio per il loro ruolo nell’abbattimento di un aereo passeggeri, il volo 17 della Malaysia Airlines, sopra l’Ucraina orientale nel 2014. Mick Mulvaney, ex chief of staff della Casa Bianca nella prima presidenza Trump, ha riferito al Nyt che è stato lui ad invitare l'”amica” Gabbard all’incontro in Vaticano. Mulvaney ha affermato di aver partecipato ad alcuni dei precedenti incontri della fondazione in Vaticano, tra cui uno tenutosi nell’aprile 2024. Dopo quell’incontro, Jan Figel, uno degli altri membri del board consultivo della fondazione, è stato citato in un articolo di giornale dove diceva che il gruppo aveva riunito rappresentanti degli Stati Uniti e della Russia con l’obiettivo di migliorare le loro relazioni e promuovere colloqui per fermare la guerra in Ucraina.

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Trump: la Crimea resterà alla Russia, Zelensky lo sa

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Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa con dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista rilasciata a Time, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “la Crimea resterà con la Russia”, aggiungendo che anche il presidente ucraino Zelensky ne sarebbe consapevole.

“La Crimea è andata ai russi, fu colpa di Obama”

«La Crimea è stata consegnata alla Russia da Barack Hussein Obama, non da me», ha ribadito Trump, sottolineando come la penisola fosse “con i russi” ben prima del suo arrivo alla Casa Bianca. «Lì ci sono sempre stati i russi, ci sono stati i loro sottomarini per molti anni, la popolazione parla in gran parte russo», ha aggiunto. Secondo l’ex presidente, se lui fosse stato alla guida del Paese, “la Crimea non sarebbe mai stata presa”.

“Questa guerra non doveva accadere”

Trump ha definito il conflitto in Ucraina “la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, lanciando un messaggio implicito al presidente Joe Biden e alla gestione democratica della politica estera. A suo avviso, con lui alla presidenza, la situazione in Ucraina si sarebbe sviluppata in modo del tutto diverso, senza l’invasione da parte delle truppe russe.

Le dichiarazioni si inseriscono in un contesto internazionale già molto teso, mentre si continua a discutere del futuro della Crimea e dei territori occupati.

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Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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