Nuove regole sul Green pass, poche criticita’. L’entrata in vigore della normativa sull’obbligo del passaporto verde per poste, banche, uffici e esercizi commerciali, sembra non avere causato particolari disagi. Nei centri commerciali, cosi’ come nelle librerie e tabaccherie solo qualche fila e problemi contenuti anche se un quadro piu’ chiaro dell’impatto di quanto disposto nel dl di inizio gennaio si avra’ solo nei prossimi giorni. Oggi non sono, comunque, mancati alcuni episodi di protesta. La piu’ clamorosa a Bolano, in provincia di La Spezia, dove un sacerdote rischia la denuncia per interruzione di pubblico esercizio dopo aver preteso di pagare alcune bollette alla posta senza mostrare il Pass. Don Piero Corsi si e’, di fatto, “barricato” nell’ufficio postale e si e’ rifiutato di cedere il posto ai clienti in attesa, alcuni dei quali si sarebbero anche offerti di saldare le sue bollette. Per risolvere la situazione sono dovuti intervenire i carabinieri che sono riusciti a far uscire il prete dall’ufficio. Il sacerdote non e’ nuovo a gesti discutibili: nel 2013 aveva affisso alla bacheca della chiesa il post di Pontifex che attribuiva la colpa dei femminicidi alle donne. A Trieste nel pomeriggio blitz dei no vax alla posta centrale: in quaranta hanno protestato perche’ non gli e’ stato consentito di spedire raccomandate. Il direttore della filiale, per evitare il peggio, ha chiuso l’ufficio. Azione simile a Torino dove attivisti del gruppo ‘Matteo Brandi Pro Italia’ sono entrati negli uffici della posta principale del capoluogo piemontese. I militanti si sono avvicinati agli sportelli distribuendo volantini contro il divieto di accesso per chi non ha il certificato sanitario. Con l’ingresso delle nuove regole resta il nodo legato ai controlli. I titolari o gestori degli esercizi non sono, infatti, obbligati a verificare il possesso ma verranno effettuati controlli a campione. Cosi’ e’ avvenuto a Firenze dove molti esercizi commerciali hanno deciso per verifiche a macchia di leopardo ma c’e’ anche chi, per paura di eventuali multe, ha chiesto il Green pass a tutti i clienti. “Sono stati pochissimi gli utenti che finora non sono potuti entrare – spiegano gli impiegati di una banca a Trieste – per lo piu’ perche’ non erano a conoscenza dei nuovi limiti temporali della validita’ del Green pass ottenuto con vaccinazione, da 9 a 6 mesi”. Ed e’ proprio la mancanza di conoscenza delle nuove norme, definite nel Dpcm del 21 gennaio, un comune denominatore in questo primo giorno. Negli uffici postali di Roma non si segnalano particolari disagi, a parte le consuete file. All’intero degli uffici un totem con display touch screen chiede di mostrare il Qr code della certificazione verde per accedere ai servizi e agli sportelli. “Non sapevo di questa novita’, ma se e’ necessario per sconfiggere questa brutta pandemia ben venga: la pensione la prendero’ lo stesso”, afferma Luisa, 74 anni, che questa mattina si e’ recata nell’ufficio postale di viale Trastevere, nel cuore della Capitale. Negli uffici postali non muniti di “totem” gli utenti dovranno mostrare il green pass direttamente allo sportello per la verifica dell’operatore attraverso il lettore scanner che ne confermera’ la validita’ in tempo reale, prima di procedere con i servizi richiesti. Pochi disagi nelle banche, i bancomat sono accessibili senza limiti e vincoli, e anche nei centri commerciali. Al Porte di Roma, uno dei piu’ grandi della Capitale, segnalata qualche fila mentre a Napoli qualche malumore in piu’ tra i piccoli esercenti dove i controlli finiscono per essere inevitabilmente a campione. Spuntano anche dei negozi no pass. Eclatante la protesta a Capri all’esterno di un famoso negozio di orologi sulla celebre via Camerelle. “”No al green pass, no alla discriminazione, no alle leggi razziali. Discriminare chi entra in negozio e’ una vergogna” si legge sul cartello affisso dal titolare. La questione del Pass rischia, infine, di arrivare anche sul palco del Festival di Sanremo. Un esposto-petizione, con circa cinquemila firma, sono state depositate in Prefettura ad Imperia da una rappresentanza dell’Unione civica dei movimenti: “No Green Pass” e “No Obbligo Vaccinale”. Nel documento si chiede al prefetto una mediazione con la Rai e Amadeus, affinche’ una delegazione del gruppo possa salire sul palco del teatro Ariston, per tre minuti, in fascia oraria di prima serata.