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Cronache

Morta per overdose figlia dell’eroe della Sars, arrestato il pusher

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Quando i soccorsi sono arrivati ieri nell’appartamento in zona Cassia a Roma nord per Maddalena Urbani, figlia 20enne del medico-eroe vittima della Sars, non c’era piu’ nulla da fare. Fin da subito si e’ ipotizzata una overdose dietro la morte della ragazza che si trovava a casa di un cittadino siriano, ai domiciliari per reati di droga. Ora gli investigatori sono al lavoro per chiarire ogni aspetto delle ultime ore di vita di Maddalena, che avrebbe compiuto 21 anni a maggio, e stabilire eventuali responsabilita’. Prime risposte arriveranno dall’autopsia, gia’ disposta nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura di Roma. Nell’abitazione ieri gli investigatori della Squadra Mobile e del commissariato Flaminio hanno trovato e sequestrato un piccolo quantitativo di eroina. Per questo il proprietario e’ stato arrestato per detenzione di droga ai fini si spaccio. Da stabilire con certezza se, come si sospetterebbe, sia stato lui a fornire alla ragazza la sostanza che le ha provocato l’overdose fatale. A quanto ricostruito dagli investigatori, la 20enne era arrivata in quella casa il giorno prima. Chi indaga ipotizza che Maddalena abbia assunto eroina, ma sara’ l’autopsia a stabilire con certezza la causa della morte. Sul suo corpo non sarebbero stati riscontrati segni evidenti di violenza. L’abitazione e’ stata posta sotto sequestro. Altro aspetto da chiarire e’ l’orario del decesso per capire se i soccorsi siano stati chiamati tempestivamente o se fosse deceduta molto prima rispetto a quando e’ stato dato l’allarme. E proprio domani ricorre il diciottesimo anniversario della morte del padre, Carlo Urbani , medico di Castelplanio, in provincia di Ancona, che rimase vittima della Sars, la polmonite atipica che contribui’ a scoprire. Venerdi’ scorso e’ stata consegnata alla vedova la Gran Croce d’Onore dell’Ordine della Stella d’Italia alla memoria Urbani che a Bangkok in Thailandia mori’ il 29 marzo 2003. Urbani riusci’ ad imporre, tra l’altro, il blocco delle frontiere per evitare la diffusione del contagio. La notizia della morte di Maddalena Urbani ha destato sorpresa e dolore a Castelplanio, il paese della famiglia dello scienziato, dove per altro la 21enne non abitava piu’ da qualche anno, essendosi trasferita a Perugia. Considerata la prossimita’ dell’anniversario, in paese qualcuno ipotizza che Maddalena non sia mai riuscita a elaborare il lutto per la morte del padre, venuto a mancare quando lei aveva poco meno di 3 anni e diventato subito una figura simbolo per tutto il mondo della sanita’ a cui sono intitolate scuole, piazze, ospedali. Domani nelle Marche sara’ la prima Giornata dei camici bianchi in memoria di Carlo Urbani, istituita con legge regionale. Secondo il sindaco di Castelplanio Fabio Badiali, i funerali non si svolgeranno immediatamente, per permettere al fratello maggiore della ragazza, Tommaso, impegnato in una missione di Medici Senza Frontiere (la stessa organizzazione per cui Urbani ritiro’ nel 1999 il Nobel per la Pace) nella Repubblica Centafricana, di fare rientro in Italia. Oltre a Tommaso, Maddalena lascia la madre Giuliana e un altro fratello, Luca.

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Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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