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Cinema

Mostra del Cinema di Venezia, ecco il programma del 29 agosto: arrivano Almodovar e Pitt

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Pedro Almodovar, che riceverà il LEONE D’ORO ALLA CARRIERA per poi assistere alla proiezione di uno dei suoi capolavori, DONNE SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI (1988); Brad Pitt cosmonoauta in viaggio verso i limiti del sistema solare per cercare il padre scomparso (Tommy Lee Jones) in AD ASTRA di James Gray; Scarlett Johansson e Adam Driver marito e moglie in crisi in MARRIAGE STORY di Noah Baumbach, e la saudita Haifaa Al Mansour (La bicicletta verde), regista del terzo film al debutto, nella giornata, per Venezia 76, THE PERFECT CANDIDATE sono i grandi protagonisti domani, 29 agosto, alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. In Orizzonti arriva il primo dei film italiani in gara, SOLE di Carlo Sironi, storia dell’incontro di due ventenni di fronte a scelte estreme: una ragazza polacca che ha venduto il figlio che aspetta e un ragazzo rimasto solo troppo presto. A Sconfini, LES EPOUVANTAILS di Nouri Bouzid, racconta il trauma dello stupro subito da prigioniere di guerra e il percorso di ricostruzione di due ragazze tunisine che tornano dal fronte siriano. Scende in campo alle Giornate degli Autori un maestro del fumetto e romanziere come Igort che trae dalla sua graphic novel, la sua opera prima, 5 E’ IL NUMERO PERFETTO, gangster movie/commedia nera in con Toni Servillo, Carlo Buccirosso e Valeria Golino. La Settimana delle Critica si apre con il corto di Gianni Amelio, PASSATEMPO, su un professore (Renato Carpentieri) e una sfida enigmistica impossibile (o quasi), e il film animato di Gitanjali Rao, BOMBAY ROSE, che mette in scena tre amori impossibili legati da una rosa rossa. Il cinema di Federico Fellini, gia’ celebrato al Lido con le pillole sul regista dall’Archivio di Luce Cinecitta’, torna al Festival anche con il restauro de LO SCEICCO BIANCO (che aveva esordito proprio alla Mostra nel 1952), presentato da Venezia Classici. Ecco alcuni dei principali appuntamenti di domani: LEONE D’ORO ALLA CARRIERA A PEDRO ALMODOVAR (Sala Grande alle 14.00). A seguire la proiezione di MUJERES AL BORDE DE UN ATAQUE DE NERVIOS (DONNE SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI). THE PERFECT CANDIDATE di Haifaa Al Mansour (Venezia 76 – Sala Grande alle 16.45). Storia del coraggio di una giovane e determinata dottoressa saudita che inaspettatamente si candida alle elezioni comunali. Una decisione che sconvolge la sua famiglia e la comunita’ locale. MARRIAGE STORY di Noah Baumbach (Venezia 76 – Sala Grande alle 19.00). Ritratto incisivo di un matrimonio che va in pezzi e di una famiglia che resta unita. “Il divorzio divide le persone, la famiglia, la proprieta’ e il tempo – spiega il regista .- Volevo trovare la storia d’amore all’interno del crollo”. AD ASTRA di James Gray (Venezia 76 – Sala Grande alle 22). Il cosmonauta Roy McBride viaggia fino ai confini estremi del sistema solare per ritrovare il padre scomparso e svelare un mistero che minaccia la sopravvivenza del nostro pianeta. SOLE di Carlo Sironi (Orizzonti – Sala Darsena alle 17.30). Ermanno e’ un ragazzo che passa i suoi giorni tra slot machine e piccoli furti. Gli viene affidata Lena, ragazza polacca, arrivata in Italia per vendere la bambina che porta in grembo. E’ l’inizio di un percorso di confronto e scelte estreme. LES EPOUVANTAILS di Nouri Bouzid (Sconfini – Sala Giardino alle 21). Alla fine del 2013, Zina e Djo, entrambe ventenni, fanno ritorno in Tunisia dal fronte siriano dove sono state sequestrate e stuprate. Mentre Zina e’ stata separata dal suo bimbo di due mesi, Djo sprofonda nel mutismo quando scopre di essere incinta, riuscendo a raccontare la sua terribile esperienza esclusivamente attraverso il libro che sta scrivendo. LO SCEICCO BIANCO (1952) di Federico Fellini (Venezia Classici – Restauri – Sala Giardino alle 14.15). Presentato nella versione restaurata dalla Fondazione Cineteca di Bologna, nell’ambito del progetto Fellini 100, in collaborazione con RTI-Mediaset e Infinity. 5 E’ IL NUMERO PERFETTO di Igort (Giornate degli Autori – Sala Perla alle 17.00). Peppino Lo Cicero, guappo e sicario in pensione, torna in pista dopo l’omicidio del figlio. Questo avvenimento tragico innesca una serie di azioni e reazioni violente, scintilla per cominciare una nuova vita. PASSATEMPO, cortometraggio di Gianni Amelio (Settimana della Critica – Evento speciale di apertura – Sala Perla alle 14). Un professore in pensione e’ impegnato in una gara di enigmistica, apparentemente impossibile. A seguire: BOMBAY ROSE di Gitanjali Rao (Settimana della Critica – Evento speciale di apertura). Nella grande citta’ si lotta per la sopravvivenza e una rosa rossa unisce tre storie di amori impossibili: fra una ragazza irraggiungibile e un ragazzo; fra due donne; l’amore di un’intera citta’ per le star di Bollywood.

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Cinema

Cristina Comencini: il cinema delle donne è una nuova ricchezza. Io dalla parte delle donne sempre

Cristina Comencini racconta al Corriere della Sera il successo de “Il treno dei bambini”, la sua visione sul cinema delle donne, la politica e il suo nuovo amore.

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Cristina Comencini (le foto sono di Imagoeconomica), con il suo ultimo film “Il treno dei bambini” tratto dal romanzo di Viola Ardone e disponibile su Netflix, ha raggiunto quasi trenta milioni di visualizzazioni. «Mi sembra incredibile», racconta, «ma credo che il tema profondo del dopoguerra, del trauma che la guerra lascia sui sentimenti, abbia colpito il pubblico di tutto il mondo».

Il cinema tra piattaforme e sale

«Portare la gente in sala è bellissimo, ma difficile. Le piattaforme e il cinema possono coesistere. L’importante è, come diceva mio padre Luigi Comencini, mantenere sempre la massima verità e bellezza in quello che si crea», afferma Cristina, riflettendo sulla trasformazione del mondo cinematografico.

Il successo e la nuova generazione di registe

Comencini riconosce l’importanza del successo ma non lo vive come un punto di arrivo: «È un mestiere da montagne russe». È felice dell’affermazione di tante donne nel cinema italiano, come Paola Cortellesi, sottolineando: «Il cinema si è finalmente aperto alle storie delle donne, arricchendosi di nuove prospettive».

Il rapporto con la famiglia e il film di Francesca Comencini

Cristina racconta il forte legame con le sorelle e commenta il film di Francesca Comencini su loro padre Luigi: «Una scelta giusta. Ognuno vive un padre a modo suo». Nessuna gelosia, ma un affetto profondo che ha sempre unito la famiglia.

CRISTINA COMENCINI REGISTA

Politica, femminismo e il ruolo di Giorgia Meloni

Comencini ribadisce la sua radice di sinistra e il suo impegno per il femminismo: «Il sostegno reciproco tra donne non deve mai venir meno». Sul premier Giorgia Meloni, pur nella distanza politica, riconosce: «Per la sua parte politica sta facendo bene».

I cambiamenti nell’estetica e il coraggio delle attrici

Parlando di Giovanna Mezzogiorno, Cristina denuncia il problema della discriminazione estetica nel cinema: «Finalmente si inizia a dare meno peso all’apparenza e più al talento».

La maternità precoce e l’amore ritrovato

Diventata madre a 18 anni, Cristina confida di non aver rimpianti: «Mi ha dato la ricchezza di tutto ciò che ho scritto». Oggi vive una nuova fase felice della sua vita con il documentarista francese François Caillat, tra Roma e Parigi.

Il futuro: un nuovo romanzo in arrivo

Cristina annuncia anche il suo prossimo romanzo, “L’epoca felice”, che uscirà a ottobre per Feltrinelli: «Parlerà dell’adolescenza e della capacità della vita di sorprenderci anche quando meno ce lo aspettiamo».

 

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Cinema

Morto a 65 anni l’attore americano Val Kilmer

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È morto all’età di 65 anni l’attore americano Val Kilmer. Lo rende noto la famiglia, citata dal New York Times. Il decesso è avvenuto a Los Angeles a causa delle complicazioni di una polmonite, ha spiegato la figlia Mercedes Kilmer. All’attore era stato diagnosticato un cancro alla gola nel 2014, da cui era riuscito a guarire. Tra le sue tante interpretazioni si ricordano in particolare quella Jim Morrison in ‘The Doors’ del 1991 di Oliver Stone, quella di Iceman in ‘Top Gun’ del 1986 di Tony Scott e quella di Bruce Wayne in ‘Batman forever’ del 1995 di Joel Schumacher.

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Cinema

Giovanni Bagnasco e “il mostro”: “Ho imparato a non essere vittima. La felicità è una responsabilità”

Nella serie L’arte della gioia è Ippolito, il “mostro” che conquista il cuore dello spettatore. Nella vita, Giovanni Bagnasco è un ragazzo di 25 anni con il volto segnato dalla sindrome di Treacher Collins e un’anima limpida che illumina ogni sua parola. In un’intervista al Corriere della Sera racconta la sua storia fatta di sfide, consapevolezza e rinascita.

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«Potrei scrivere un libro sugli sguardi. Da piccolo anche il non detto faceva male», racconta Giovanni Bagnasco. Il suo volto racconta una storia rara, segnata dalla sindrome di Treacher Collins, una malattia congenita che colpisce ossa e cartilagini del volto. Eppure, Giovanni ha imparato presto a distinguere tra due tipi di persone: «i cuori buoni e i cuori ciechi».

Cresciuto nella quiete di Chianciano Terme, tra campagna e spazi aperti, ha coltivato sogni artistici tra un lavoro da casellante e un corso di lingua dei segni mai concluso a causa del Covid. Fino all’improvviso incontro con il mondo del cinema, che lo ha accolto attraverso due provini superati: uno per Finalmente l’alba, l’altro con Valeria Golino per il ruolo di Ippolito.

“Il mostro” che racconta la forza interiore

«Il personaggio non è stupido, è solo stato isolato», gli dice Golino. E lui in quel ruolo riversa tutto: «la parte docile e quella vulcanica». Nessuna scuola di recitazione, ma la forza di una vita vissuta senza filtri. «Sul set, mentre giravo le scene più violente, pensavo ai momenti difficili vissuti», confessa.

E quando si parla d’aspetto, Giovanni è disarmante: «La parola ‘mostro’ non mi ferisce più, è solo una componente della mia vita». Da piccolo piangeva, si chiedeva “perché a me?”, ma oggi si è dato una risposta che lo guida: «Dovevo nascere così e basta. Fare la vittima non ti renderà felice».

L’amore, la musica, il futuro

Oggi è un attore emergente, ma anche un ragazzo che ha vissuto l’amore, che ha scritto testi rap, che ha lottato contro il dolore. «Ho ricevuto tanto e ho dato tanto», racconta. Sui social ci sta poco: solo per progetti artistici o per sostenere la onlus del suo chirurgo, la Smile House. «Da ragazzino, i social mi facevano male. Era una vita parallela».

La sua forza più grande è quella di saper vedere oltre: «Sembrerei più brutto se stessi sempre a disperarmi. Siamo tutti belli, se troviamo la nostra bellezza interiore».

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