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Nato, la controffensiva mette i russi in difficoltà

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La controffensiva ucraina sta mettendo “in difficoltà” i russi. È quanto emerge da una prima analisi di quanto sta accadendo sul campo di battaglia, condivisa nel corso dell’incontro dei ministri della Difesa alleati a Bruxelles. Certo, siamo ancora alle prime battute ma alla Nato si sta diffondendo un “moderato ottimismo”. Non a caso il segretario generale Jens Stoltenberg, nel tirare le conclusioni, ne ha parlato esplicitamente. “Le forze ucraine hanno intensificato le operazioni lungo la linea del fronte e stanno compiendo progressi costanti”. Il che invoglia le capitali a rinnovare gli aiuti, per accelerare la fine della crisi. “I comandanti russi – confida un alto funzionario dell’Alleanza Atlantica con accesso ai report dell’intelligence – impartiscono ordini irrealizzabili a unità composte da personale con poca esperienza in virtù delle pressioni politiche: è improbabile che queste truppe possano dar vita a operazioni offensive significative”. In generale la sensazione è che Mosca abbia perso “l’iniziativa”.

Che gli ucraini possano sfondare come a Kharkiv è troppo presto per dirlo. “Si trovano di fronte a un terreno difficile, a truppe ben trincerate e a combattimenti feroci”, nota ancora Stoltenberg. Ma altri indizi sono confortanti. L’aviazione russa sta ad esempio “significativamente sottoperformando” rispetto alle aspettative, con poca accuratezza nelle sortite, che nel quadrante meridionale sono “diminuite di molto” in paragone all’inizio dell’invasione. Nel corso della ministeriale si è dunque deciso di aumentare le forniture di sistemi di difesa antiaerea in modo da permettere alle truppe dislocate al fronte di potersi dotare di una maggiore copertura.

“Gli ucraini stanno testando le linee russe, per individuare i punti deboli, e quindi approntare attacchi più decisi”, confida un’altra fonte. Le forze a disposizione di Kiev sono infatti “molto superiori” rispetto a quelle mobilitate sinora nella controffensiva. E pazienza se alcuni dei mezzi più moderni – come i Leopard o i Bradley – sono stati catturati o distrutti dai russi. Fa parte del gioco. Non solo. Alla Nato mettono in evidenza come i tank e i veicoli blindati occidentali abbiano permesso ai soldati ucraini di “sopravvivere agli attacchi nemici” – mentre il destino dei russi è spesso ben diverso, con le torrette dei carri armati che prendono il volo. I primi successi rafforzano però la fazione dei falchi pro-Kiev, determinati a ottenere un chiaro cronoprogramma d’ingresso dell’Ucraina nella Nato

. Il dilemma, al momento, è come andare oltre al linguaggio usato a Bucarest nel lontano 2008 – una generica promessa di adesione – senza scontrarsi con la realtà riconosciuta da tutti: prima si deve attendere la fine la guerra. Stoltenberg, all’informale esteri di Oslo, ha lanciato l’idea (quando sarà il momento) di esentare Kiev dal Piano d’azione per l’adesione (Membership Action Plan o Map), ovvero il programma d’aiuti per raggiungere gli standard necessari in termini di qualità delle istituzioni e dello Stato di diritto. Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius si è detto “favorevole” e – stando al Washington Post – anche Joe Biden non sarebbe contrario. Ma un’alta fonte diplomatica alleata ha assicurato che sul tema “non c’è accordo tra gli alleati” e che “si tratta solo di una proposta”. Stoltenberg ha d’altra parte detto che a Vilnius non ci sarà “nessun invito per l’Ucraina”. L’obiettivo invece è di approvare la creazione del Consiglio Nato-Ucraina e tenere la prima riunione con il presidente Volodymyr Zelensky. Politicamente, ci si fermerà qui. Poi ci sarà un cospicuo piano di assistenza militare pluriennale e, forse, “garanzie di sicurezza bilaterali” fornite da alcuni alleati. L’insieme, per il momento, è giudicato più che sufficiente.

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Fico operato: è vigile e in condizioni stabili

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Il premier slovacco Robert Fico è “vigile” ed “in condizioni stabili” dopo l’operazione subita per gli spari che lo hanno colpito nel pomeriggio. Lo riferisce la tv slovacca TA3 che parla di “intervento riuscito”.

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Il premier Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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Un responsabile del partito Smer del premier slovacco Robert Fico ha confermato al Guardian che il primo ministro è stato colpito da più proiettili  all’addome ed è ora sottoposto ad un intervento chirurgico. Quali siano le sue condizioni cliniche è difficile da dire. C’è molta confusione ancora su dinamica e su identità dell’uomo arrestato.

In un aggiornamento postato sulla pagina Facebook del premier slovacco Robert Fico e rilanciato dai media slovacchi, c’è scritto che “Fico è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato più volte ed è attualmente in pericolo di vita. E’ stato trasportato in elicottero a Banská Bystrica, perché il trasporto a Bratislava richiederebbe troppo tempo a causa della necessità di un intervento urgente. A decidere saranno le prossime ore”.

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Il premier slovacco Robert Fico ferito a colpi di pistola dopo una riunione di Governo: è in fin di vita

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Il premier slovacco Robert Fico è stato ferito a colpi di arma da fuoco subito dopo la riunione di governo a Handlova, vicino Bratislava. Lo riferisce la Bbc. Fico è stato colpito davanti a un centro culturale della città di Handlova, dove si era tenuta una riunione di governo. Secondo i giornalisti presenti sul posto, sono stati uditi diversi spari.

Il premier slovacco Fico sarebbe stato colpito all’addome, al petto e ad un arto da almeno 3-4 colpi d’arma da fuoco e sarebbe stato trasportato in eliambulanza in ospedale. Lo riferiscono le prime ricostruzioni dei media sottolineando che l’attentatore, che si nascondeva tra la folla radunata davanti all’edificio dove stava parlando il primo ministro, è stato fermato da alcuni passanti e dalle forze di sicurezza.

Il leader slovacco è stato portato in ospedale, ma non sono emersi dettagli sulle sue condizioni.

Il Parlamento slovacco ha sospeso la seduta alla luce del ferimento del premier Robert Fico in un’aggressione a colpi d’arma da fuoco ad Handlova. Lo ha annunciato il vice speaker del Parlamento, Lubos Blaha, citato dal sito di informazioni locale Dennikn.

Il premiero Robert Fico colpito da più proiettili in un attentato è in fin di vita

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