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Cronache

Nordio rigetta l’istanza, Cospito resta al 41 bis

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Alfredo Cospito deve restare al 41 bis. Dal carcere ha istigato alla violenza la galassia anarchica e il rischio che possa ancora comunicare all’esterno rimane e dunque va contenuto nel modo più restrittivo. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio conferma la linea della fermezza del governo Meloni e così riduce al lumicino le speranze dell’anarchico, in sciopero della fame da 110 giorni contro il regime del carcere duro e che dall’inizio della protesta ha già perso quasi 50 chili.

Per il 55enne abruzzese condannato a 30 anni per effetto del cumulo di piu’ condanne, ora l’unica possibile ancora di salvezza resta la Cassazione, che il 24 febbraio dovrà esprimersi sul reclamo presentato contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma di confermargli il 41 bis . Ma la difesa del detenuto, che dal 30 gennaio scorso si trova nel carcere di Opera, è decisa a dare battaglia: contro il provvedimento di Nordio faremo ricorso, ha annunciato l’avvocato Flavio Rossi Albertini, che nelle prossime ore terrà anche una conferenza stampa alla Camera dei deputati. Era stato lo stesso legale a presentare il 12 gennaio scorso l’istanza di revoca del carcere duro, che Nordio ha bocciato con un provvedimento articolato. Una decisione, quella del Guardasigilli, che è stata a lungo meditata visto che è giunta a pochissimi giorni dalla scadenza del termine di un mese stabilito dalla legge per la sua risposta. Se il ministro non lo avesse rispettato il risultato sarebbe stato comunque la conferma del 41 bis. Al cuore del provvedimento, lungo una decina di pagine, c’è la convinzione che Cospito abbia istigato dal carcere la galassia anarchica ad azioni violente e che il pericolo che possa ancora comunicare con l’esterno continui a sussistere.

Un rischio arginabile solo con il 41 bis, la cui finalità è proprio quella di recidere la possibilità di mandare messaggi dalla cella. Sul tavolo del ministro c’erano da giorni i pareri non proprio collimanti resi dalle autorità giudiziarie competenti sulla vicenda: mentre la Direzione nazionale antimafia aveva aperto uno spiraglio sulla possibilita’ di far tornare l’anarchico al regime dell’alta sicurezza, sia pure con l’introduzione di opportuni controlli, la procura generale di Torino si era espressa nettamente per la conferma del carcere duro. Ma su alcune questioni nodali gli uffici giudiziari erano stati tutti concordi: sulla pericolosità sociale di Cospito, rimasta immutata, e sulla infondatezza delle ragioni indicate dalla difesa per la revoca del 41 bis. Nordio ha anche tenuto conto dello stato di salute dell’anarchico, che secondo il Garante nazionale dei detenuti Mauro Palma, ieri in vista ad Opera, potrebbe precipitare da un momento all’altro: fermo restando che gli vanno garantite tutte le forme di assistenza, il provvedimento spiega che le condizioni dell’anarchico non possono “incidere sulla sua pericolosità sociale”, come dice il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. Sulla decisione di Nordio, che arriva il giorno in cui gli anarchici protestano con un sit in davanti al ministero di via Arenula, la politica si divide. Se la maggioranza è con il ministro, dall’opposizione si levano alcune voci critiche. Mentre dal Terzo Polo Enrico Costa avverte: quello di Nordio è un atto tecnico-giuridico: “attribuirgli valenza politica, per contestarlo o per applaudirlo, è sbagliatissimo”.

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Domani i funerali della bimba di 4 anni morta nel Napoletano

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Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.

Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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