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Napoli, rivoluzione sul mercato: budget da 200 milioni e Conte guida le strategie per il futuro

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Osservatori su Bonny e Marianucci, pressing su Garnacho e Paixao. Occhi su Veiga, Sudakov e Ricci. Per Anguissa e Meret si lavora ai rinnovi.

Dietro le quinte del mercato del Napoli si muove già Antonio Conte, regista silenzioso ma determinante delle operazioni per rifondare la squadra in vista della prossima stagione. Il tecnico-manager, forte di un budget che oscilla tra 170 e 200 milioni di euro, è pronto a guidare una vera e propria mini-rivoluzione per affrontare al meglio la doppia sfida tra Serie A e Champions League.

Bonny osservato speciale, Marianucci nome caldo

Sabato, in tribuna per osservare Bonny contro l’Inter, c’erano due emissari di De Laurentiis. La prestazione non entusiasmante ha portato a un ridimensionamento dell’offerta: non più di 15 milioni. Sul fronte giovani, il Napoli punta forte sul classe 2004 Marianucci dell’Empoli: già nel mirino da gennaio, sarà uno dei primi innesti estivi per una cifra intorno ai 9 milioni.

Garnacho, Paixao e Lucca: la nuova linea d’attacco

Conte non molla la presa su Garnacho: il Manchester United potrebbe cederlo per meno di 45 milioni. Intanto, lo scouting azzurro ha messo gli occhi su Paixao del Feyenoord: il Napoli ha già un’intesa con l’esterno brasiliano, ma il club olandese chiede 25 milioni. In attacco, resta Lucca dell’Udinese tra i profili monitorati.

Idee per la mediana: Gabri Veiga, Sudakov e Ricci

A centrocampo torna di moda Gabri Veiga (Al-Ahli), insieme a Sudakov dello Shakhtar. Con il Torino si è già parlato di Samuele Ricci, valutato 30 milioni da Cairo. Intanto, il ds Manna ha sondato anche le piste Solet dell’Udinese e Beukema del Bologna.

Dalla Premier alla Serie A: il nodo Osimhen

Il futuro di Victor Osimhen è legato alla Premier League: Manna è stato a Londra per sondare interessi concreti, ma resta il gelo tra De Laurentiis e Giuntoli, oggi alla Juventus. Una trattativa con i bianconeri appare complicata.

Rinnovi in vista: Anguissa, Meret e Juan Jesus

Il Napoli ha già esercitato l’opzione per prolungare Anguissa fino al 2027, ma l’entourage del centrocampista chiede un ritocco all’ingaggio. Manna ha promesso un incontro a fine stagione. Per Alex Meret, fermato da un virus, è in arrivo un prolungamento biennale. Possibile anche il rinnovo annuale per Juan Jesus, che ha conquistato la fiducia di Conte.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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