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Napoli col cuore, vittoria scudetto contro il Lecce in trasferta

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La gara si incanala dunque sui binari ideali voluti dagli ospiti, con il Lecce che sembra accusare il colpo ed in maniera disordinata cerca di imbastire una reazione. Ancora una chance per gli azzurri, con Lozano bravo ad accentrarsi e chiudere sul primo palo con il mancino: Falcone attento, si distende e devia in angolo (34′). Tre di recupero e si va al riposo con il Napoli avanti grazie alla rete del suo capitano. Si riparte con gli stessi uomini. Nemmeno un minuto di gioco, invitante palla di Di Francesco in profondità ma Oudin non trova il colpo al volo solo davanti a Meret. Un’occasione che riporta in vita i giallorossi, che sembrano aver ritrovato smalto dal riposo. E al 7′ ristabiliscono l’equilibrio. Prima Cessay centra la traversa, sulla ribattuta Lobotka non riesce a liberare e Di Francesco gli ruba palla, e trafigge Meret con un destro rasoterra che vale il pari giallorosso. Il Lecce ritrova la via del gol dopo cinque giornate di magra. Una rete che, giocoforza, restituisce fiducia agli uomini di Baroni, che spingono per ribaltare l’incontro. E l’eccessiva foga gioca un brutto scherzo proprio ai padroni di casa. Cross innocuo dalla sinistra di Mario Rui, nessuno dei compagni arriva sulla sfera, ci pensa Gallo a colpire la sfera all’indietro col ginocchio: Falcone sorpreso, non riesce a controllare la palla che vede scivolare in rete per il vantaggio ospite (19′). E il Napoli è nuovamente avanti. Il Lecce, beffato per le modalità del sorpasso subito, cerca di riproporsi da subito in avanti, e Baroni opera un triplo cambio (Strefezza, Persson Voelkerling e Askildsen), con l’obiettivo dichiarato di raggiungere il pari. Il Lecce ci prova più con l’orgoglio che con la testa, ma il Napoli amministra il vantaggio. Da segnalare anche l’infortunio muscolare occorso a Simeone (solo una ventina di minuti in campo) che, con Osimenh ancora out, complica i piani di Spalletti nel reparto avanzato. Cala il sipario dopo cinque minuti di recupero. Il Napoli vince e riparte verso la gloria (quattro vittorie per la gloria), il Lecce cede ma lotta, per un finale tutto da scrivere in zona salvezza.

Il passo falso casalingo con il Milan è acqua passata. Il Napoli riparte e riprende di slancio la corsa scudetto. Ci pensano capitan Di Lorenzo e un clamoroso autogol di Gallo, con la compartecipazione di Falcone, in mezzo il momentaneo pari di Di Francesco, a regalare la vittoria ai partenopei che, pur disputando una partita non brillante, portano a casa un 2-1 che è il miglior viatico per la gara di Champions contro il Milan. Tre punti che spazzano via le nubi, ove ce ne fossero state, di un campionato quasi perfetto degli uomini di Spalletti che raggiungono quota 74 e sentono sempre più vicino il traguardo tricolore. Il Lecce incassa la sesta sconfitta consecutiva, ma ritrova, almeno, la via del gol. Al momento la classifica è moderatamente preoccupante, ma all’orizzonte la sfida interna contro la Sampdoria, che potrebbe lanciare gli uomini di Baroni, che stasera non hanno sfigurato al cospetto della capolista, verso zone di classifica più tranquille. In casa Lecce Baroni sceglie Oudin nel tridente offensivo assieme a Ceesay e Di Francesco, con Maleh a centrocampo al posto dello squalificato Blin. Sul fronte opposto Spalletti lancia Raspadori in avanti, con Lozano e Kvara ai suoi fianchi. Compre previsto alla vigilia Elmas in mezzo al campo, e Kim dietro. Il Lecce approccia in maniera positiva la prima parte di gara, mettendo in difficoltà il Napoli. Ma le grandi squadre riescono a piazzare il colpo quasi sotto traccia. Ed il Napoli passa alla prima opportunità. Cross telecomandato di Kim dalla destra e colpo di testa vincente sul primo palo di Di Lorenzo, lasciato misteriosamente solo in area leccese (18′).

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A Madrid Sinner avanza: ma non sono al 100%

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Una vittoria in rimonta contro un avversario ostico e giocando non al meglio delle condizioni fisiche. Jannik Sinner batte in tre set il russo Karen Khachanov e ottiene il pass per i quarti di finale del torneo Masters 1000 di Madrid. Ma la sua tenuta fisica desta preoccupazioni. Alla vigilia del match erano numerosi i dubbi sulla presenza in campo del campione di Sesto Pusteria, uscito acciaccato dalla partita ai sedicesimi con Pavel Kotov. Ed gli ormai noti problemi all’anca lo hanno sicuramente condizionato anche contro Khachanov, almeno nel primo set perso per 5-7. L’azzurro ha dovuto lottare per più di due ore per riuscire finalmente ad imporsi con un doppio 6-3 nei due successivi set. Ma la partita è stata molto compattuta. Khachanov, n.17 della classifica mondiale, non ha fatto sconti all’italiano. Sinner per rimontare ha così dovuto affidarsi soprattutto al servizio, che non lo ha abbandonato.

“Oggi è stata molto dura, il mio avversario ha giocato davvero bene – ha ammesso lo stesso Jannik – nel primo set ho fatto un po’ troppi errori, ma nel secondo ho ritrovato subito la concentrazione: nel terzo ho dovuto ricominciare a soffrire e a combattere perché nei primi due turni di battuta ho dovuto salvare palle-break, ma ho servito bene nei momenti importanti. Posso essere contento di questa prestazione e vediamo cosa succederà nel prossimo turno”. L’italiano, infatti, si nasconde: prima del torneo spagnolo aveva detto che l’impegno a Madrid va interpretato soprattutto come preparazione del torneo di Roma, al quale tiene particolarmente, e ovviamente al Roland Garros.

Per questo c’è molta attenzione sulla sua tenuta fisica. “L’anca? Bella domanda, ho giocato tanti match quest’anno, sono consapevole che possono succedere queste cose. Ho scelto di giocare all’ultimo momento: in carriera ho già vissuto questo tipo di situazioni. E comunque oggi mi sentivo meglio fisicamente anche se non ancora al 100%. Mi piace giocare e, se ho la possibilità di farlo, gioco. Inoltre sapevo che se avessi vinto, domani col giorno di riposo avrei potuto recuperare meglio”, ha chiarito lo stesso Sinner. Intanto la serie di vittorie del 2024 si allunga: sono 28 su 30 incontri giocati.

Due le sconfitte: quella in semifinale a Indian Wells con Carlos Alcaraz e quella ancora in semifinale a Montecarlo con Stefanos Tsitsipas. Giovedì il 22enne altoatesino tornerà in campo contro il vincente tra il canadese Felix Auger-Aliassime, n.35 del ranking Atp, ed il norvegese Casper Ruud, n.6 mondiale. Dall’altro lato del tabellone avanza Alcaraz che ha sofferto non poco per avere la meglio sul tedesco Jan-Lennard Struff: 6-3 6-7 7-6 il punteggio finale a favore dello spagnolo che sfiderà il russo Andrej Rublev.

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Tifosi contro Cuadrado: anti-Juve a festa Inter,via da J-Museum

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“Juan Cuadrado, durante i festeggiamenti per lo scudetto dell’inter, ha preso parte al coro ‘Chi non salta bianconero è’ saltando e di conseguenza ha messo una pietra tombale sulla sua avventura alla Juventus”. Esordisce così il testo della petizione online lanciata su Change.org da Tommaso Simonato per chiedere che il giocatore sia rimosso del J Museum. In meno di 24 ore dal lancio, l’appello ha già raccolto quasi 1000 firme. “Il gesto è molto grave perché significa non aver rispetto della squadra che ti ha fatto diventare grande. Neanche Antonio Conte, che da molti di noi è considerato un traditore, si è mai permesso di partecipare ad un coro o qualsiasi altra cosa contro la Juventus”, spiegano i tifosi. “Io ritengo, e penso di parlare per la stragrande maggioranza del popolo juventino, che qualsiasi riferimento a Juan Cuadrado presente nel J Museum debba essere rimosso perché non degno di rappresentare la nostra grande e nobile storia”, conclude il promotore.

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Sinner vince il dolore,è agli 8/i a Madrid. Cobolli esce

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Più forte del dolore, Jannik Sinner procede a colpi di 2-0 nel Masters 1000 di Madrid e dopo aver eliminato Lorenzo Sonego ha fatto lo stesso col russo Pavel Kotov, battuto 6-2, 7-5, per approdare agli ottavi di finale del torneo. Ma il match non è stato in discesa per il n.2 al mondo e solleva qualche preoccupazione sulle sue condizioni – si vedrà domani -, dato che un dolore all’anca comparso nel secondo set, dopo un primo chiuso in mezz’ora, ha rischiato di compromettere la sua partita. “Mi fa male”, ha detto a voce alta rivolto ai suoi coach. “Cerchiamo di vincerla così, pensiamo ad oggi”, gli ha risposto Simone Vagnozzi. E l’azzurro ha eseguito, recuperando un break al russo e imponendosi poi 7-5 dopo aver strappato di nuovo il servizio al rivale, che si è perso quando sembrava avere l’occasione per la rimonta.

“E’ stata una partita difficile. Nel primo set ero in controllo mentre nel secondo ho avuto qualche difficoltà in più. Ho faticato un pochettino e vediamo domani come va, cosa è meglio per il mio corpo – ha detto alla fine Sinner -. Ho avuto un po’ di problemi all’anca destra negli ultimi periodi, non è niente di serio – ha spiegato -. A volte lo sento più forte, come oggi, a volte meno ma ho un buon team che mi cura e conto domani di tornare al meglio”. Ad attendere l’altoatesino ci sarà il russo Karen Khachanov, che ha eliminato Flavio Cobolli col punteggio di 7-5, 6-4.

Prima di Sinner, era arrivato a fatica agli ottavi Rafa Nadal, costretto al terzo set dall’argentino Pedro Cachin (6-1, 6-7, 6-3), ma per il 38enne maiorchino è già un successo aver vinto tre partite di fila, come non gli accadeva dagli Us Open 2022. E’ un segnale che il suo fisico pur logoro sta tornando a rispondere, ma una conferma la si potrà avere domani quando affronterà il giovane ceco Jiri Lehecka. “Mi sto divertendo tantissimo, non posso chiedere di più – ha detto a caldo Nadal -, tutto il tempo che sto accumulando in campo questa settimana ha un grande valore per me, sia a livello emotivo che tennistico, vedremo domani come andrà”. Sono arrivati agli ottavi anche Daniil Medvedev, Casper Ruud e Alexander Bublik. Il russo ha avuto la meglio sul ceco Sebastian Korda, che lo aveva battuto due volte in quattro incontri, imponendosi in rimonta per 5-7, 7-6, 6-3 dopo quasi 2’30 di gioco. Il suo rivale sarà il kazako Bublik, a sua volta costretto a rimontare contro lo statunitense Ben Shelton.

Un altro ottavo vedrà di fronte Ruud, impostosi 2-0 su Cameron Norrie, e il canadese Felix Auger-Aliassime, favorito dal ritiro del ceco Jakub Mensik. Nel torneo femminile, stop un po’ a sorpresa per l’unica italiana rimasta in lizza, Jasmine Paolini, che è stata eliminata dalla russa Mirra Andreeva, che proprio oggi compiva 17 anni. La n.43 Wta ha battuto per 7-6, 6-4 la 28enne toscana (n.13 del ranking), raggiungendo per la prima volta i quarti in un torneo 1000. Nella parte alta del tabellone, ha fatto il suo dovere la n.1 al mondo Iga Swiatek, battendo 6-1, 6-0 la spagnola Sorribes Tormo per vedersela al prossimo turno con la brasiliana Beatriz Haddad Maia, che ha eliminato la n.5 Maria Sakkari. Nel derby Usa, Madison Keys ha battuto la favorita Coco Gauff e incrocerà la racchetta con la tunisina Ons Jabeur.

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