Collegati con noi

Cronache

Morisi e la droga, l’inchiesta sullo spin doctor di Salvini si allarga: nuovi indagati e prime ammissioni

Pubblicato

del

Il ruolo svolto da una quarta figura, il cinquantenne presente nell’appartamento di Luca Morisi la notte tra il 13 e 14 agosto nella cascina della villa a Belfiore, gli elementi emersi dai tabulati telefonici dello spin doctor, la natura del liquido nel contenitore di una sostanza che potrebbe essere Ghb, la cosiddetta ‘droga dello stupro’. Restano una serie di punti da chiarire nell’inchiesta veronese che vede indagato l’inventore della ‘Bestia’ social della Lega per supposta cessione di sostanza stupefacente. L’indagine ora potrebbe allargarsi. Ma la difesa dell’ex social media manager – dimessosi il primo settembre scorso dal suo ruolo – punta gia’ a chiarire un aspetto fondamentale, che potrebbe far cadere l’impianto dell’accusa: “quel flacone con del liquido non era di Luca Morisi, il quale – evidentemente – non puo’ averlo ceduto a terzi”. L’avvocato Fabio Pinelli, difensore di Luca Morisi, in una nota, fornisce ulteriori chiarimenti, smentendo la presenza di quarto uomo e annunciando che c’e’ un altro indagato nell’inchiesta. “Nel corso della perquisizione a casa di Luca Morisi non e’ stato sequestrato materiale informatico: ne’ smartphone ne’ pc. Risulta indagata anche un’altra persona di nazionalita’ rumena, che era in compagnia di un connazionale al momento sconosciuto”. Tre persone quindi, sostiene il legale, e “nessun quarto uomo” nell’alloggio dell’ex spin doctor di Salvini. Viene inoltre ribadito come Morisi abbia chiarito che non era suo il flacone con una droga liquida (ancora da accertare) rinvenuto nell’auto dei due romeni. Insomma “un fatto banale” – ribadisce la difesa, ripetendo le stesse parole pronunciate dal procuratore di Verona – ma che e’ inevitabilmente piovuto come un macigno sulla campagna elettorale del Carroccio. Lo stesso Matteo Salvini e’ ancora alle prese con l’incessante fiume di polemiche – arrivate anche dall’ex premier Conte – e contrattacca: “tirare in ballo il discorso politico e’ un attacco gratuito alla Lega a 5 giorni dal voto”. A far scattare l’indagine sarebbe stato il fermo di due ventenni romeni a un posto di blocco dei carabinieri, che dopo essere stati a casa di Morisi per diverse ore sarebbero andati via in macchina imboccando una strada provinciale. Il nodo della vicenda giudiziaria comincia e – forse – termina qui: i due giovani stranieri sosterrebbero che quel liquido trovato durante l’ispezione nel portaoggetti della loro auto era Ghb e che gli e’ stato fornito da Morisi, il quale nella sua dichiarazione di ieri ha affermato di non aver commesso alcun reato. Gli stessi suoi difensori smentiscono che potesse appartenere allo spin doctor. Sta di fatto che dal posto di blocco i militari hanno raggiunto l’abitazione di Morisi al cascinale di Belfiore, dove si trovava anche un italiano 50enne, e durante la perquisizione nella casa hanno trovato due grammi di cocaina, una quantita’ compatibile con l’uso personale e il cui possesso viene punito come un illecito amministrativo e non penale. Morisi e’ pero’ al momento iscritto nel registro degli indagati per supposta cessione di sostanza stupefacente, “sulla cui natura si attende ancora l’esito delle analisi”, spiega la Procura. E i risultati sul composto chimico potrebbero arrivare solo tra diverse settimane. In quell’abitazione i due stranieri avrebbero avuto un contatto occasionale con Morisi, che aveva acquistato l’appartamento dalla Socec, una societa’ immobiliare del costruttore Andrea Lieto, il quale in un’inchiesta giornalistica di Report era stato accostato alla vicenda dei cosiddetti fondi russi, per i frequenti contatti con uomini d’affari di Mosca. Uno di questi, titolare di una societa’ con sede nello stesso Palazzo Moneta a Belfiore, risulterebbe risiedere in un civico della ‘barchessa’ accanto a quello di Morisi. L’ex spin doctor di Salvini – conferma il sindaco del comune veronese – “e’ regolarmente residente nel comune di Belfiore, sicuramente da prima del 2016”. Se il chiarimento definitivo della vicenda della droga sembra ancora lontano, il fuoco dei social e delle accuse politiche per il leader della Lega e’ ormai innescato. Matteo Salvini – che si dice “spiaciuto della schifezza mediatica che condanna le persone prima che sia un tribunale a farlo” – ha replicato alle ironie mosse dalla rete, in particolare sull’episodio della sua citofonata nel 2020 alla casa del tunisino di Bologna in cui il segretario chiese: ‘scusi, lei spaccia?’. Parole che furono allora postate proprio dall’allora imponente macchina social del Carroccio e che oggi spingono a una difesa: “Non me ne sono pentito, perche’ hanno arrestato degli spacciatori. Li’ c’erano degli spacciatori che sono stati arrestati. Non andiamo a caso”. Una stilettata arriva pero’ anche dal suo ex alleato di quando era ministro e che di quel Governo e’ stato premier: “Colpisce il fatto che con gli amici Salvini e’ molto indulgente, con tutti gli altri e’ sempre stato molto duro”, attacca Conte. E Ilaria Cucchi – sorella di Stefano, il detenuto arrestato per droga e morto in carcere dopo un pestaggio – si sfoga: “Ora so che tutte le durissime prese di posizione di Matteo Salvini contro Stefano Cucchi e la mia famiglia hanno un volto: Luca Morisi, indagato dalla Procura di Verona per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti”. (ANSA). ATN 2

Advertisement

Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

Pubblicato

del

Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

Continua a leggere

Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

Pubblicato

del

Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

Continua a leggere

Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

Pubblicato

del

Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto