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Esteri

Notte di bombe su Kiev, perdita chimica a Sumy

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Ennesima notte di bombardamenti russi sull’Ucraina, nel ventiseiesimo giorno della guerra scatenata da Mosca. Le bombe sono cadute in particolare su Kiev e nella regione nordorientale di Sumy, mentre le sirene d’allarme antiaeree hanno risuonato in almeno altri sei oblast. Nella capitale ucraina i bombardamenti hanno investito alcune case e un centro commerciale nel quartiere di Podil, nel quale e’ scoppiato un vasto incendio che ha reso necessario l’intervento di 11 squadre dei vigili del fuoco: il bilancio delle vittime e’ di almeno sei morti. Nella regione di Sumy, bersagliata da caccia russi diretti verso il centro dell’Ucraina, c’e’ stata una perdita di ammoniaca da un impianto chimico: le autorita’ hanno lanciato l’allarme per due villaggi entro i 2,5 chilometri dal sito, raccomandando agli abitanti di prendere precauzioni. Kiev ha intanto respinto ieri sera la richiesta di Mosca di consegnare la citta’ di Mariupol. “La resa non e’ un’opzione”, ha dichiarato la vicepremier Iryna Vereshchuk aggiungendo che l’Ucraina “chiede che le forze russe consentano immediatamente un passaggio sicuro” per l’evacuazione dei civili. In una lettera, il ministero della Difesa russo sosteneva pero’ che avrebbe stabilito un corridoio umanitario solo se Mariupol si fosse arresa. E mentre per oggi e’ attesa la ripresa dei colloqui tra Kiev e Mosca in formato online, continua a muoversi la diplomazia internazionale. La Svizzera sarebbe pronta a ospitare negoziati tra Russia e Ucraina, o comunque a fare da mediatore. “Le armi tacciano presto”, ha detto il presidente svizzero Ignazio Cassis atteso oggi al confine tra Polonia e Ucraina. E in Polonia si rechera’ questo venerdi’ Joe Biden: a Varsavia il presidente americano incontrera’ il so omologo polacco Andrzej Duda, ha annunciato la Casa Bianca. Per oggi pomeriggio e’ prevista intanto una telefonata tra il leader Usa, il premier Mario Draghi, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro britannico Boris Johnson per discutere – dice l’amministrazione Biden – “di una risposta coordinata all’attacco immotivato della Russia all’Ucraina”. Johnson ha intanto detto di aver parlato ieri con Zelensky e di voler “promuovere gli interessi” di Kiev a vertici di Nato e G7 di questa settimana. Sul fronte delle sanzioni, da Washington arriva la minaccia di estendere le misure alle “vette piu’ alte” dell’economia russa. Il vice consigliere per la Sicurezza nazionale americano Daleep Singh ha spiegato che le sanzioni potrebbero essere ampliate ancora di piu’ e applicate ad altri obiettivi tra cui piu’ banche e “altri settori” che non sono stati ancora toccati. “Non voglio specificarli, ma penso che Putin saprebbe cosa sono”, ha detto Singh. E anche la Polonia intende confiscare proprieta’ e beni russi, ha affermato il premier Mateusz Morawiecki, che oggi ha in programma un incontro con l’opposizione nel quale discutere di come “congelare e confiscare le proprieta’ russe” in territorio polacco. “Da un lato ci sono restrizioni costituzionali per tali azioni, legate al diritto di proprieta’; dall’altro sempre piu’ polacchi non riescono a capire perche’ non possiamo farlo nel nostro Paese, come gli italiani che invece hanno confiscato gli yacht degli oligarchi russi”, ha detto Morawiecki. Arrivano intanto notizie secondo le quali il social media VKontacte (Vk), il Facebook russo, e’ stato hackerato e usato per inviare ai suoi utenti informazioni sulla guerra di Mosca contro l’Ucraina, incluse le difficolta’ dell’esercito russo e il bombardamento di infrastrutture civili. Dall’account ufficiale del social network sarebbero partiti messaggi come: “L’esercito russo ha distrutto molte citta’ pacifiche e piu’ di 5.000 civili, di cui 100 bambini, sono morti”.

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Esteri

Naufraga barca di migranti alle Canarie, decine i dispersi

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Naufraga un’imbarcazione con migranti a bordo al largo de El Hierro, una delle isole Canarie, lasciando decine di dispersi in mare. Stando a quanto si apprende da diverse fonti, 9 persone sono state soccorse con un elicottero e portate sull’isola per fornite loro assistenza sanitaria e alcuni di essi, scrive l’agenzia Efe, hanno raccontato ai soccorritori che la barca si è ribaltata due giorni fa, e che in quel momento a bordo c’erano circa “60 persone”. In seguito, alcune di loro sarebbero riuscite a rigirarla e tornarvici sopra.

L’incidente, avvenuto a circa 60 miglia nautiche a sud de La Restinga (El Hierro), è stato notificato dall’equipaggio di una nave mercantile di passaggio, chiamata Beskidy. Secondo questa segnalazione, la barca dei migranti era in situazione di “semi-affondamento”. Il servizio di salvataggio marittimo spagnolo, che per ora non conferma cifre di morti e dispersi in questo naufragio, ha mobilitato per i soccorsi, oltre all’elicottero, anche un’imbarcazione di emergenza.

(la foto in evidenza è di archivio e non ha a che vedere con la vicenda narrata)

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Cronache

Le gang criminali in Svezia seducono la polizia e s’infiltrano

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Un’inchiesta giornalistica del quotidiano svedese Dagens Nyheter ha portato alla luce numerosi casi in cui agenti di polizia avrebbero divulgato informazioni sensibili a membri di gang criminali. Alcuni di questi agenti avrebbero agito sotto pressioni da parenti, mentre altri avrebbero avuto rapporti intimi con individui legati alla criminalità organizzata.

Il giornale ha reso pubblici estratti di lettere d’amore inviate da una poliziotta a un membro della nota gang Foxtrot: “Sono al lavoro. Quante ore del mio tempo lavorativo ho dedicato a te? Se solo la gente sapesse”, riporta una delle lettere citate. In un altro caso, la capo squadra ‘Camilla’, specializzata in criminalità organizzata, è stata licenziata dopo essere stata sorpresa uscire da una stanza d’albergo con un membro di una gang al tempo imputato per riciclaggio: “Ci siamo accorti che qualcosa non andava”, ha dichiarato l’ex capo di Camilla al quotidiano. “Abbiamo notato un cambiamento di comportamento nei criminali che stavamo monitorando. Come se sapessero. Questo è successo più volte.

“Molti dei suoi colleghi sono rimasti scioccati dall’improvviso licenziamento di Camilla, avvenuto senza alcuna spiegazione a causa della segretezza. Lo scoop giornalistico rivela che dal 2018 è stato presentato un totale di 514 denunce per presunte divulgazioni di informazioni, ma che non tutte hanno portato a sentenze e in diversi casi non si è riusciti a individuare la fonte della fuga d’informazioni. Durante questo periodo, 30 agenti di polizia sono stati giudicati un “rischio per la sicurezza” e sono stati licenziati o invitati a lasciare il loro incarico. Le informazioni divulgate comprendono dettagli su gang rivali, metodi investigativi e dettagli privati di agenti di polizia, nonché avvertimenti di arresto e perquisizioni. Dopo la rivelazione, il Ministro della Giustizia, Gunnar Strömmer, ha convocato una riunione con i vertici della polizia: “Si tratta di un fatto molto grave” ha dichiarato a Dagens Nyheter “La divulgazione di informazioni sensibili ai criminali è un reato e può avere conseguenze molto dannose per il lavoro condotto dalle forze di polizia. A lungo termine, rischia di minare la fiducia nel sistema di giustizia e ledere la democrazia”, ha concluso il Ministro.

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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