La scomparsa di Greta Spreafico, rocker di Porto Tolle, continua a far discutere, soprattutto alla luce delle nuove indagini. La Procura di Rovigo ha recentemente iscritto nel registro degli indagati due persone: Andrea Tosi, l’ultimo che l’ha vista in vita, e l’ex fidanzato Gabriele Lietti. L’accusa è di omicidio preterintenzionale e occultamento di cadavere. Per il fratello di Greta, Simone Spreafico, il movente principale potrebbe essere l’eredità di oltre un milione di euro, un testamento che la sorella avrebbe potuto ritrattare prima della sua scomparsa.
Un’eredità contesa: il ruolo dell’ex fidanzato
Secondo Simone Spreafico, Greta avrebbe confidato a un cugino di voler tornare in famiglia, un dettaglio che potrebbe indicare l’intenzione di ritrattare il testamento a favore del suo ex fidanzato, Gabriele Lietti. “Queste cose accadono per motivi passionali o economici”, ha dichiarato Spreafico, sottolineando che è strano che Greta avesse lasciato tutto in eredità a una persona che, a detta sua, l’aveva allontanata dalla famiglia.
Le incongruenze nel racconto di Lietti
Le indagini difensive avviate dalla famiglia hanno portato alla scoperta di diverse incongruenze nella versione dei fatti fornita da Lietti. “Ha detto che erano ancora fidanzati, ma si erano lasciati un mese prima”, sostiene Simone Spreafico. Inoltre, Lietti avrebbe affermato di essere arrivato a Porto Tolle solo la sera dopo la scomparsa, mentre i vicini lo avrebbero visto al mattino.
Greta e l’appuntamento dal notaio: un possibile ripensamento?
Un altro elemento che fa sospettare un possibile ripensamento sul testamento è l’appuntamento che Greta aveva preso dal notaio per vendere una casa. Spreafico ritiene che sia plausibile che Greta avesse deciso di modificare le sue ultime volontà, soprattutto dopo aver scoperto che Lietti aveva un’altra relazione.
Il legame tra Lietti e Tosi
Un altro aspetto oscuro riguarda il rapporto tra Lietti e Andrea Tosi. Non è chiaro se i due si conoscessero prima della scomparsa di Greta, ma è certo che si siano sentiti dopo. Lietti avrebbe consigliato a Tosi di non rilasciare interviste, come se volesse proteggerlo. “Sembrava il suo curatore”, ha commentato Simone Spreafico.
Un caso trattato inizialmente come un allontanamento volontario
Il corpo di Greta e la sua auto non sono mai stati ritrovati. Le ricerche sono iniziate solo sette mesi dopo la scomparsa, un ritardo che ha permesso, secondo la famiglia, di far sparire eventuali prove. Il caso, infatti, era stato inizialmente trattato come un allontanamento volontario, permettendo così ai responsabili di eliminare ogni traccia.
Le bugie sull’identità di Lietti
Un altro elemento che ha sconvolto la famiglia Spreafico è la scoperta che Lietti era già sposato e aveva dei figli, nonostante avesse promesso a Greta di sposarla. “Le aveva regalato un anello e le aveva promesso di sposarla”, ha rivelato il fratello di Greta, aggiungendo che il divorzio di Lietti sarebbe stato ufficializzato solo dopo la scomparsa di Greta.