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Napoli in cattedra a San Siro, lezione di calcio al Milan nello stadio dei razzisti

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Gol su rigore di Politano e poi raddoppio del Cholito. Il Napoli sbanca San Siro e si mantiene in testa. Una vittoria da grande squadra, contro un grande Milan. Una partita bellissima rovinata solo da una moltitudine di razzisti che in curva sud intonano cori contro Napoli e i napoletani, invocavano il Vesuvio e il terremoto. Cori persino durante il minuto di raccoglimento per le vittime dell’alluvione delle Marche.

Ha vinto il Napoli, che non aveva brillato nel primo tempo ma è cresciuto nella ripresa quando un (discusso) rigore di Politano gli aveva messo le ali ai piedi. Il pareggio di Giroud ha spinto il Milan, ma Simeone ha ridato la vittoria al Napoli. La tensione e il peso dei punti hanno finito per incidere sulla partita: il Milan ha fatto di più nel primo tempo e due-tre parate di Meret gli hanno impedito di andare a segno. La squadra rossonera (una traversa colpita) ha frenato ogni velleità napoletana nella prima parte della gara in cui i molti tifosi azzurri presenti a San Siro si son poco divertiti. Partita tatticamente complessa che il Milan ha tentato di cavalcare spendendo molte energie. Il discusso rigore provocato da Dest (appena arrivato: forse un errore schierarlo) e segnato da Politano all’inizio della ripresa ha infiammato San Siro. Giroud ha risposto dopo un bell’assist di Hernandez. Poi Simeone, anche lui appena entrato, su palla di Mario Rui, ha riportato di testa in vantaggio il Napoli. La traversa ha negato poi il pareggio a Kalulu. La vittoria del Napoli a San Siro ha significato parecchie cose: la squadra azzurra ha varie soluzioni in attacco (Simeone, Raspadori) a prescindere dalla presenza di Osimhen.

La squadra rossonera, senza Leao, fa fatica nella fase offensiva e questo è un limite importante, anche se Giroud si è fatto valere e il campionato è ancora lungo. I partenopei sono primi con l’Atalanta. La panchina rossonera aveva sostituito numericamente il portoghese con Saelemaekers, Kalulu con Kjaer e Messias con Krunic. Spalletti (squalificato) si era affidato a Raspadori in attacco. Poi è cambiato tutto e Simeone ha deciso. Davanti a un San Siro stracolmo e con i soliti selvaggi durante il minuto di silenzio per le vittime marchigiane, la partita è sembrata subito intensa e combattuta. Ma non bella. Le prime iniziative sono state di marca rossonera. Al 13′ Tonali per Giroud nella lunetta: tiro deviato da Meret e traversa. Il portiere del Napoli ha salvato su colpo di testa ravvicinato di Krunic. La formazione di Spalletti nel primo tempo ha solo subìto, salvo un colpo di testa di Politano controllato da Maignan e qualcosina nel finale. “Kvara” ha costretto Kjaer a qualche fallo con conseguente giallo. Pioli nel secondo tempo ha inserito Kalulu (Kjaer) e l’ultimo arrivato Dest (Calabria). Più Napoli nella ripresa. Principio di rissa per un intervento di Dest su Kvara in area al 7′. Intervento in area e Mariani allo schermo: rigore. Sul dischetto Politano: gol e Napoli avanti.

Subito dopo, una palla di Hernandez respinta da Di Lorenzo (con la schiena) ha fatto insorgere i rossoneri. Messias, entrato, ha subito insidiato Meret. Al 24′ Hernandez da sinistra ha imbeccato Giroud solo al centro. Sinistro e pareggio (meritato). Dieci minuti dopo Mario Rui ha messo sulla testa di Simeone la palla del vantaggio azzurro. Si è visto pure Adli e poi Oliveira. La traversa di Kalulu nel finale ha negato al Milan un (giusto) pareggio. Meret ha salvato diverse volte il Napoli. Ci è piaciuto anche Politano, rigore a parte. “Kvara” con le sue giocate ha messo in difficoltà i rossoneri e ottenuto il rigore. Nel Milan, Giroud una traversa e un gol. Bene anche Hernandez. Delusione per il Milan. Napoli con l’entusiasmo alle stelle.

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Rafa Benitez: Napoli può vincere lo scudetto, Inter a rischio

Rafa Benitez analizza la corsa scudetto in un’intervista al Corriere della Sera: Napoli favorito, Inter tra campionato e Champions, il peso di Lautaro e Lukaku.

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Una lunga carriera tra successi in Europa, esperienze sulle panchine di Inter e Napoli, e un occhio sempre attento al grande calcio internazionale. Rafa Benitez, intervistato dal Corriere della Sera, analizza con precisione la corsa scudetto italiana, sorprendentemente riaperta nelle ultime settimane.

Napoli favorito per lo scudetto? Per Benitez sì

«Dieci giorni fa avrei detto Inter senza alcun dubbio», ammette Benitez. «Anzi, pensavo addirittura al triplete. Ma il calcio è affascinante proprio per la sua imprevedibilità». Guardando al calendario e agli impegni europei della squadra di Inzaghi, l’ex tecnico ritiene che il Napoli abbia ora «qualche possibilità in più».

Benitez non nasconde il suo affetto per Napoli, dove ha allenato due anni: «Lì ho vinto due titoli e credo di aver dato il via a un cambiamento culturale. Volevo internazionalizzare il Napoli e in qualche modo ci siamo riusciti».

L’Inter tra campionato e sogno Champions

Benitez vede l’Inter di Inzaghi ancora fortissima, ma sottolinea: «Giocare la Champions ti sottrae inevitabilmente energie mentali. La gara col Barcellona sarà decisiva. In campionato conteranno i nervi saldi più della rosa lunga».

E sulla propria breve esperienza nerazzurra dice: «In sei mesi ho vinto due trofei. Avevo la consapevolezza che serviva un ricambio generazionale. Non sempre le idee coincidono, ma resto convinto delle mie scelte».

Inzaghi e Conte, due filosofie diverse

Ragionando sui tecnici protagonisti della corsa scudetto, Benitez distingue bene i caratteri: «Inzaghi è misurato, solido, trasmette calma. Conte invece si alimenta della tensione, trae energia dal suo temperamento battagliero. Entrambi vincenti, ma con approcci opposti».

Lautaro e Lukaku gli uomini decisivi

Se deve scegliere un uomo chiave per la volata finale, Rafa non ha dubbi: «Lautaro per l’Inter, Lukaku per il Napoli. Due attaccanti determinanti. Senza dimenticare due cervelli in mezzo al campo come Lobotka e Calhanoglu».

L’amore per la panchina

Infine, quando gli chiedono se sente la mancanza della panchina, Benitez sorride: «Sono un uomo di calcio, mi aggiorno continuamente, amo il mio lavoro. Faccia lei».

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Calcio: Coppa del Re, follia Rudiger, rischia pesante squalifica

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Il Clasico valido per la finale di Coppa del Re è stato vinto dal Barcellona ai tempi supplementari al termine di una partita ricca di episodi e colpi di scena. Nel finale, però, il Real Madrid oltre alla partita ha perso anche la testa protestando in modo troppo veemente nei confronti dell’arbitro.

Alla fine i giocatori espulsi nella squadra di Carlo Ancelotti sono così stati addirittura tre, ma a rischiare moltissimo è soprattutto uno di loro: Antonio. Nel finale dei tempi supplementari, col Barcellona avanti per 3-2 grazie al goal realizzato da Koundé, il Real Madrid ha protestato in modo veemente contro l’arbitro: alla fine il direttore di gara ha estratto ben tre cartellini rossi per proteste nei confronti di Lucas Vasquez, Jude Bellingham e Antonio Rudiger.

A rischiare più di tutti però sarebbe l’ex difensore, tra le altre, di Roma e Chelsea. Rudiger ha perso letteralmente la testa dopo un fischio dell’arbitro in favore del Barcellona ed ha lanciato un oggetto, sembra la borsa del ghiaccio, in direzione del direttore di gara che ha estratto il cartellino rosso mentre i compagni cercavano di trattenere Rudiger per evitare il peggio. Ora il difensore dei blancos rischia una pesante squalifica.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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