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Cronache

Morti su strade esodo, in viaggio 8 milioni di auto

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Una domenica funestata da incidenti mortali quella del fine settimana dell’esodo che precede il Ferragosto. Su strade e autostrade si contano 6 morti e decine di feriti. Rispettando le previsioni nel week end da bollino nero il traffico si è intensificato e, come registra l’Anas, sono state oltre 8 milioni le auto in viaggio. Tra le direttrici più gettonate: l’autostrada del Mediterraneo con tre milioni di transiti, la statale Adriatica con 2,2 milioni, la statale Jonica con 1,2 milioni, quasi 750mila sull’Aurelia, mentre è molto aumentato il traffico nel nord Italia verso i confini. Vacanzieri, in viaggio o no, tutti alle prese con l’ondata di calore che ha avvolto l’Italia da giorni in una morsa, soprattutto in 14 città che hanno raggiunto temperature record, tanto da far scattare l’allarme rosso previsto dal ministero della Sanità. Da nord a sud sono tanti gli incidenti, ma uno è di sicuro anomalo visto che i passeggeri si sono volatizzati. E’ accaduto sull’A1 all’altezza di Borghetto Lodigiano in provincia di Lodi: una utilitaria è uscita di strada, si è ribaltata ed è finita in un fossato. Ma quando i soccorsi sono arrivati, chi era a bordo si è dileguato nei campi.

Anche le ricerche nella campagna per verificare la presenza di eventuali feriti sbalzati fuori dall’abitacolo, hanno dato esito negativo. Sono in corso indagini per individuare chi fosse sull’auto e i motivi della precipitosa fuga. La notte tra sabato e domenica, invece, un uomo di 87 anni ha imboccato contromano la strada Corda Molle nel Bresciano finendo contro un’auto. L’anziano è morto sul colpo e dopo alcune ore è deceduto anche il secondo automobilista coinvolto, un 28enne che ha cercato di evitare l’auto che viaggiava in senso contrario. E’ di un morto, un 31enne, e tre feriti, di cui uno grave, il bilancio di un incidente stradale avvenuto intorno alle 4.30 a Campolattaro, in provincia di Benevento. Una Volkswagen Tiguan con a bordo quattro giovani, di ritorno da Morcone, si è schiantata contro un muro. Stesso bilancio, un morto e tre feriti gravi, per un altro incidente avvenuto nel Palermitano sulla statale 118 all’altezza di Godrano. Una Bmw è uscita di strada schiantandosi contro il guard-rail.

Nell’impatto è morto Salvatore Pasqua, di 39 anni. Nell’auto viaggiavano altri due uomini di 45 anni e di 48 anni e una giovane di 27 anni, tutti e tre ricoverati in ospedale in codice rosso. E un altro grave incidente si è verificato in Puglia: un morto e un ferito grave nel sud Salento. Sulla strada provinciale che collega Ugento a Melissano, in provincia di Lecce sono rimaste coinvolte una Lancia Y e una Fiat Panda. Nella Lancia viaggiavano due fidanzati di 38 anni di Presicce-Acquarica del Capo. L’uomo, Alessandro Carrata, sbalzato fuori dall’abitacolo, è morto in ospedale, mentre la donna è stata ritrovata nell’abitacolo e lotta tra la vita e la morte. Ferito ma non grave un passaggero della Panda, mentre illese le altre due persone che viaggivano con lui.

Un ciclista di 36 anni di Udine è morto in seguito ad uno scontro frontale con un’auto avvenuto a Prossenicco di Taipana (Udine). Il ciclista è finito contro il parabrezza del veicolo, condotto a un 19enne di Attimis (Udine). Altri due incidenti si sono verificati nelle tratte veronesi della A22 del Brennero e della A4 facendo registrare complessivamente sette feriti, di cui uno ricoverato in codice rosso. Infine una famiglia francese in vacanza in Italia è stata travolta da un’automobile, nella serata di venerdì, nel centro di Varese. Un uomo di 79 anni, è rimasto a terra riportando un trauma cranico ed è ricoverato in rianimazione. Escoriazioni e contusioni da codice verde per due adulti e tre minori di 10, 14 e 16 anni. Il conducente dell’auto, un 30enne, è scappato e poi si è costituito in Questura.

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Cronache

Commando armato tra i vicoli dei Quartieri: volevano uccidere

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Armi in pugno, volti coperti, in quattro hanno fatto irruzione nell’androne di Foqus, la Fondazione Quartieri Spagnoli, in via Portacarrese a Montecalvario. Erano circa le mezzanotte di domenica scorsa e i componenti del commando erano convinti che lì dentro si nascondesse l’uomo che stavano inseguendo per uccidere, come vendetta per un precedente agguato, avvenuto due settimane prima in via Nardones. Non trovandolo, sono fuggiti via. Attimi di terrore per il custode, che ha denunciato tutto.

Il contesto: vendetta e criminalità

Secondo le indagini della Squadra Mobile diretta da Giovanni Leuci, quella incursione armata è stata la risposta a un episodio camorristico. Un agguato, avvenuto a tarda notte tra i vicoli del centro, documentato grazie alla testimonianza di uno studente. L’inchiesta è condotta dalla DDA con il coordinamento del procuratore aggiunto Sergio Amato. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza confermano la dinamica e il livello di pericolosità dei quattro incappucciati, armati di pistole e fucili.

L’emergenza criminale e il caso minorenni

L’attacco a Foqus arriva in un momento già delicato per Napoli, dove si sta alzando l’allarme sulla presenza di armi tra i giovanissimi. Solo pochi giorni fa due ragazzini di 14 e 15 anni sono stati pugnalati da coetanei nei pressi di piazza Dante, per futili motivi. Ieri, il prefetto Michele di Bari e l’assessore alla legalità Antonio De Iesu si sono recati nella zona degli accoltellamenti per incontrare commercianti e cittadini e ribadire l’importanza dell’impegno collettivo contro la devianza giovanile.

La missione di Foqus e la voce di Rachele Furfaro

“Domenica notte il nostro portone era aperto”, spiega Rachele Furfaro, fondatrice e presidente di Foqus. “Da quando siamo nati, nel 2013, abbiamo cercato di vivere la realtà dei Quartieri come una grande piazza, aperta alla contaminazione culturale e al contrasto della povertà educativa”. Non a caso, proprio ieri, la struttura ha ospitato un incontro con 750 studenti provenienti da tutta Italia, in collaborazione con la Robert Francis Kennedy Foundation e l’Università Orientale.

Diritti, scuola e coraggio nei Quartieri

“Serve più coraggio anche da parte delle scuole per stare in questi territori e mettere in campo interventi di qualità. Bisogna affermare il diritto alla formazione, alla lettura, al gioco”, insiste la presidente Furfaro. Un messaggio ancora più forte alla luce dell’ennesimo episodio di violenza giovanile che ha scosso Napoli lo scorso week end.

Il lavoro di Foqus non si ferma. La comunità reagisce, nonostante tutto.

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Cronache

Videochiamata al concerto dal carcere, indagato Baby Gang

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La Procura di Catania ha indagato il rapper Zaccaria Mouhib, 24 anni, in arte Baby Gang, per concorso per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, aggravato dall’avere favorito la mafia, e per avere violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, che gli impediva di essere presente nel capoluogo etneo. Agenti della squadra mobile della Questura di Lecco, in raccordo con quelli di Catania, hanno eseguito a Calolziocorte (Lecco) un decreto di perquisizione e hanno sequestrato lo smartphone dell’artista che nei prossimi giorni verrà sottoposto ad accertamenti forensi.

All’indagato la polizia ha anche notificato un foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Catania che vieta a Baby Gang di potere dimorare nel capoluogo etneo per quattro anni. Iniziativa che farà saltare il suo concerto previsto per l’8 agosto prossimo alla Villa Bellini. Al centro dell’inchiesta della Procura di Catania la sua partecipazione, lo scorso 1 maggio, sul palco della Plaia, all’One day music festival, dove, prima di esibirsi con la canzone ‘Italiano’, scritta con Niko Pandetta, fa vedere un video sul suo smartphone in cui sembra assistere a una videochiamata con il nipote dello storico capomafia Turi Cappello. Il trapper però è in un carcere in Calabria, detenuto dal ottobre del 2024 per spaccio di sostanze stupefacenti.

“È mio fratello, un c… di casino per Niko Pandetta”, ha incitato il pubblico dal palco l’artista mostrando il telefonino in cui si è visto il volto di Pandetta. Il gesto è stato ripreso da molti dei presenti che hanno poi postato i video sui social, diventati virali. Non è ancora chiaro se la videochiamata fosse in diretta o registrata, o fosse un antico video memorizzato. Per chiarire cosa fosse realmente accaduto e verificare se Pandetta abbia avuto la possibilità, dal carcere, di mandare un video o, addirittura, di partecipare in diretta al concerto del 1 maggio sulla spiaggia della Plaia la Procura di Catania ha avviato degli accertamenti, delegando le indagini alla squadra mobile della Questura. E da una perquisizione nella cella del carcere di Rossano, dove Pandetta è detenuto, eseguita il 3 maggio scorso, la polizia penitenziaria ha trovato e sequestrato un telefonino. Per questo motivo è stato indagato per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti.

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False fatturazioni e riciclaggio, 29 misure e 40 perquisizioni

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Ventinove misure cautelari e 40 perquisizioni sono in corso di esecuzione in 10 citta tra Emilia Romagna , Campania e Lombardia nei confronti di presunti appartenenti a un’associazione per delinquere operante nel settore edilizio e dedita all’emissione di fatture false, riciclaggio e autoriciclaggio di denaro. Oltre 100 unità composte da operatori della polizia di Stato e da militari della guardia di finanza sono impegnate nell’operazione che si sta svolgendo Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna, Reggio Emilia, Forlì, Rimini, Mantova, Napoli e Caserta. Si tratta del risultato di una complessa indagine – partita dalla segnalazione di movimentazioni di denaro sospette pervenuta alla polizia postale da parte di Poste Italiane – condotta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica dell’ Emilia-Romagna coordinato dal Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica, e dal Nucleo operativo metropolitano della guardia di finanza di Bologna, sotto la direzione del pubblico ministero Flavio Lazzarini della procura di Bologna.

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