Il Comune di Cellole è stato scosso da un grave episodio la scorsa mattina, quando un ordigno rudimentale è stato scoperto al primo piano del palazzo municipale. L’attentato, fortunatamente sventato grazie alla tempestiva reazione di un dipendente, ha generato preoccupazione e paura tra gli amministratori e i dipendenti locali.
L’ordigno, una bottiglia incendiaria con un innesco rudimentale, è stato posizionato lungo il corridoio che collega la sala consiliare con l’ufficio protocollo. Per fortuna, la bottiglia è andata in fiamme prima che la miccia potesse raggiungere l’innesco, evitando così un’esplosione che avrebbe potuto causare danni gravi. Le fiamme hanno comunque danneggiato pareti e soffitto, ma l’intervento rapido di un dipendente con un estintore ha contenuto ulteriori danni.
Il movente di questo inquietante episodio è al centro di una riunione d’urgenza del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, convocata dal prefetto Giuseppe Castaldo. Il sindaco di Cellole, Guido Di Leone, era al momento dell’accaduto in Prefettura per acquisire un bene confiscato alla camorra, una villa appartenuta al boss Mario Esposito. Il fatto che l’attentato sia avvenuto durante questa assenza solleva domande sulla possibilità di una connessione. Le indagini sono in corso per stabilire se si tratti di una coincidenza o se ci sia un collegamento.
Il sindaco Di Leone ha deciso di aumentare la sicurezza presso la sua abitazione privata e il Municipio, incrementando i passaggi delle pattuglie delle forze dell’ordine. Misure di sicurezza più ampie sono state attuate su tutto il territorio comunale con il coinvolgimento di carabinieri, polizia e finanzieri. La possibilità di assegnare una scorta personale al sindaco non è esclusa.
Il sindaco ha dichiarato di non volersi lasciare intimidire e ha chiesto la collaborazione dei cittadini nelle indagini. L’inchiesta, condotta dai carabinieri, utilizza anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza del Comune per identificare chi possa essere coinvolto nell’attentato. Fino ad ora, le indagini non hanno portato a individuazioni significative, e si stanno esaminando le testimonianze dei dipendenti e degli utenti presenti durante l’incidente.
Si ritiene che l’atto sia stato intimidatorio, ma restano aperte molte domande sul chi e sul perché. Il sindaco Guido Di Leone ha sottolineato che l’amministrazione ha intrapreso diverse iniziative a favore della legalità, dalla bonifica del territorio alla lotta all’abusivismo edilizio, e che l’attentato potrebbe essere una reazione a tali azioni. Le indagini sono ancora in corso per scoprire chi possa essere dietro questo gesto e quali siano le sue motivazioni. La comunità di Cellole rimane in attesa di risposte mentre la città cerca di riprendersi da questo episodio di violenza e minaccia.
La lettera del sindaco Guido Di Leone alla città
AVANTI CON CORAGGIO E SENZA PAURA
Grazie di cuore a tutte le persone che ci stanno dimostrando la massima vicinanza e solidarietà.
Grazie a tutti gli Amministratori, Sindaci, Assessori, Consiglieri e le Alte Cariche Istituzionali che ci sono vicine in questo momento.
Ringrazio le Forze dell’Ordine per il grande lavoro che stanno portando avanti.
NON CI SENTIAMO SOLI!
Questa mattina abbiamo ricevuto la massima vicinanza dello “Stato” al tavolo del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocato d’urgenza per l’accaduto, presieduto da sua Eccellenza il Prefetto di Caserta, unitamente al Sig. Questore di Caserta, al Comandante Provinciale dei Carabinieri e al Comandate Provinciale della Guardia di Finanza.
GRAZIE A NOME DI TUTTA LA MIA COMUNITÀ.
Non conosciamo la natura di questo folle gesto, il nostro buon senso di amministrare non ci porta ad immaginare la provenienza, ciò che conta adesso è essere a disposizione delle Forze dell’Ordine ed essere fiduciosi nel loro lavoro.
Siamo certi che la verità si conoscerà presto.
Voglio tranquillizzare la Cittadinanza, sono sicuro che è stato un caso isolato, ma contestualmente vi informo che sono stati intensificati i controlli, da parte nostra e dalle Forze dell’Ordine.
Mi è stato chiesto da diverse persone e organi di controllo, “se avessi paura”, la mia risposta naturalmente è stata “No, altrimenti non avrei mai scelto di fare questa vita, non avrei mai affrontato tante battaglie o sposato tante cause.”
Spero che sia solo una brutta pagina da girare e dimenticare, per continuare a scriverne tante altre belle come cerchiamo di fare ogni giorno.
Ringrazio la mia Squadra, ad ognuno di loro mando un affettuoso abbraccio.
Che sia chiaro: qualunque sia il motivo, non mi smuovo di un millimetro.
NOI ANDIAMO AVANTI, CON FORZA E SENZA PAURA.
Non lasciamoci rubare la speranza.
Forza Cellole.