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Napoli in ritiro fino a domenica e De Laurentiis torna sugli arbitri: “Un problema serio, dovrebbero essere tutti stranieri”

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Il Napoli in ritiro fino a domenica prossima: lo ha deciso il Aurelio De Laurentiis: “la squadra – ha detto il presidente azzurro parlando a Radio Kiss Kiss – sarà in ritiro fino a domenica mattina, quando alcuni risponderanno alle convocazioni delle loro nazionali. Il ritiro non è una punizione, ha precisato, ma un’occasione per conoscersi meglio”. Una decisione che arriva alla vigilia di un match importante come Napoli- Salisburgo e non è molto piaciuta a Carlo Ancelotti ma i rapporti fra i due sono sereni, tanto che si sono sentiti anche in mattinata per gli auguri (oggi è San Carlo).

“All’Olimpico non è stato permesso ad Ancelotti di stare in panchina per una ottusità di regolamento – ha detto De Laurentiis- e questo ha ingenerato un clima di…bastonatura. Non sono preoccupato dai 18 punti in classifica per hè vedo unbel gruppo, unito. Forse abbiamo avuto qualche ritardo dovuto al fatto che alcuni uomini chiave hanno iniziato più tardi, penso a Koulibaly, a Lozano e poi c’è stato l’infortunio di Milik ed altri problemi”.

È tornato a parlare anche di arbitri DeLa, un “problema serio e complesso”. Come risolverlo? “Bisognerebbe fare tabula rasa, mandare tutti a casa. E tutti dovrebbero essere stranieri: se sbagliano vanno multati, al terzo sbaglio vanno via”. Dopo Calciopoli è  “difficile dare fiducia a un sistema particolare. Ci sono arbitri su cui metto la mano sul fuoco, ha detto,ma è complicato farlo per tutti”.

Per De Laurentiis dovrebbero esserci cartellini rossi e gialli anche per gli arbitri: “perché – si chiede- non dare la possibilità agli allenatori di chiamare pure loro il VAR, una volta per parte? E perché ostinarsi a non capire che il VAR deve essere un aiuto?”. Dichiarazioni anche stavolta destinate a non passare inosservate.

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Esteri

Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

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“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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