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Napoli, Conte non si accontenta: “Il pareggio è una mezza sconfitta”

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Il pareggio contro il Venezia brucia. Antonio Conte non lo nasconde e, sebbene riconosca la prestazione solida del suo Napoli, non riesce a digerire l’occasione persa. “Il pari per me è sempre una mezza sconfitta”, ha dichiarato il tecnico azzurro, che non accetta compromessi e pretende sempre il massimo dalla sua squadra.

Il tecnico leccese, però, guarda avanti. Nove finali separano il Napoli dalla fine della stagione, e per Conte non c’è tempo per rimpianti. L’obiettivo è chiaro: dare fastidio fino alla fine e restare in corsa fino all’ultima giornata.

UN PAREGGIO CHE NON CONVINCE

Conte analizza la partita con lucidità e non nasconde il rammarico per le tante occasioni sprecate:

“A me la prestazione è piaciuta. Il Napoli ha fatto la partita che doveva fare su un campo difficile e contro una squadra in salute. Ma alla fine vince chi fa gol”, ha sottolineato.

E proprio la poca incisività sotto porta è stata il vero problema della partita. “Dobbiamo performare meglio e trovare più concretezza in fase realizzativa”, ha spiegato Conte, consapevole che in un campionato così equilibrato ogni punto perso può pesare enormemente.

IL RISCHIO NEL FINALE: “INACCETTABILE”

Se c’è un dettaglio che ha fatto letteralmente infuriare Conte, è stata l’azione in pieno recupero in cui il Napoli ha rischiato addirittura di perdere la partita:

“Quella è una cosa che non deve accadere mai, ma proprio mai. Significa che non ci sei con la testa. Abbiamo rischiato di incassare un ko che sarebbe stato pesantissimo”, ha dichiarato il tecnico.

Una distrazione che Conte non accetta: “Le mie squadre devono avere sempre il cervello inserito in campo, fino al triplice fischio. Stavolta siamo stati fortunati, ma la prossima rischiamo di pagare dazio”.

NIENTE POSTO FISSO, SPAZIO A NUOVE RISORSE

Il periodo degli infortuni ha costretto Conte a sperimentare nuove soluzioni e a dare spazio a giocatori meno utilizzati, una situazione che lui stesso considera positiva:

“Non ci sono posti fissi. Ho avuto l’opportunità di trovare nuove risorse da valorizzare e sfruttare. Andremo avanti così fino alla fine, lottando con il coltello tra i denti”.

L’approccio resta lo stesso: ogni partita è una finale e nessuno deve sentirsi titolare garantito.

LA PAUSA NAZIONALE E IL RECUPERO DI NERES

Ora il Napoli si prepara alla pausa per le Nazionali, un momento importante per recuperare energie e lavorare sui dettagli. Conte spera di poter riavere David Neres, fermo ai box per infortunio:

“Completeremo il recupero di Neres e speriamo che la Nazionale ci restituisca i nostri giocatori senza problemi”, ha dichiarato.

L’allenatore azzurro sa che il finale di stagione sarà decisivo e vuole il massimo dai suoi uomini.

LO SGUARDO AL FUTURO: NOVE FINALI DA GIOCARE

Nonostante la frenata contro il Venezia, Conte non cambia mentalità. Il Napoli non guarda gli altri, ma solo a sé stesso:

“Non ci interessa il calendario degli altri. Noi continueremo a fare quello che abbiamo fatto fino a oggi. Cercheremo di dare fastidio fino alla fine”.

L’obiettivo resta chiaro: chiudere la stagione nel miglior modo possibile e dimostrare che il Napoli è ancora una squadra competitiva.

La sfida è aperta, e Conte non ha alcuna intenzione di mollare.

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Calcio: Big match Inter-Roma, Napoli pronto alla fuga

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L’Inter prova a cambiare verso alla sua sciagurata settimana, che le ha sottratto certezze, insinuato dubbi. Dopo il ko di misura col Bologna e quello extralarge nel derby di Coppa Italia col Milan, in quattro giorni si gioca gran parte della stagione. Arriva al Meazza domenica una Roma con le speranze d’Europa fortemente ridotte, ma con una striscia di 17 risultati positivi. Poi mercoledì al Nou Camp la aspetta la spietata macchina da gol del Barcellona nella semifinale di Champions. Inter-Roma è il clou di una giornata compressa con sette gare domenicali, retaggio di un passato remoto, sulla scia di due diversi lutti: il funerale di Papa Francesco ha cancellato le gare di domani mentre l’improvvisa morte del fisioterapista del Lecce ha prodotto lo slittamento della gara di Bergamo.

La crisi dell’Inter, di cui si erano avute avvisaglie nelle scorse settimane, è un trampolino di lancio prezioso e insperato per il Napoli che, nonostante le inopportune esternazioni di Antonio Conte, sa di giocarsi un jolly scudetto. Se l’Inter frenerà ancora, potrà lanciarsi in fuga battendo in casa il tranquillo Torino, potendo poi contare su un calendario migliore rispetto a un’avversaria stanca e concentrata sulla Champions. Inzaghi non avrà gli squalificati Mkhitaryan e Bastoni, l’infortunato Thuram, dovrà utilizzare dei panchinari che non lo stanno convincendo con l’assillo di dosare le forze in vista di Barcellona. Ranieri spera di sfatare il tabù nerazzurro visto che la Roma non vince da tre anni, unico successo delle ultime 16 sfide. Il Napoli invece farà a meno di Neres, punterà su Lukaku e Politano e sull’uomo squadra-goleador McTominay. Il Toro è in corsa per il modesto decimo posto, ma ha qualità e mordente per cercare il risultato di prestigio. I recuperi di mercoledì ingarbugliano la volata Champions: se l’Atalanta col Lecce perde Kolasinc, cerca la terza vittoria consecutiva gestendo con tranquillità un terzo posto che appare difficilmente attaccabile, la bolgia del quarto posto coinvolge un grappolo di squadre. Il Bologna precede Juve e Lazio di un punto, a tre c’è la Roma e a quattro la Fiorentina. Gli impegni più facili sembrano quelli di Juve e Bologna. I bianconeri, reduci dalla scossa di Parma che ha movimentato la luna di miele di Tudor con la nuova squadra, ricevono il dimesso Monza che attende solo la certificazione della sua retrocessione.

Mancherà Vlahovic per cui dovrebbe essere rispolverato Kolo Muani, deludente dopo un buon inizio. Il Bologna, sulla scia di una serie di risultati eccellenti e della finale di Coppa Italia conquistata dopo 51 anni, rende visita all’Udinese che, raggiunta la salvezza in anticipo, è incappata in cinque sconfitte di fila. La terza contendente più accreditata per il quarto posto, la Lazio che ha vinto a Genova con una prodezza di Castellanos (e ha protestato molto per le modalita’ dei rinvii delle partite), riceve lunedì un Parma in ottima forma a conferma del buon lavoro di Chivu: ha fermato Inter e Fiorentina, ha sconfitto la Juve. Baroni sente puzza di bruciato e raccomanderà la massima concentrazione.

La Fiorentina, che spera di arrivare fino in fondo nella Conference, dopo il brillante successo in recupero di Cagliari senza il suo goleador Kean, ha in programma il derby toscano con un Empoli in gravi difficolta’, ma cerca il quarto successo in sei gare col due Gudmundsson-Beltran. Un nuovo ko avrebbe conseguenze gravi per la squadra di D’Aversa, a pari punti del Venezia, uno in meno del Lecce. Solo una delle tre si salverà. I veneti affronteranno in casa il Milan, lanciato dal derby trionfale, ma che non sembra in grado di garantire un rendimento omogeneo. Per Di Francesco + un altro appuntamento da non fallire. Le ultime due gare non hanno particolari criticità: Verona e Cagliari accoglierebbero senza battere ciglio un pari sulla strada di una salvezza quasi agguantata. Piu’ ambiziose, Como e Genoa provano a mettere nel mirino il decimo posto del Torino, a coronamento di una stagione molto lusinghiera.

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Sci, muore la giovane promessa francese Margot Simond: aveva 18 anni

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Tragedia in Val d’Isère durante un allenamento. La procura di Albertville apre un’indagine Una nuova tragedia ha sconvolto il mondo dello sci internazionale: Margot Simond, 18 anni, giovane talento della nazionale francese, è morta ieri in allenamento sulla pista di Val d’Isère, in Savoia. La ragazza, campionessa francese Under 18 di slalom, è caduta rovinosamente durante un esercizio ad alta velocità. I soccorsi sono stati immediati, ma ogni tentativo di rianimarla è stato inutile.

L’incidente durante la preparazione al trofeo Red Bull

Margot si stava preparando per il trofeo “Red Bull Alpine Park”, organizzato con la collaborazione del campione di slalom Clément Noël. La sciatrice, associata allo Ski Club di Les Saisies e originaria di Aillons Margeriaz, era una delle atlete più promettenti del panorama francese. Nel marzo scorso aveva vinto il titolo nazionale giovanile nello slalom a Les Menuires, e in stagione aveva già debuttato in Coppa Europa e preso parte ai Mondiali Juniores a Tarvisio, classificandosi al ventesimo posto.

Secondo quanto riportato da L’Équipe, la caduta è avvenuta poco dopo un tratto di zig-zag tra le porte, attorno alle ore 13. Il medico di pista è intervenuto immediatamente, ma ha confermato: «Non è stato possibile rianimarla».

Indaga la procura di Albertville

La dinamica dell’incidente è ora al vaglio della procura di Albertville, che ha aperto un’indagine per accertare le cause della morte. La comunità sportiva francese è sotto choc. «I nostri pensieri sono con la Francia e con tutta la comunità dello sci sconvolta per la perdita di Margot», ha scritto in un messaggio la Federazione francese di sci.

Una stagione nera per lo sci internazionale

La morte di Margot arriva pochi mesi dopo quella di Matilde Lorenzi, 20enne azzurra caduta durante un allenamento in Val Senales lo scorso ottobre. E tra questi due tragici eventi, lo sci piange anche Marco Degli Uomini, promessa 18enne del SuperG italiano, morto lo scorso 10 marzo sullo Zoncolan dopo un salto di 40 metri.

Tre lutti in meno di sei mesi che riaccendono i riflettori sulla sicurezza degli allenamenti e delle piste. Intanto, il mondo dello sport piange un’altra giovane vita spezzata troppo presto.

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Lecce, il fisioterapista Graziano Fiorita muore in ritiro prima del match con Atalanta: gara rinviata

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Un risveglio drammatico per tutto il mondo giallorosso. L’US Lecce piange la scomparsa improvvisa di Graziano Fiorita, storico massofisioterapista della squadra, scomparso a soli 47 anni. A comunicarlo è stata la stessa società salentina con una nota ufficiale intrisa di dolore: «L’Us Lecce, profondamente sconvolta, comunica che è venuto a mancare improvvisamente Graziano Fiorita».

La tragedia si è consumata nella camera d’albergo di Coccaglio, in provincia di Brescia, sede del ritiro scelto dal Lecce per preparare la sfida di campionato contro l’Atalanta, poi rinviata a domenica alle 20.45. Non vedendolo arrivare al consueto appuntamento mattutino, i membri dello staff hanno cercato Fiorita, trovandolo senza vita nella sua stanza.

Professionista stimato e figura storica del club, Graziano era legato al Lecce da oltre vent’anni, seguendo le orme del padre Fernando, anch’egli fisioterapista e scomparso due anni fa. Lascia la moglie Azzurra e i figli Carolina, Davide, Nicolò e Riccardo, oltre alla madre Francesca e a una comunità intera che oggi si stringe attorno alla sua famiglia.

«In questo momento di dolore profondo e di totale incredulità – prosegue la nota del Lecce – il club può solo stringersi intorno alla sua famiglia».

Anche l’Atalanta ha voluto esprimere il proprio cordoglio con una nota ufficiale. Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte, tecnico partenopeo e leccese di nascita, hanno inviato messaggi di vicinanza e solidarietà alla famiglia Fiorita e al club.

Graziano Fiorita resterà per sempre nel cuore di chi ha condiviso con lui la passione per il calcio, il lavoro dietro le quinte, la dedizione silenziosa e costante a una maglia che amava come una seconda pelle.

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