Ancora un titolo in prima pagina, “Santanchè ha nascosto pure l’avviso del 2 marzo”. Ancora una reazione della ministra del Turismo, che bolla tutto come “grandi bugie” ed esclude un passo indietro: “Non capisco per quale motivo, ad ora non ho ancora ricevuto alcun avviso di garanzia”. La pressione resta alta su Daniela Santanchè, se non altro perché nella sua maggioranza monta il gelo nei suoi confronti, e sono sempre più quelli convinti che abbia le settimane contate. Gli alleati di Forza Italia e Lega guardano alla situazione con distacco solo apparente. “Sarà difficile mantenere una situazione del genere per molto tempo”, è la riflessione che si fa all’interno di Fratelli d’Italia.
Il nuovo articolo del Fatto quotidiano, in cui si afferma che Santanchè “era a conoscenza dell’informazione di garanzia per le indagini della Procura di Milano sulle vicende del gruppo Visibilia almeno sin dal 27 marzo”, non fa emergere grandi sostanziali novità. Ma, come raccontano diverse fonti, ha acceso il dibattito interno nel suo partito nelle ultime ore. Stando così le cose, è il ragionamento ricorrente, la ministra non avrebbe esposto il quadro nella sua totalità a Giorgia Meloni. Tra gli atti di quella inchiesta della Procura di Milano, intanto, è finita la segnalazione di operazione sospetta della Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia sulla compravendita di una villa in Versilia, in cui il compagno di Santanchè, Dimitri Kunz, e la moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa, Laura Di Cicco, in un’ora hanno realizzato una plusvalenza da un milione di euro. “Un avviso di garanzia non determina in automatico le dimissioni di un ministro”, ha detto ieri la premier, spiegando che la questione “va vista nel merito quando il merito sarà completamente conosciuto”.
Parole che, per chi conosce bene toni e lessico meloniani, non bastano a considerare Santanchè blindata. I rapporti fra le due “si sono raffreddati, in modo reciproco”, secondo quanto si racconta in queste ore in ambienti di FdI. La ministra, a quanto si apprende, avrebbe confermato i suoi impegni in agenda per le prossime due settimane. “Sono assolutamente tranquilla. Come mi ha insegnato mio nonno, non aver paura se non fai niente di male”, ha tagliato corto dal palco dell’Assemblea annuale di Confagricoltura, rispondendo a chi le domandava se avesse pensato a un passo indietro. Non vuole partecipare “ai processi mediatici”, ha chiarito, ma difendersi “nei tribunali”. E intanto minaccia querele: “Scrivete quello che volete, mi auguro di avere fra qualche anno un bel gruzzoletto dal risarcimento danni, per aiutare chi ha più bisogno di me”.
Nella sua maggioranza, e anche in ambienti di governo, lo scenario è però considerato altamente variabile. E non per le richieste di dimissioni che arrivano dalle opposizioni, in particolare da M5s e Avs. Al punto che nell’esecutivo c’è chi allarga le braccia: “Non è più questione di se ma di come e quando”. Ai piani alti del governo, il caso della ministra è considerato molto diverso da quelli del sottosegretario Andrea Delmastro e dalle indagini per la denuncia di violenza sessuale nei confronti del figlio di Ignazio La Russa. Se il processo di allontanamento è effettivamente iniziato, va gestito con attenzione, anche perché Santanchè è esponente di spicco di FdI in Lombardia, dove lo scenario politico è in fase di assestamento dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi. Le stesse fonti si spingono a indicare un orizzonte, la fine dell’estate, “salvo accelerazioni”. In caso di svolte drastiche, Meloni terrebbe l’interim per qualche tempo, e già ci sarebbero due ipotesi per il nuovo ministro, “due più vicini di Daniela a FdI”. Difficile che Meloni possa cedere a eventuali rivendicazioni da parte della Lega.