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Esteri

Nicolas Maduro sarà in Cina dall’8 al 14 settembre

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 Il presidente venezuelano Nicolas Maduro visiterà la Cina da oggi a giovedì 14 settembre. “Su invito del presidente Xi Jinping, il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolas Maduro Moros, si recherà in visita di Stato in Cina dall’8 al 14 settembre”, si legge in una nota della portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying.

Il presidente cinese, che ha deciso di saltare la riunione dei leader mondiali del G20 di New Delhi del 9-10 settembre, riceverà Maduro con cui Pechino ha stretti rapporti, malgrado il suo pesante isolamento internazionale. La Cina, tra i principali creditori di Caracas, ha appoggiato le proteste del Venezuela contro quelle che chiama interferenze straniere – a partire dalle sanzioni Usa – nel Paese latinoamericano, la cui economia è stata devastata per anni dalla crisi.

La vicepresidente venezuelana Delcy Eloina Rodriguez Gomez ha visitato Shanghai e Pechino in settimana, incontrando il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, in una delle visite di più alto livello di funzionari di Caracas in Cina da anni. “Cina e Venezuela hanno stretto un’amicizia indissolubile e ferrea, e la Cina sostiene con fermezza il Venezuela nella salvaguardia della sua indipendenza e dignità nazionale”, ha commentato Wang. L’ultima visita in Cina di Maduro risale al 2018. Questa sarà la sua decima missione nel paese asiatico.

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Esteri

Trump: la Crimea resterà alla Russia, Zelensky lo sa

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Donald Trump torna a parlare della guerra in Ucraina e lo fa con dichiarazioni destinate a far discutere. In un’intervista rilasciata a Time, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che “la Crimea resterà con la Russia”, aggiungendo che anche il presidente ucraino Zelensky ne sarebbe consapevole.

“La Crimea è andata ai russi, fu colpa di Obama”

«La Crimea è stata consegnata alla Russia da Barack Hussein Obama, non da me», ha ribadito Trump, sottolineando come la penisola fosse “con i russi” ben prima del suo arrivo alla Casa Bianca. «Lì ci sono sempre stati i russi, ci sono stati i loro sottomarini per molti anni, la popolazione parla in gran parte russo», ha aggiunto. Secondo l’ex presidente, se lui fosse stato alla guida del Paese, “la Crimea non sarebbe mai stata presa”.

“Questa guerra non doveva accadere”

Trump ha definito il conflitto in Ucraina “la guerra che non sarebbe mai dovuta accadere”, lanciando un messaggio implicito al presidente Joe Biden e alla gestione democratica della politica estera. A suo avviso, con lui alla presidenza, la situazione in Ucraina si sarebbe sviluppata in modo del tutto diverso, senza l’invasione da parte delle truppe russe.

Le dichiarazioni si inseriscono in un contesto internazionale già molto teso, mentre si continua a discutere del futuro della Crimea e dei territori occupati.

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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