Napoli Est, l’area Sin (Sito di interesse nazionale) riconosciuta come tale da 26 anni, finalmente ha visto la firma di una convenzione cruciale per avviare la messa in sicurezza e la bonifica del territorio. Il Comune di Napoli e Sogesid S.p.A, una società del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno sottoscritto l’accordo da 35 milioni di euro a Roma, aprendo la strada a una serie di interventi attesi da tempo.
L’area in questione, estesa per 830 ettari, rappresenta una delle sfide più grandi in termini di bonifica ambientale e riqualificazione urbana. Per fare un confronto, l’area ex Italsider, già di dimensioni notevoli, misura 249 ettari. Nonostante il Sin Napoli Orientale sia stato designato nel 1997, per 15 anni è rimasto praticamente invariato, con 158 milioni di finanziamenti bloccati e successivamente rimossi dalla disponibilità del Sin a causa dell’inerzia municipale nel presentare i progetti.
La firma della convenzione segna un passo cruciale per Napoli Est, che si è avvicinata a questa fase grazie agli sforzi congiunti del sindaco Gaetano Manfredi, dell’ex assessore all’Ambiente Paolo Mancuso e dell’attuale assessore Edoardo Cosenza. L’accordo disciplina le procedure previste dal nuovo Accordo di programma del 2022, che coinvolge anche la Regione, la Città metropolitana e l’Autorità portuale.
Sogesid S.p.A. ora assume un ruolo di guida nel processo di bonifica, gestendo 13 interventi chiave. La prima fase comprende la messa in sicurezza e la bonifica della falda acquifera, dall’area marina al depuratore, con la responsabilità del Comune, eccetto per l’intervento di caratterizzazione dei fondali del Porto di Napoli, a carico dell’Autorità portuale.
Gli interventi prevedono anche l’analisi e la riqualificazione delle fogne per migliorare la qualità del mare, oltre alla caratterizzazione di 283 capannoni industriali dismessi. Sono interessati anche siti emblematici come l’ex Manifattura tabacchi e la ex Corradini.
Il Sin Napoli Orientale è suddiviso in quattro macro-aree: il Polo petrolifero, Gianturco, Pazzigno e la fascia litoranea. L’inquinamento suolo profondo e superficiale è caratterizzato da metalli pesanti come mercurio, piombo, zinco e cromo. La falda acquifera presenta una diffusa contaminazione di composti cancerogeni, con elevate concentrazioni di ferro e manganese in tutto il Sin.
Il sindaco Manfredi ha commentato l’accordo come un passo cruciale per il rilancio dell’intera zona orientale di Napoli, destinata a uno sviluppo sociale e tecnologico, in linea con l’obiettivo di tutela dell’ambiente e del recupero del litorale. L’assessore alle infrastrutture Cosenza ha sottolineato l’importanza di questa fase attuativa, mentre Errico Stravato, amministratore delegato della Sogesid, ha evidenziato il ruolo chiave della società nella gestione completa dei servizi, dalla progettazione alla realizzazione degli interventi programmati. Con questo accordo, Napoli Est intraprende finalmente la strada verso una rinascita ambientale e urbanistica, mettendo in atto soluzioni a lungo attese per migliorare la qualità della vita nella regione.